Dark Places - Nei luoghi oscuri
Dark Places é l'adattamento cinematografico del romanzo Nei luoghi oscuri di Gillian Flynn. Si tratta della stessa autrice di L'amore bugiardo, dal quale é stato tratto il recentissimo Gone girl, curato in prima persona da David Fincher.
E sono proprio i luoghi più oscuri della mente e dell'animo umano, quelli analizzati in Dark Places.
Gilles Paquet-Brenner, oltre ad essere il regista della pellicola é anche l'autore della sceneggiatura e si dimostra in grado di realizzare un adattamento che trova il giusto equilibrio fra ciò che deve essere mostrato e ciò che deve essere nascosto agli occhi dello spettatore.
Charlize Theron ritrova con questo film lo spazio adatto per dimostrare la sua bravura di interprete, con una recitazione che, senza ricorrere ad eccessi o esasperazioni, porta in scena la complessità della protagonista e il suo mondo interiore. Un mondo interiore fatto di fantasmi e incubi, un mondo ricco di dubbi, dove neanche i ricordi sono certezze su cui poter contare.
Da bambina, Libby Day é sopravvissuta al massacro della propria famiglia. La madre e le due sorelle sono state brutalmente assassinate in una notte del 1985 e l'unico colpevole sembra essere il fratello Ben, incarcerato e accusato di satanismo. Introverso e silenzioso, Ben é, a detta di tanti, il soggetto ideale per praticare riti satanici. Le voci su di lui circolano in modo sempre più insistente, fino a sfociare in uno dei capi d'accusa del processo che lo porterà alla prigione.
Trent'anni dopo, Libby é una donna ancora molto immatura, un'eterna adolescente che ha dissipato tutti i contributi economici arrivati da ogni parte degli Stati Uniti per aiutarla a mantenersi.
Contattata dal Kill Club, un gruppo di investigatori amatoriali, Libby partecipa a un incontro di questa strana associazione unicamente per il compenso in denaro, ma nel corso della serata emerge un'inquietante ipotesi. Alcuni membri del club, infatti, sostengono che Ben sia innocente. Libby si trova a dover scavare nella propria memoria, esplorando zone della mente che evitava da molti anni in quanto troppo pericolose.
Dark Places é un film caratterizzato da più livelli di lettura, un film ricco di aspetti da prendere in esame singolarmente. Le tematiche offerte dalla sceneggiatura sono infatti più di una, dal satanismo al sacrificio, dal perdono alla menzogna, fino all'interessante accento sull'aspetto mediatico della cronaca nera.
Proprio quest'ultimo aspetto é in realtà quello con cui si apre la narrazione, dato che Libby ci viene presentata, più che come la superstite di un massacro, quasi come una baby-star decaduta. Incapace di gestire le enormi quantità di denaro che le sono passate fra le mani, Libby sembra una stella del cinema che si é oscurata troppo presto. Peccato che non sia una stella del cinema, bensì l'unica sopravvissuta all'omicidio della sua famiglia. Ma, come accade in moli casi di cronaca nera, l'attenzione della stampa e dei cittadini é tale da attirare milioni sguardi che vogliono sapere, che vogliono capire cosa sia accaduto quella notte del 1985 in una fattoria del Kansas. E l'attenzione del pubblico, si sa, rimane alta finché non spunta un altro caso, ancora più macabro e più cruento, che sottrae ai precedenti casi ogni attenzione.
L'aspetto mediatico e quasi romanzesco della cronaca nera viene sottolineato anche dal Kill Club, composto da appassionati del crimine che nutrono una vera e propria venerazione nei confronti degli omicidi più famosi. Per quanto questi personaggi possano sembrarci assurdi, in realtà alcuni membri del Kill Club rappresentano l'incapacità di distinguere il reale dal letterario, l'orrore dallo spettacolo, oltre che l'interesse morboso di molti spettatori nei confronti dei fatti di cronaca più raccapriccianti.
Utilizzando un percorso narrativo già consolidato, quello della narrazione sul doppio binario presente-passato, Dark Places procede con il suo graduale disvelamento delle prove e dei colpevoli, disseminando qua e là falsi indizi e falsi sospetti. I falsi indizi costituiscono un trabocchetto non solo per lo spettatore, ma anche per la protagonista, che si trova ad dover aprire più porte, a dover scandagliare più di una possibilità prima di giungere alle conclusioni.
