Fuck you, prof! 2
di
Dopo il grande successo del primo film, torna l'irriverente professor Zeki Muller.
Alla fine di Fuck you, prof! lo avevamo lasciato come il nuovo insegnante della classe più ingestibile della scuola, la 10B, un vero covo di teppisti (apparentemente) irrecuperabili.
Zeki non riesce ad adattarsi allo stress della vita da professore, fatta di compiti da correggere, colloqui con i genitori e discussioni interminabili con gli altri docenti. Proprio mentre sta vivendo questa "crisi di ispirazione", l'ex criminale viene a sapere della morte di un vecchio complice con il quale aveva rubato un grosso carico di diamanti. Ora la refurtiva é tutta sua ed é nascosta in un peluche. Non fosse che Lisi, la sua dolce metà, spedisce il peluche in Thailandia… per beneficenza!
Emulare la carica distruttiva e prorompente del primo film non era certo un compito facile. Dopo aver portato sul grande schermo i metodi poco ortodossi del professor Muller, Bora Dagtekin era ben consapevole che l'unica cosa da fare fosse calcare la mano. In questo secondo capitolo ritroviamo tutti i personaggi del primo film, catapultati però nel Sud est asiatico in una gita scolastica che ha dell'incredibile.
Resta inalterato lo spirito del precedente capitolo, soprattutto l'autoironia nei confronti di una Germania in continuo cambiamento, alle prese con il proprio (scomodo) passato e con il presente.
Da una parte, come continua a ricordarci il film, c'é il recente passato che tutti conosciamo, dall'altra c'é una Germania multiculturale, dove studenti provenienti da vari Paesi si trovano a convivere ogni giorno. Non é un caso che lo stesso Elyas M'Barek, alias Zeki Muller, sia di origini tunisine.
Senza nessuna pretesa moralizzante, il film affronta in modo leggero e divertente alcune delle contraddizioni della Germania contemporanea, dove lo spasmodico desiderio di fare beneficenza nei cosiddetti "Paesi in via di sviluppo" si scontra con la realtà dei fatti. Fra professori arrivisti e adolescenti problematici, ancora una volta Bora Dagtekin riesce a strapparci un sorriso, anche quando tratta temi non facili.
Forse non brillante quanto il primo film, Fuck you, prof! 2 riesce comunque a farci trascorrere un paio d'ore di assoluto relax, all'insegna dell'azione e degli equivoci provocati dal manipolo di alunni in vacanza in Thailandia. Fra orfani dello Tsunami, primi amori e famiglie allo sbando, Zeki Muller scopre ancora una volta che il suo lavoro di insegnante, iniziato come una semplice copertura, continua a riservargli sorprese inaspettate.
Un po' come nel precedente capitolo, il finale perde la carica esplosiva del resto del film, preferendo puntare sulla risata invece che su qualcosa di più coraggioso. Un vero peccato, perché questo genere di film avrebbe tutte le qualità per andare oltre la semplice commedia.
Alla fine di Fuck you, prof! lo avevamo lasciato come il nuovo insegnante della classe più ingestibile della scuola, la 10B, un vero covo di teppisti (apparentemente) irrecuperabili.
Zeki non riesce ad adattarsi allo stress della vita da professore, fatta di compiti da correggere, colloqui con i genitori e discussioni interminabili con gli altri docenti. Proprio mentre sta vivendo questa "crisi di ispirazione", l'ex criminale viene a sapere della morte di un vecchio complice con il quale aveva rubato un grosso carico di diamanti. Ora la refurtiva é tutta sua ed é nascosta in un peluche. Non fosse che Lisi, la sua dolce metà, spedisce il peluche in Thailandia… per beneficenza!
Emulare la carica distruttiva e prorompente del primo film non era certo un compito facile. Dopo aver portato sul grande schermo i metodi poco ortodossi del professor Muller, Bora Dagtekin era ben consapevole che l'unica cosa da fare fosse calcare la mano. In questo secondo capitolo ritroviamo tutti i personaggi del primo film, catapultati però nel Sud est asiatico in una gita scolastica che ha dell'incredibile.
Resta inalterato lo spirito del precedente capitolo, soprattutto l'autoironia nei confronti di una Germania in continuo cambiamento, alle prese con il proprio (scomodo) passato e con il presente.
Da una parte, come continua a ricordarci il film, c'é il recente passato che tutti conosciamo, dall'altra c'é una Germania multiculturale, dove studenti provenienti da vari Paesi si trovano a convivere ogni giorno. Non é un caso che lo stesso Elyas M'Barek, alias Zeki Muller, sia di origini tunisine.
Senza nessuna pretesa moralizzante, il film affronta in modo leggero e divertente alcune delle contraddizioni della Germania contemporanea, dove lo spasmodico desiderio di fare beneficenza nei cosiddetti "Paesi in via di sviluppo" si scontra con la realtà dei fatti. Fra professori arrivisti e adolescenti problematici, ancora una volta Bora Dagtekin riesce a strapparci un sorriso, anche quando tratta temi non facili.
Forse non brillante quanto il primo film, Fuck you, prof! 2 riesce comunque a farci trascorrere un paio d'ore di assoluto relax, all'insegna dell'azione e degli equivoci provocati dal manipolo di alunni in vacanza in Thailandia. Fra orfani dello Tsunami, primi amori e famiglie allo sbando, Zeki Muller scopre ancora una volta che il suo lavoro di insegnante, iniziato come una semplice copertura, continua a riservargli sorprese inaspettate.
Un po' come nel precedente capitolo, il finale perde la carica esplosiva del resto del film, preferendo puntare sulla risata invece che su qualcosa di più coraggioso. Un vero peccato, perché questo genere di film avrebbe tutte le qualità per andare oltre la semplice commedia.