Capitan Harlock

di Marco Modugno
So che a leggerla così viene da pensare immediatamente all'analogia con la storiella del tizio che si prendeva a martellate le gonadi pur di castigare (anche) sua moglie. Bene: é esattamente questa la morale che ha spinto quel comandante pazzo ad annientare la Terra e lo spinge oggi, divenuto pirata per forza di cose, visto che non poteva certo attendersi un monumento equestre per meriti speciali, a perseguire un progetto ancora più spaventoso. Il piano di Harlock é attivare e far esplodere i 100 oscillatori dimensionali che ha sottratto alla Coalizione, sciogliendo i nodi temporali e riportando indietro l'universo ad un'epoca in cui gli umani non erano presenti. Una volta afferrato il piano diabolico dell'ex pirata senza macchia, ora evidentemente uscito di senno, é lecito per gli spettatori, eccezion fatta per quei pochi stralunati che passano il tempo ad augurarsi epidemie e cataclismi che sfoltiscano per bene la nostra razza una volta per tutte, fare il tifo a tutto spiano per Ezra e i suoi, augurandosi che il supercannone capace di trasformare la massa gassosa di Giove in micidiali proiettili, facendo sentire piccoli e inutili i progettisti geonosiani dell'armamento della Morte Nera, spazzi via una volta per tutte questo emulo fantascientifico e ammantato di nero di Bin Laden. Purtroppo, o per fortuna se si fa parte di quel drappello sparuto di appassionati che é uscito dalla sala dopo la proiezione augurandosene un sequel, il signore dei Sith vestito da pirata la sfanga, dopo un finale che pare quello di Star Trek Generations, con aggiunta di materia oscura, metempsicosi quantica e neopaganesimo scientista a profusione. Tutto qui.

Riassumendo. Mi é piaciuta la nuova Arcadia, inquietante e possente, circondata da un'improbabile quanto suggestiva nube di materia oscura, con le sue torrette rotanti e il look giustamente retrò. Mi é piaciuto, superate le prime perplessità, il nuovo Yattaran in versione Ultramarine, adatto al clima decisamente meno spensierato del film, rispetto alla serie. Mi é piaciuta Kei (e non solo nella scena della doccia agrav...). Se si andasse alle nomination, andrebbe a lei, e a Ezra, ovviamente, quella per i migliori attori non protagonisti. Mi é piaciuta la realizzazione grafica del film, che adotta una CGI decisamente performante, un visual capture convincente e un 3D mai eccessivo che anche le prime file di spettatori riescono a sopportare senza ricorrere ad antiemetici e sacchetti d'emergenza. Mi é piaciuto il supercannone gioviano, mentre credo che le armi che si alimentano risucchiando supernove siano state “bruciate” da un uso davvero poco credibile. Perché un bersaglio mobile dovrebbe andarsi a posizionare esattamente al centro di fuoco di tre di tali bocche da fuoco, attendendo di essere annichilito? A meno, ovviamente, di essere solo un ologramma (ma la fonte olografica, allora, dov'é?).



Non mi é piaciuto (per niente) il nuovo capitan Harlock, nel quale, al di là del proposito della Lucky Red Produzioni di farne addirittura un testimonial per la campagna contro la pirateria audiovisiva (anche se scegliere come testimone positivo un tizio che ha distrutto la Terra e muore dalla voglia di ripristinare un cosmo senza esseri umani é come far reclamizzare impianti a GPL al comandante di Treblinka, secondo me...), credo che pochi spettatori sapranno riconoscersi in lui. Non mi é piaciuto il doppiaggio, che pasticcia con i nomi e i termini, alternando inspiegabilmente per tutto il film “materia oscura” e “dark matter” e regala allo spettatore parentesi involontariamente comiche quando mette in bocca ai personaggi scioglilingua senza senso di terminologie rubate alla fisica teorica e all'astrofisica, generando esilaranti quanto assurde sequenze degne del miglior conte Mascetti di Amici Miei.

Non mi é piaciuta l'assenza di un avversario credibile, terribile e tenebroso come ci si aspetterebbe da un film che ha scelto di far virare un franchising già storico e solidissimo verso le zone più oscure dello spazio e della ragione umana. Frodo si scontra con Sauron, Harry Potter contro Voldemort, Luke contro l'imperatore Palpatine, la Yamato del comandante Okita contro i Gamiloniani. Ad Harlock, per creare la giusta atmosfera, sarebbe bastata la nipotina in età prescolare della vecchia e tostissima Raflesia con un manipolo scelto di guerriere amazzoni. Invece gli tocca in sorte solo il solito trito direttorio di grotteschi burocrati da scrivania umani che fa apparire un dream team di politici di razza perfino l'attuale governo della nostra scalcagnata repubblica. Da solo, costretto su una sedia agrav e combattuto tra la sua fedeltà politica e quella razziale, Ezra davvero non ce la fa. Si sente la mancanza di un personaggio dello spessore della Jodie Foster di Elysium, davvero. Ma forse é quello che gli sceneggiatori desideravano. Un grande cattivo, nel film, già c'é. Unico personaggio della trama in grado davvero di mettere i brividi con il suo nichilismo stoico, dà anche il nome alla pellicola.

Dimenticabile, infine, la colonna sonora. Al di là della presenza di accompagnamenti musicali più o meno riusciti alle scene del film, infatti, manca una vera e propria “title track” in grado di farsi ricordare, e di far venire voglia ai fan di riascoltarla in auto, a casa, sull'iPod. Difficile che, almeno qui in Italia, vi capiti mai nei mesi a venire di sentire qualcuno fischiettare uno dei mediocri motivi japan rock associati al film.
Il quadro complessivo, lo avrete capito, non mi ha suscitato una standing ovation. In realtà, a queste premiere capita spesso di sentire applaudire a fine proiezione, un po' come accade in un aereo di linea pieno d'italiani in vacanza che sia riuscito a compiere una delle tre attività per le quali é stato progettato, cioé atterrare (le altre due sono ovviamente decollare e volare) senza sfracellarsi. E' che la gente che vede un film prima dell'uscita si sente un po' privilegiata, e mettiamoci dentro anche il fatto che si tratta, come in questo caso, dello zoccolo più duro degli appassionati.