E se qualche appassionato del genere sarà in grado di cogliere alcuni indizi con un certo anticipo, in linea di massima il film riesce a celare bene i segreti della vicenda. A poco a poco emergono i protagonisti di questo dramma familiare, in cui i sopravvissuti continuano a portare con sé il peso del passato. Lentamente si fanno più chiari i ruoli, principali o secondari che siano, di tutti gli attori coinvolti in una storia dai molteplici risvolti.
Altro cardine della pellicola é la menzogna, che con un efficace ricorso ai flash-back ci viene mostrata in tutte le sue sfaccettature. Verità nascoste volutamente, verità credute tali, verità mascherate per salvare se stessi o per proteggere altre persone. Tutte le verità concorrono a creare il quadro di colpevoli e innocenti che si delinea nella mente di Libby, che fra ricordi e indizi cerca di smascherare chi stia mentendo e chi no. In questo gioco di bugie e verità, la memoria ha un ruolo fondamentale, non come sede di certezze inattaccabili ma come un luogo fragile e pericoloso, un sentiero nel quale non é bene addentrarsi. Libby infatti ha imparato, nel corso degli anni, a precludersi l'accesso ai suoi “luoghi oscuri”, dove sono custoditi i frammenti di quella notte del 1985.
Oltre a Charlize Theron, nel film troviamo un ottimo cast, che in entrambi i binari narrativi, presente e passato, collabora a costruire (e ri-costruire) il mosaico della vita di Libby. In particolare, segnaliamo due giovani interpreti che hanno già iniziato a far parlare di sé e che anche in questa pellicola si dimostrano all'altezza della situazione. Tye Sheridan, alias Ben da giovane, ha vinto il premio Marcello Mastroianni per il suo ruolo in Joe, ma il debutto é avvenuto con The Tree of Life di Terrence Malick, film vincitore del Festival di Cannes nel 2011. Altra giovane star del film é Chloe Grace Moretz (Hugo Cabret, Dark Shadows), che dal suo esordio al cinema continua a collezionare premi e nomination. Qui la troviamo nei panni della ricca e viziata Diondra, fidanzata 17enne di Ben, un personaggio controverso e problematico che permette però all'attrice americana di dare prova della sua versatilità.
Dark Places, con la sua ricchezza e complessità di livelli, é un ottimo film. Sceneggiatura, regia, interpreti, ogni elemento concorre a realizzare una pellicola che sa come coinvolgere lo spettatore. Non solo un thriller avvincente ma anche un'immersione negli abissi dell'animo umano.
bigmg2
E sono proprio i luoghi più oscuri della mente e dell'animo umano, quelli analizzati in Dark Places.
Gilles Paquet-Brenner, oltre ad essere il regista della pellicola é anche l'autore della sceneggiatura e si dimostra in grado di realizzare un adattamento che trova il giusto equilibrio fra ciò che deve essere mostrato e ciò che deve essere nascosto agli occhi dello spettatore.
Charlize Theron ritrova con questo film lo spazio adatto per dimostrare la sua bravura di interprete, con una recitazione che, senza ricorrere ad eccessi o esasperazioni, porta in scena la complessità della protagonista e il suo mondo interiore. Un mondo interiore fatto di fantasmi e incubi, un mondo ricco di dubbi, dove neanche i ricordi sono certezze su cui poter contare.
Da bambina, Libby Day é sopravvissuta al massacro della propria famiglia. La madre e le due sorelle sono state brutalmente assassinate in una notte del 1985 e l'unico colpevole sembra essere il fratello Ben, incarcerato e accusato di satanismo. Introverso e silenzioso, Ben é, a detta di tanti, il soggetto ideale per praticare riti satanici. Le voci su di lui circolano in modo sempre più insistente, fino a sfociare in uno dei capi d'accusa del processo che lo porterà alla prigione.
Trent'anni dopo, Libby é una donna ancora molto immatura, un'eterna adolescente che ha dissipato tutti i contributi economici arrivati da ogni parte degli Stati Uniti per aiutarla a mantenersi.
Contattata dal Kill Club, un gruppo di investigatori amatoriali, Libby partecipa a un incontro di questa strana associazione unicamente per il compenso in denaro, ma nel corso della serata emerge un'inquietante ipotesi. Alcuni membri del club, infatti, sostengono che Ben sia innocente. Libby si trova a dover scavare nella propria memoria, esplorando zone della mente che evitava da molti anni in quanto troppo pericolose.
Dark Places é un film caratterizzato da più livelli di lettura, un film ricco di aspetti da prendere in esame singolarmente. Le tematiche offerte dalla sceneggiatura sono infatti più di una, dal satanismo al sacrificio, dal perdono alla menzogna, fino all'interessante accento sull'aspetto mediatico della cronaca nera.
