Fast X, recensione: Vin Diesel parla direttamente al suo pubblico
Arriva sui nostri schermi la prima parte del lungo addio di Fast X. Ma tra le lacrime qualcosa non funziona a dovere. La nostra recensione di Fast X
Dal 18 maggio, nelle sale italiane, è possibile percorrere il giro di boa della saga di “Fast and Furious”. Arriva, infatti, il suo decimo capitolo (non che il penultimo) e Roma ne è stata parte totalmente attiva tra esplosioni e anteprima mondiale. Il cast ha incontrato i suoi fan e, lasciandosi alle spalle il Colosseo, ha presentato questa nuova adrenalinica avventura.
Il cuore pulsante di “Fast X”, oltre al rombo dei motori, resta la famiglia. Tra l’aggiunta di nuovi membri, avvenuta già con i precedenti capitoli, e la ricerca della propria eredità ci si muove in uno scontro sempre più testosteronico. Ripartiamo, dunque, da dove si era concluso “Fast Five” con la morte di Hernan Reyes. L’antagonista di quel capitolo ha lasciato un’eredità pesante da dover portare sulle proprie spalle, ciò porta all’entrata in scena di Dante (Jason Momoa): il figlio che è disposto a tutto pur di vendicare la morte del padre. L’obiettivo, dunque, non è quello di togliere la vita a Dom, ma di farlo lentamente soffrire cercano di togliergli pezzo dopo pezzo ciò a cui è più legato.
Gallery
Fast X: Action made in Italy. O quasi
La chiamata all’azione avviene proprio in territorio italico, quando alcuni membri della famiglia Toretto finiscono in una trappola. Roma, così, diviene lo sfondo perfetto per il diabolico piano di separazione messo in campo da Dante e, mentre salta in aria il Vaticano, Dom è costretto a dover scendere sul campo per poter salvare il salvabile. I protagonisti, però, si spostano in un po’ tutta l’Europa; Roma è la prima tappa di un viaggio che coinvolge l’Inghilterra, il Portogallo e il tanto caro Brasile.
Siamo ben consapevoli che, una volta entrati in sala, ci si stia approcciando a un filone narrativo ben specifico. “Fast and Furious” è quasi un genere a parte, in grado di unire il rombo dei motori all’annullamento delle leggi della fisica. Sotto questo punto di vista, la pellicola non può deludere le aspettative dei suoi fan: c’è tutto quello che la velocità e le auto possono dare. Ma, allo stesso tempo, non possiamo fare a meno di sottolineare quanto sia un po’ carente dal punto di vista della scrittura. Proprio perché consapevoli di ciò che stiamo trattando, non possiamo comunque evitare di fare le pulci a un film che sembra essere un’accozzaglia di roba un po’ buttata alla rinfusa.
Partendo dalla scena romana, ci si rende immediatamente conto di quanto tutto sia magistralmente caciarone e confuso. Il film, in sostanza, fallisce anche dal suo principale punto di interesse: l’intrattenimento. Nella prima parte è decisamente lento nel metter in campo tutti i vari elementi, quasi come se si stesse per imbastire una partita a scacchi che non verrà mai conclusa. Qui non sono tamarre solo le auto, ma l’intera macchina coreografica. La scena più interessante resta, sicuramente, il momento dei cazzotti tra Michelle Rodriguez e Charlize Theron. Proprio sulla scia dell’unica scena salvabile non possiamo fare a meno di bocciare anche il montaggio, causa principale della confusione e cacofonia citata poco più sopra.
Al di là dell’abbattimento delle leggi della fisica, quindi, non vi è un solo elemento che possa anche lontanamente suonare credibile. Persino i dialoghi risultano svuotati e privi di alcuna logica. A ciò si aggiunge la caratterizzazione che viene data ad alcuni personaggi. Ad esempio, prima di parlare del nostro villain, non possiamo fare a meno di evidenziare il ruolo scelto per John Cena. Dallo scontro diretto nei precedenti volumi, alla maturazione e alla sua nuova capacità da zietto salvatore. Jabok Toretto, così come a Tess di Brie Larson e Isabel (Daniela Melchior) restano i personaggi meglio gestiti all’interno di tutta la composizione narrativa. Sicuramente è possibile intuire che verrà dato maggior respiro, nel prossimo volume, a Letty e a Cipher viste le ultime scene.
Venendo alle note ancor più dolenti, non possiamo esimerci dal parlare di Jason Momoa e della sua personalissima versione inedita del Joker. Saltelli, battute e risatine lo fanno sembrare assolutamente fuori dalle righe. Un personaggio totalmente mosso dalla propria instabilità emotiva che agisce per semplice capriccio vendicativo. Distruttivo, devastante, fuori senso. Paradossalmente Momoa è abbastanza folle da renderlo quasi credibile, e di certo funziona a pieno nel contesto in cui è inserito. Scena più divertente è il momento in cui vien tirata fuori la mascolinità tossica, un divertente riferimento a quanto testosterone ci sia dietro il volente delle auto di questa saga.
Rating: Tutti
Durata: 140'
Nazione: Stati Uniti d'America
Voto
Redazione
Fast X
Fast X è un film fatto da Vin Disel per i suoi fan. Tutto ormai punta al rapporto decennale che lega lo spettatore alla saga. Tutto è concepito per poter emozionare il pubblico di affezionati ben consapevole di ciò che avrà modo di vedere. Nessuno realmente si aspetta che Fast and Furious abbia una sceneggiatura solida o che succeda qualcosa di vagamente coerente, ciò che si vuol semplicemente vedere è l’azione pura e semplice. In questo volume, per niente autoconclusivo, viene meno questo aspetto redendo poco intrattenente la pellicola. Sembra, dunque, di essere davanti a un lungo episodio di una serie tv che ci trasporta da un azione all’altra. Aspettiamo la conclusione e rimettiamoci alle parole di Cena che lo ha definito “l’inizio di qualcosa di grandioso”.