Ferry 2: Ferry Bouman è tornato su Netflix

Ultimo capitolo della saga su Ferry Bouman

Ferry 2 Ferry Bouman è tornato su Netflix

Su Netflix è arrivato il sequel del fortunato film olandese del 2021, Ferry. Con Ferry 2, dopo Ferry - La serie e dopo tutti gli eventi vissuti e le perdite subite, con il nuovo nome di Andre, Ferry ora si trova in Spagna e va avanti senza guardarsi indietro. Fino al momento in cui è costretto a farlo…

La trama di Ferry 2

Ferry 2: Ferry Bouman è tornato su Netflix

La storia di Ferry Bouman (Frank Lammers) iniziava nel 2006, ad Amsterdam. Quando Ferry, braccio destro del narcotrafficante Ralph, iniziava la sua ascesa nel mondo del crimine arrivando in vetta… Per poi iniziare a precipitare, sempre più velocemente.

E ora, dopo essere fuggito lontano da tutto e tutti, Ferry si trova improvvisamente a tornare nel giro quando la nipotina Jezebel (Aiko Beemsterboer), ora cresciuta, lo rintraccia per chiedere il suo aiuto.

Lei il il suo fidanzato Jeremy (Tobias Kersloot) sono nei guai: si guadagnano da vivere vendendo ecstasy e ora hanno un debito con un gangster locale, Lex van Dun (Jonas Smulders), che tutti definiscono estremamente pericoloso perché “pazzo da legare”. Per aiutare Jezebel, Ferry lascia la sua nuova vita e torna nel “regno”, il giro criminale che una volta gestiva, ritrovando vecchie conoscenze e rendendosi conto di come siano dei ragazzini, oggi, a occuparsi degli affari.

Un sequel che si perde un po’ per strada

Ferry 2: Ferry Bouman è tornato su Netflix

Non tutti i sequel ci regalano ciò che di solito accade nelle serie TV: il riassunto delle “puntate precedenti”. Invece Ferry 2 si apre con un lungo montaggio che riassume gli eventi del primo film, con la storia di Ferry perfettamente condensata in modo che anche chi non ricordi - o non abbia mai visto - il primo film sia in grado di seguire questo sequel. Ma non è un caso: Ferry infatti è stato anche una serie TV. Ferry - La serie: una stagione con 8 episodi prodotti nel 2023, disponibili sempre su Netflix, e poi questo film sequel.

Un sequel in cui incontriamo Ferry sulla riva del mare vestito da Babbo Natale e nel giro di pochi minuti lo ritroviamo a casa, faccia a faccia con l’ex amico che l’aveva tradito, Dennis (Huub Smit), con Lex e con una generazione che ha un modo di fare le cose davvero molto, molto diverso dal suo.

Peccato che, dopo un ottimo inizio, la trama si perda un po’ per strada. Fino al momento in cui Dennis rivela a Ferry di conoscere il suo segreto (sul padre di Jezebel), tutto fila abbastanza liscio. Poi il ritmo inizia a calare. Soprattutto, il problema è Lex. Un personaggio davvero troppo, troppo stereotipato e per questo privo di sorprese.

Ferry 2: Ferry Bouman è tornato su Netflix

La follia, in teoria, dovrebbe corrispondere all’imprevedibilità. Invece Lex fa sempre esattamente ciò che ci si aspetta da lui. Proprio come Dennis.

Quando la situazione inizia a degenerare, non c’è davvero più nulla che non si possa prevedere. E va detta anche un’altra cosa: il gioco del “gatto col topo” di Lex riesce a essere perfino noioso, nonostante la suggestiva ambientazione della piscina con una bellissima fotografia. Sarebbe bastata un po’ d’immaginazione in più. Una maggiore cura nella psicologia dei personaggi. Peccato, perché la produzione è curata, tutti gli aspetti tecnici - sceneggiatura a parte - funzionano molto bene e il cast è all’altezza. Finale banale.

Ferry 2

Rating: TBA

Durata: 94'

Nazione: Paesi Bassi

6

Voto

Redazione

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Ferry 2

Ferry 2 arriva a mettere il punto sulle avventure cinematografiche e televisive di Ferry Bouman, il personaggio interpretato da Frank Lammers su Netflix con un film e una serie TV in 8 episodi.

Gli aspetti tecnici come sempre nella saga sono molto curati, il cast è all’altezza ma dopo un ottimo inizio la sceneggiatura si perde per strada. Il cattivo di turno è davvero troppo stereotipato, e di conseguenza tutto diventa molto prevedibile. Chiusura dei conti con il passato e finale inclusi. Nonostante questo, vista la prima parte meritevole il film raggiunge la sufficienza. Ma non aspettatevi una storia all’altezza di quella del primo film: qui a fare la differenza è davvero solo la qualità oggettiva della produzione.

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