Avatar – La via dell'acqua Il Blu-ray 4K visto e ascoltato
Orfani dell'edizione 3D venduta solo all'estero, l'italiana 4K ha molti pregi e lascia sul tappeto qualche riserva tecnica
Sconfitto e costretto a ritirarsi, l'uomo torna su Pandora a dieci anni di distanza, più agguerrito che mai e determinato a riprendersi il pianeta e l'orgoglio. Anche il colonnello Miles Quaritch (Stephen Lang) e la sua cricca di guerrafondai si appresta a mettere in atto un sanguinoso piano di vendetta, anche se attraverso gli avatar Na'vi.
L'obiettivo eliminare Jake Sully (Sam Worthington), che nel frattempo si è costruito una famiglia e un futuro con Neytiri (Zoe Saldana), e assieme ai figli vivono in armonia con la tribù Omaticaya e i pochi umani schierati dalla loro parte. Costretti a fuggire dalla loro dimora per evitare di mettere in pericolo chiunque gli sia accanto, Sully e i sopravvissuti alle devastazioni si nascondono presso gli abitanti del mare, i Metkayina, con l'intento di far perdere le proprie tracce.
Tra vecchie e nuove conoscenze
Il secondo Avatar, come sempre diretto e "orchestrato" da James Cameron, porta in scena una trama che in parte viaggia a riciclo del passato, dove a distanza di circa 13 anni dall'exploit visivo del precedente l'avventura CGI state-of-the-art ha un diverso impatto. Una sceneggiatura poco brillante in cui i terrestri dopo la sconfitta tornano con le medesime armi e armamenti, senza aver fatto tesoro dei propri e altrui punti deboli.
Lo stesso Sully decide di lasciare la propria tribù per non arrecargli danno, facendo finire i Metkayina nel centro del mirino. Stavolta l'uomo invasore è motivato dalla necessità di preparare il terreno per l'esodo dell'umanità dopo aver devastato il pianeta Terra, benché mercenari diano la caccia a una preziosa e misteriosa sostanza contenuta nell'organismo di locali cetacei.
Troppi déjà vu nella storia
A proposito di ambiente marino l'invenzione non manca, ma la fauna e la flora che vi albergano sono affascinanti quanto lo potrebbe essere un acquario esotico. Transita per lo schermo un solo minaccioso predatore marino, ma non si respira la medesima atmosfera pericolosa che opprimeva la foresta degli Omaticaya, con creature pericolose non solo per l'uomo ma anche per i nativi. Tralasciando echi più o meno voluti del proprio cinema, su tutti i rimandi a Titanic, questo secondo capitolo dell'avventura produttiva di Cameron non ha lo stesso fascino del film del 2009.
Monumento all'avanguardia tecnologica
In vetta resta unicamente la parte tecnica, gli incredibili set e il coinvolgimento di società specializzate in CGI ed effetti speciali a partire da Lucasfilm, così come la neozelandese Weta Digital (gli stessi che hanno dato vita a paesaggi e creature dell'esalogia tolkeniana). L'esperienza nell'orchestrare opere passate a partire da Abyss e successivamente Titanic ha senza dubbio aiutato Cameron nella produzione di questo secondo film, dove si è girato in 4K 3D nativo(!).
Realizzazione di un'opera tecnologicamente monumentale che ha dato ulteriore spinta alla ricerca nel risolvere problematiche di vario ordine e grandezza, a partire dalla realizzazione del girato subacqueo. Nonostante la scelta delle riprese stereoscopiche purtroppo l'Home Video italiano non beneficia di tale versione come invece accaduto per il primo film, disponibile all'estero. Più ampia recensione artistica dell'opera è disponibile a questo link.
La via dell'acqua 4K - Come si vede
Trascorsi oltre 10 anni dalla realizzazione del primo film si è passati dal girato nativo 2K a quello 4K per La via dell'acqua. Ciò ha consentito di offrire una versione UHD su disco fisico di assoluto riferimento, un solo BD-100 triplo strato in cui inserire i 192' minuti del film, aspect ratio 1.85:1 (3840 x 2160/23.97p), codifica HEVC. Per l'Home Video è stata scartata la versione 2.39:1 in quanto trattasi di mascheratura con perdita informazioni ai bordi superiore e inferiore, meglio la 1.85:1 originariamente concepita per il 3D. La resa tecnica è tra le migliori mai viste dall'arrivo dell'UHD su disco, incredibile livello di dettaglio anche in secondo piano, ricchezza di elementi percepibili indipendentemente dal grado di illuminazione della scena. A tal proposito si sarebbe potuto fare di più quanto a gestione della compressione dinamica con il Dolby Vision, mentre qui è presente il solo HDR-10.
