Ci sei Dio? Sono io, Margaret. Un classico della letteratura nel film su Prime Video
Da un classico per ragazzi a un film con Rachel McAdams e una bravissima Abby Ryder Fortson
Il romanzo di Judy Blume, che firma il film disponibile su Prime Video da produttrice, uscì nel 1970. Ci sei, Dio? Sono io, Margaret oggi è considerato un classico della letteratura young adult, rivolta a quel pubblico di giovani adulti per gli argomenti delicati e - all’epoca - tabù come religione, pubertà, problemi famigliari. Naturalmente la storia segue anche l’amicizia, i primi amori, le aspirazioni di un’undicenne che da un giorno all’altro si trova a cambiare casa, città, scuola e amici.
La trama di Ci sei Dio? Sono io, Margaret
Margaret Simon (Abby Ryder Fortson) è una ragazzina di undici anni che, subito dopo il rientro a New York dal campo estivo, scopre che la sua famiglia sta per trasferirsi. La nonna materna, Sylvia (Kathy Bates) resterà in città, mentre lei e i genitori Barbara (Rachel McAdams) e Herb (Benny Safdie) andranno a vivere in New Jersey per il lavoro del padre, che ha ottenuto una promozione. Barbara, ex insegnante di arte e appassionata di pittura, non dovrà più lavorare. Ma anche lei, come la protagonista Margaret, dovrà trovare il modo di adattarsi alla nuova vita…
Margaret è cresciuta senza una religione specifica, poiché il padre è ebreo e la madre è cristiana. Inizia così a esplorare le diverse religioni, cercando di capire la sua relazione con Dio e la sua identità religiosa, mentre si rivolge direttamente a lui, chiedendogli piccoli e grandi aiuti per la sua vita e per i suoi genitori.
Appena arrivata nella nuova casa, Margaret viene invitata da Nancy (Elle Graham) a unirsi al suo club segreto di amiche, che frequentano la stessa classe di Margaret nella nuova scuola.
Una commedia ben realizzata con spunti interessanti
Margaret, prima ancora di voler acquistare il suo primo reggiseno e di aspettare con ansia il menarca in una sorta di gara con le sue compagne di scuola, inizia a parlare con Dio. Cerca infatti, più di tutto il resto, di trovare un senso di appartenenza e di comprensione spirituale. Nel corso della storia, affronta le sfide tipiche della pubertà, come l’amicizia - Nancy non è poi la grande amica che ci aspettavamo - il primo amore (un ragazzo che piace soltanto a lei, amico del fratello di Nancy) e quei cambiamenti fisici che la tengono occupata quando non cerca risposte alle sue domande sulla fede e la spiritualità.
Il romanzo, ormai più di mezzo secolo fa, venne apprezzato per la capacità di affrontare argomenti difficili in modo accessibile anche ai lettori più giovani, ricevendo molti elogi per la sua rappresentazione realistica dei pensieri e delle emozioni di una ragazza in crescita. Ci sei Dio? Sono io, Margaret ha accompagnato moltissime ragazzine che cercavano di comprendere loro stesse e al tempo stesso il mondo che le circondava durante gli anni dell’adolescenza.
Il film parte alla grande: la protagonista è adorabile, timida e tenera, così come la sua fantastica mamma. Rachel McAdams risulta sempre adorabile, in effetti, a prescindere dal ruolo che interpreta. E questo è uno dei più adatti alla sua indole. Una commedia divertente, scanzonata, che riporta gli adulti indietro nel tempo, facendoli ripensare a quegli anni.
Ma un film che, oggi - è uscito nel 2023 ed è ambientato nel 1970 - risulta un po’ datato per parlare davvero ai ragazzini del nuovo millennio.
Ciononostante, Ci sei Dio? Sono io, Margaret resta una gradevole commedia, ricca di cura nei dettagli - in particolare costumi e scenografie restituiscono davvero il sapore di quegli anni - e con una vasta schiera di personaggi interessanti.
Oltre a Margaret, infatti, viene dedicata molta attenzione anche alla madre Barbara, alla sua passione per l’arte che alla fine prevale sulla volontà di prendere parte a tutte le attività dei genitori per la scuola.
Lo spirito d’adattamento di Margaret subito dopo il trasferimento va di pari passo con il tentativo di Barbara di fare la casalinga a tempo pieno. Il lavoro di Herb non viene mai specificato, ma a giudicare dalla casa e dai nuovi mezzi a disposizione della famiglia, si tratta di qualcosa di decisamente redditizio.
Il caos di una New York colorata e sempre piena di vita e di gente si contrappone alle grandi case e agli ampi giardini che circondano il quartiere del New Jersey che fa da sfondo a gran parte della storia. E la passione di Margaret per la natura, dal lago agli spazi aperti in generale, aggiunge colore a una storia d’innocenza perduta, nel confronto con un mondo adulto in cui i pregiudizi, le convinzioni religiose e la difficoltà di trovare il proprio posto causano dolore a un’anima prima spensierata.