Proprio quest'ultimo aspetto é in realtà quello con cui si apre la narrazione, dato che Libby ci viene presentata, più che come la superstite di un massacro, quasi come una baby-star decaduta. Incapace di gestire le enormi quantità di denaro che le sono passate fra le mani, Libby sembra una stella del cinema che si é oscurata troppo presto. Peccato che non sia una stella del cinema, bensì l'unica sopravvissuta all'omicidio della sua famiglia. Ma, come accade in moli casi di cronaca nera, l'attenzione della stampa e dei cittadini é tale da attirare milioni sguardi che vogliono sapere, che vogliono capire cosa sia accaduto quella notte del 1985 in una fattoria del Kansas. E l'attenzione del pubblico, si sa, rimane alta finché non spunta un altro caso, ancora più macabro e più cruento, che sottrae ai precedenti casi ogni attenzione.
L'aspetto mediatico e quasi romanzesco della cronaca nera viene sottolineato anche dal Kill Club, composto da appassionati del crimine che nutrono una vera e propria venerazione nei confronti degli omicidi più famosi. Per quanto questi personaggi possano sembrarci assurdi, in realtà alcuni membri del Kill Club rappresentano l'incapacità di distinguere il reale dal letterario, l'orrore dallo spettacolo, oltre che l'interesse morboso di molti spettatori nei confronti dei fatti di cronaca più raccapriccianti.
Utilizzando un percorso narrativo già consolidato, quello della narrazione sul doppio binario presente-passato, Dark Places procede con il suo graduale disvelamento delle prove e dei colpevoli, disseminando qua e là falsi indizi e falsi sospetti. I falsi indizi costituiscono un trabocchetto non solo per lo spettatore, ma anche per la protagonista, che si trova ad dover aprire più porte, a dover scandagliare più di una possibilità prima di giungere alle conclusioni.
E se qualche appassionato del genere sarà in grado di cogliere alcuni indizi con un certo anticipo, in linea di massima il film riesce a celare bene i segreti della vicenda. A poco a poco emergono i protagonisti di questo dramma familiare, in cui i sopravvissuti continuano a portare con sé il peso del passato. Lentamente si fanno più chiari i ruoli, principali o secondari che siano, di tutti gli attori coinvolti in una storia dai molteplici risvolti.
Altro cardine della pellicola é la menzogna, che con un efficace ricorso ai flash-back ci viene mostrata in tutte le sue sfaccettature. Verità nascoste volutamente, verità credute tali, verità mascherate per salvare se stessi o per proteggere altre persone. Tutte le verità concorrono a creare il quadro di colpevoli e innocenti che si delinea nella mente di Libby, che fra ricordi e indizi cerca di smascherare chi stia mentendo e chi no. In questo gioco di bugie e verità, la memoria ha un ruolo fondamentale, non come sede di certezze inattaccabili ma come un luogo fragile e pericoloso, un sentiero nel quale non é bene addentrarsi. Libby infatti ha imparato, nel corso degli anni, a precludersi l'accesso ai suoi “luoghi oscuri”, dove sono custoditi i frammenti di quella notte del 1985.
Oltre a Charlize Theron, nel film troviamo un ottimo cast, che in entrambi i binari narrativi, presente e passato, collabora a costruire (e ri-costruire) il mosaico della vita di Libby. In particolare, segnaliamo due giovani interpreti che hanno già iniziato a far parlare di sé e che anche in questa pellicola si dimostrano all'altezza della situazione. Tye Sheridan, alias Ben da giovane, ha vinto il premio Marcello Mastroianni per il suo ruolo in Joe, ma il debutto é avvenuto con The Tree of Life di Terrence Malick, film vincitore del Festival di Cannes nel 2011. Altra giovane star del film é Chloe Grace Moretz (Hugo Cabret, Dark Shadows), che dal suo esordio al cinema continua a collezionare premi e nomination. Qui la troviamo nei panni della ricca e viziata Diondra, fidanzata 17enne di Ben, un personaggio controverso e problematico che permette però all'attrice americana di dare prova della sua versatilità.
Dark Places, con la sua ricchezza e complessità di livelli, é un ottimo film. Sceneggiatura, regia, interpreti, ogni elemento concorre a realizzare una pellicola che sa come coinvolgere lo spettatore. Non solo un thriller avvincente ma anche un'immersione negli abissi dell'animo umano.
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