Uno spettacolo che non mancherà di lasciare a bocca aperta, in particolare su schermi di grandi dimensioni, meglio se con gestione nativa 10 bit. In tal caso si potrà godere pienamente di una strepitosa ricchezza dei colori, accentuando ulteriormente il contrasto cromatico tra Omaticaya e Metkayina, così come il livello dei neri. In tal senso per saggiarne la profondità e solidità e sufficiente dare un'occhiata alla sequenza dell'arrivo delle astronavi terrestri che si accingono a raggiungere Pandora.
La via dell'acqua 4K - Come si sente
La sezione audio ha una marcia in più rispetto alla versione UHD (riscalata da 2K) proposta per il primo film, dove il limitato Dolby Digital 5.1 canali ha lasciato il posto a un più performante Dolby Digital Plus 7.1 canali (1024 kbps). Per quanto lossy si tratta pur sempre di una codifica che restituisce uno scenario sonoro dall'interessante impatto emotivo, presenza scenica dai canali posteriori. Dinamica e risalto del parlato così come delle musiche per un flusso dati che merita di transitare per l'impianto Home Theater, dove una configurazione superiore a soundbar + subwoofer può immergere ulteriormente nell'epicità del momento. A beneficiarne in particolare la seconda metà del racconto, con il confronto sempre più drammatico tra terrestri e locali.
Da riferimento c'è solo il Dolby ATMOS inglese, con un panorama sonoro totale, aggressivo, ricco di dettagli e in presenza di una configurazione con canali verticali immerge lo spettatore in una sorta di bolla sonora capace di fare subito la differenza. Sensazioni che colpiscono nel segno sia per terra, aria ma soprattutto per le profondità marine.
La via dell'acqua 4K - Gli extra
L'edizione 4K “regular” in box amaray (c'è anche la steelbook) di Walt Disney Studios HE distribuita da Eagle Pictures contiene ulteriori 2 Blu-ray doppio strato (BD-50): uno con la versione Full HD/2K del film e l'ultimo dedicato ai supplementi, suddivisi in tre macro sezioni.
Dentro il vaso di Pandora, focus sulla produzione
“Costruire il mondo di Pandora” (10') analizza i processi di rendering; “Capturing Pandora” (11') affronta il tema del motion capture; “Il mondo sottomarino di Pandora” (11') si concentra sugli elementi di design della produzione; “Le sfide delle acque di Pandora” (12') tratta delle sfide delle sequenze acquatiche; “Il ritorno dei personaggi di Pandora” (9') rivisita i personaggi già introdotti nel primo film; “Pandora's Next Generation” (11') è dedicato ai nuovi personaggi; “La tela del ragno” (10') si concentra sul personaggio di Spider; “Diventare Na'vi” (11') analizza la trasformazione e creazione delle identità tribali; “Il popolo della barriera corallina di Pandora” (11') si addentra nella comunità dei Metkayina; “Portare in vita Pandora” (15') si concentra sugli effetti visivi; “Il ritorno dell'RDA a Pandora” (14') tratta degli invasori; “I nuovi personaggi di Pandora" (10') offre un secondo sguardo ai personaggi; “I suoni di Pandora” (14') racconta della colonna sonora e omaggia il lavoro del maestro James Horner; “Nuova Zelanda - La casa di Pandora” (4') alla scoperta della produzione presso gli studi Weta.
Altro da Il vaso di Pandora
Casting e provini (10'); sequenze di stunt (6'); alla scoperta dei reparti di produzione CGI, riuniti sotto il cappello del “Laboratorio” (7'); la troupe (6');
Marketing
Video musicale di The Weeknd - “Nothing is Lost (You Give Me Strength)” (HD) + 2 trailer originali. Sottotitoli in italiano ovunque eccetto la music clip.