Babadook
di
L'uomo nero, esiste!
Può una leggenda millenaria come quella dell'Uomo Nero riuscire a spaventare un pubblico reso ormai “impermeabile” da anni di horror-spazzatura? Si, se il film si chiama Babadook. Ma non ditelo a Sam Raimi e Stephen Kay, mi raccomando. Amelia rimane vedova dopo che il marito Oscar muore in un incidente d'auto proprio mentre la sta portando in ospedale per partorire. A distanza di 6 anni, ancora scossa da quanto successo, si trova a dover allevare da sola suo figlio Samuel, che mostra comportamenti strani: a fronte di notti insonni sembra passare le sue giornate preoccupato per la presenza di un mostro immaginario.
Una notte Samuel chiede alla madre di leggerle una fiaba da un misterioso libro pop-up ritrovato sullo scaffale. La storia del signor Babadook: un'entità sovrannaturale che prende vita quando qualcuno prende coscienza della sua esistenza. Samuel però é convinto che il signor Babadook esista davvero e questo lo porta a strani comportamenti per proteggere sua madre dall'arrivo dell'uomo nero.
Man mano che Samuel sprofonda sempre di più nella sua follia, Amelia si distacca dagli amici e dalla famiglia, sprofondando in un vortice di depressione. Dopo che Samuel viene espulso da scuola, Amelia inizia a sospettare che le paure del figlio nei confronti di Babadook siano più di semplici timori infantili e che in realtà siano il risultato di qualcosa di più terribile e sovrannaturale.
Con un budget esiguo (2 milioni e mezzo di dollari di cui 30.000 raccolti con il crowfunding), gran parte del quale utilizzato per la costruzione della villa dove si svolge il film, Babadook é la prova che a volte fare poco é meglio. A differenza di mega produzioni hollywoodiane, infarcite di CGI ed effetti speciali, Babadook punta al terrore d'altri tempi, rifacendosi alle classiche storie del terrore.
Questo potrà risultare forse deludente per chi si reca al cinema alla ricerca di facili salti sulla poltrona, carneficine immotivate e spiegazioni più o meno razionali per confortare lo spettatore, e dargli un motivo per non preoccuparsi di nulla una volta lasciata la sala.
D'altro canto per i cinefili e i fan dell'horror classico Babadook sarà sicuramente una piacevole sorpresa, immergendo lo spettatore in un'esperienza terrificante e inquietante.
Anche se nella pellicola sono presenti molti momenti spaventosi, il vero orrore é dato dai personaggi e dalle loro tragiche vite piuttosto che da elementi sovrannaturali. Il Babadook é certamente una creatura paurosa ma il vero terrore nel film é la disperata lotta intrapresa da Amelia che come madre single cerca affannosamente di far fronte a forze che la minacciano e che vanno ben al di là delle sue possibilità.
Parlando dei (pochi) interpreti, Essie Davis ci offre un'interpretazione senza mezze misure e di grande impatto, riuscendo a catturare perfettamente l'impotenza e la frustrazione di una madre giunta al limite del suo stato fisico e mentale. A differenza di molti film dove la figura materna viene presentata come eroina punto di risoluzione di situazioni critiche e disperate, in Babadook Amelia é vittima degli eventi, quasi soverchiata dal peso della vita e da quanto di brutto e orribile le é capitato.
Noah Wiseman nei panni di Samuel ci regala un'interpretazione decisamente d'impatto, accompagnando lo spettatore in un'evoluzione empatica nei suoi confronti che lo porteranno dall'essere un bambino psicotico, viziato e odioso a catalizzatore dei sentimenti positivi dello spettatore che lo condurranno come protagonista fino all'inaspettato finale.
Babadook é un film eccellente, realizzato in maniera egregia e con una regia accurata, che modella i colori desaturati e lunghe pause, in funzione del risultato finale e che nulla lascia al caso.
Detto questo però, non é un film per tutti. Gli spettatori alla ricerca di spiegazioni e di una risposta a cosa sia il Babadook rimarranno infatti delusi, così chi é alla ricerca di facili spaventi ed emozioni dovrebbe probabilmente indirizzare i propri desideri verso un altro prodotto.
Babadook é un film che spaventa anche dopo aver lasciato le confortevoli poltrone del cinema, andando a toccare sentimenti nascosti dell'animo umano. La sensibilità della narrazione di Jennifer Kent, che dimostra di trovarsi perfettamente a suo agio dietro la macchina da presa e di aver ben appreso l'arte registica dopo aver affiancato Lars Von Trier in Dogville, bilancia alla perfezione gli orrori inaspettati che riserva la vita e la presenza dell'uomo nero che trama sotto il letto.
La Kent ci regala quindi un prodotto completo, perfetto per gli amanti dell'horror psicologico ma che mantiene un perfetto equilibrio fra mostri nell'armadio e paure ancestrali dell'animo umano.
Babadook si propone quindi come uno dei migliori e, perché no, innovativi film d'orrore degli ultimi anni e se tornando a casa dopo la visione vi verrà l'istinto di controllare dentro l'armadio o sotto al letto... beh fatelo a vostro rischio e pericolo!