Descendants torna con Brandy e Rita Ora, ma ha meno carattere: la recensione di L'Ascesa di Red

Dopo qualche anno di stop torna il franchise di Descendants, con un cast rivoluzionato e nomi di richiamo: questo restyling però sembra averne diluito troppo il carattere.

Descendants torna con Brandy e Rita Ora ma ha meno carattere la recensione di LAscesa di Red

Descendants è il perfetto esempio di successo di nicchia anagrafica. Per chi aveva già superato infanzia e adolescenza negli anni ‘10 è un oggetto misterioso. A meno di non essere genitori, cugini, zii a contatto con quel pubblico che ne ha decretato il grande successo.

Breve storia di Descendants, da Disney Channel a Disney+

Il primo film TV di questa saga arrivò su Disney Channel nel 2015 e raccolse un successo tale tra i giovanissimi da spingere Disney a trasformarlo in una saga. Seguirono altri due capitoli, generando un seguito di appassionati considerevole, tra fan dell’universo Disney e giovanissimi cresciuti a pane e Disney Channel. Il punto forte di Descendants è il medesimo che ha spinto Disney a puntare su operazione come Maleficent o Cruella: la fascinazione verso i cattivi del suo cosmo narrativo, spesso apprezzati tanto se non più delle loro controparti buone e principesche.

Descendants torna con Brandy e Rita Ora, ma ha meno carattere: la recensione di L'Ascesa di Red

Descendants immagina un mondo Disney in cui i figli dei villain delle principali fiabe del canone animato della Casa del Topo si ritrovano coinvolti in avventure fantastiche, sospesi tra necessità di mantenere il “cattivo” nome degli illustri genitori e un animo fondamentalmente buono. Insomma, esattamente come Maleficent e Cruella, si tratta di cattivi per modo di dire, anzi, piuttosto di buoni anticonvenzionali. Unite a questa base numeri cantati e ballati, costumi sopra le righe, parrucconi dai colori sgargianti e avrete i primi tre film della saga. Oppure immaginate Maleficent o Cruella, ma con protagonista una (vera) adolescente figlia delle due cattive, in un film dal budget televisivo.

Il ritorno di Descendants è stato anticipato da una certa maretta. Disney infatti ha optato per il restyling completo della saga. Non è un reboot, ma poco ci manca. Via lo storico cast dei film (che non l’ha presa bene), via gli archi narrativi principali a cui si fa appena accenno nell’incipit del film, largo a viaggi nel tempo e a un’ambientazione accademica con un duo di protagoniste che ricorda da vicino quello della hit Netflix Mercoledì.

Dietro questa produzione sembra esserci molto più di un tentativo di ringiovanire e rinverdire la saga. L’obiettivo non dichiarato è quello di ampliarne il pubblico, richiamando davanti alla TV la generazione cresciuta con i primi film e provando ad attirare anche i ragazzini degli anni ‘90, cresciuti con la generazione precedente di live action televisivi Disney, grazie alla presenza di una star d’eccezione.

L’ascesa di Red, il ritorno di Brandy

La Red del titolo, interpretata da Kylie Cantrall, è la figlia ribelle della Regina di Cuori (Rita Ora). Il paese delle meraviglie subisce la tirannia della madre, dispotica e violenta. Quando si apre un nuovo corso alla Auradon Prep,anche Red viene invitata a entrare nella scuola. A sorpresa sua madre accetta l’invito rivolto alla figlia e decide di accompagnarla. Questa decisione si rivelerà però parte di un suo astuto piano per vendicarsi di un grave torto che ha subito anni prima.

Descendants torna con Brandy e Rita Ora, ma ha meno carattere: la recensione di L'Ascesa di Red

Red si ritroverà così a viaggiare nel tempo insieme a Chloe Charming (Malia Baker), la figlia di Cenerentola (Brandy) e del Principe Azzurro, alla ricerca di un modo per riparare al torto subito dalla Regina di Cuori e alterare il presente. L’integerrima figlia dei buoni e la malandrina figlia delal regina cattiva formeranno un duo dall’inaspettata chimica, tra canti, coreografie e battaglie.

L’inserimento nel cast della cantante e attrice Brandy è una mossa davvero astuta. Sul finire degli anni ‘90 infatti Brandy aveva interpretato il personaggio di Cenerentola in un film divenuto cult per le allora giovanissime. Tra le entusiaste spettatrici c’era anche la collega Rita Ora, che ora la affianca nel ruolo della quasi-cattiva putativa della storia. L’idea è dunque, come spesso succede, di non accontentarsi di una nicchia di appassionati, ma di espandere il pubblico potenziale del prodotto: i giovanissimi spettatori della generazione Alfa, quelli più grandicelli della Gen Z che trovano nel ritorno di Descendants una delle primissime operazioni nostalgia loro dedicate e i Millenias che avevano consumato a furia di visioni il film con Brandy d'azzurro vestita. Qui la cantante interpreta un’altra Cenerentola, moglie del principe azzurro e madre affettuosa e canterina di una delle protagoniste ammessa alla Auradon Prep. Tuttavia è la scarpetta ciò che conta: siamo in un altro universo, ma l’accostamento è abbastanza suggestivo da poter funzionare.

Come spesso accade in queste operazioni però, allargare il pubblico di base potenziale a suon di star e cambi di rotta finisce per snaturare il cuore della saga, le sue atmosfere e i suoi toni. L’ascesa di Red ha una storia che gira a vuoto per l’intero capello produttivo, che tenta disperatamente di creare una minima connessione con i film precedenti. Alla luce del film in sé poi rimane inspiegabile la lunga sequenza iniziale in cui Red si presenta come vendicatrice mascherata che porta scompiglio a Wonderland. La regina madre non conosce l’identità, la odia, vuole che venga catturata. Che senso ha questo passaggio, ambientato in un regno che sembra avere una sola adolescente nell'intera popolazione? Non solo è un passaggio senza senso: non serve davvero a nulla ai fini della trama. La sceneggiatura di questo Descendants lavora con pochi mezzi e ancor meno capacità di fare necessità virtù, risultando davvero sgraziata. 

Descendants torna con Brandy e Rita Ora, ma ha meno carattere: la recensione di L'Ascesa di Red

La produzione rimane televisiva e lo si nota dalla qualità di parrucche, costumi, effetti speciali, ma anche da una certa povertà di dinamismo nelle riprese, nel montaggio. A mancare più di ogni altra cosa è però qualcosa che giustifichi la presenza di un pubblico grandicello davanti allo schermo. 

Descendants: L'ascesa di Red

Durata: 94'

Nazione: Stati Uniti

5

Voto

Redazione

TISCALItestatapng

Descendants: L'ascesa di Red

Descendants: L’ascesa di Red può soddisfare gli spettatori più piccoli, a cui probabilmente piacerà, ma la sua trama, i suoi conflitti, le sue tematiche sono così basilari nella premessa e così elementari nello svolgimento da essere del tutto inadatte a soddisfare il palato e le esigenze di un pubblico più grande, con o senza nostalgia di mezzo.