Awareness: la recensione del film di Prime Video, un poco originale mix fra Matrix e X-Men
Scopriamo insieme Awareness: le influenze, la produzione, il contrasto fra qualità tecnica e contenuti poco originali. Il film è su Prime Video e lo interpreta Pedro Alonso de La casa di carta.
È il potere più terrificante e temibile di tutti: il controllo del pensiero. Far fare alle persone ciò che si vuole, costringerle ad azioni che non avrebbero mai compiuto, addirittura immergerle in una realtà illusoria. Un inganno senza via d’uscita.
Il controllo mentale, fin dagli albori della fantascienza, ha sempre avuto un grande effetto sul pubblico. Per quanto mi riguarda, il più terrificante di tutti resta Killgrave, interpretato dal grande David Tennant in Jessica Jones. Terrificante. Di quelli che non ti togli più dalla testa. Letteralmente.
Anche il personaggio di Óscar Jaenada (Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare) è efficace. Fa paura, sembra invincibile, funziona alla grande. Quindi uno dei personaggi di Awareness non scherza, in quanto a creare terrore negli altri personaggi e nel pubblico.
Purtroppo il resto si perde, nonostante un’ottima confezione, nel film spagnolo di Prime Video che mescola Matrix, X-Men e un pizzico di The Boys.
La trama di Awareness
Il giovane Ian (Carlos Scholz, Toy Boy) vive di espedienti insieme al padre Vicente (Pedro Alonso), con piccoli furti che compie esercitando il suo superpotere: creare illusioni che spingono le persone a fargliela fare franca.
Il controllo mentale esercitato da Ian sugli altri è piuttosto basilare, ma sufficiente affinché l’Agenzia - organizzazione che gli dà la caccia da anni - riesca a trovarlo.
Adriana (Lela Loren, Power), a capo della task force dell’Agenzia, cerca di catturare Ian, ma anche un uomo misterioso e molto pericoloso gli dà la caccia… Lo chiamano il Percettore ed è al centro della spiegazione del misterioso potere di Ian.
In una fuga infinita, Ian dovrà fare i conti con il proprio passato, la sua storia famigliare e delle scelte molto difficili da compiere per guardare al futuro, costantemente incerto.
La recensione del film
Awareness colpisce perché sembra un film americano - con effetti e fotografia curatissimi - anche per la recitazione. Ogni tanto scappa il tipico “gesticolare” degli attori spagnoli, sostanzialmente parte del loro DNA, ma succede raramente e tutti sono molto credibili nei loro ruoli.
La trama di Awareness non è per nulla originale - tutto già visto - ma il modo in cui viene raccontata, almeno nella prima parte, è convincente.
Awareness inizia alla grande, appassiona e fa promesse… Che non è in grado di mantenere.
Purtroppo dopo la prima parte del film la sceneggiatura si perde: fra donne che combattono esattamente come Trinity in Matrix, citazioni poco originali da diversi altri film di fantascienza, dagli X-Men a Inception (in versione estremamente basica) e doppi/tripli giochi, il convincente inizio viene presto cancellato.
In sceneggiatura i passaggi logici mancanti si chiamano “buchi”, ma qui ci sono un paio di voragini vere e proprie. Principalmente sono relative a personaggi importanti che compaiono e scompaiono praticamente dal nulla, a seconda della necessità, come se fossero nascosti chissà dove… E invece erano stati sempre in bella vista.
Interessante il finale, che propone un doppio colpo di scena ma che potrebbe anche annunciare un sequel di cui nessuno sente il bisogno, ve l’assicuro.
La confezione è perfetta, con una qualità molto superiore alle aspettative. Ma il contenuto è veramente un po’ troppo misero, in particolare dalla seconda parte del film fino alla fine. Escluso quel colpo di scena (che molti non hanno capito, ma in realtà la spiegazione del finale di Awareness è semplice come tutto il resto: qualcuno è vittima di un’illusione senza saperlo, un po’ come in tutto il film) è tutto molto prevedibile.
È un gran peccato perché questo film poteva scrivere una pagina nuova nel cinema spagnolo: qualità americana e splendide ambientazioni europee - sebbene scarse, va detto; si poteva puntare molto di più sull’esterno, arricchendo il tutto.
Il tema del controllo mentale è veramente molto, molto abusato. Per quanto non perfetto, è certamente preferibile un film come Hypnotic (sempre su Prime Video, con Ben Affleck), rispetto a questo tentativo d’imitazione con tanto di ricordi in stile Stranger Things e gente che esplora la mente altrui per condividerne gli eventi passati (come in Black Mirror, tanto per citare un titolo). Insomma: nulla - ma proprio nulla - di nuovo. Per un film che dura 1 ora e 52 minuti. Decisamente troppo.