Godzilla Minus One: storia di un film che fallisce su tutta la linea
Perché il film giapponese del 2023 ora su Netflix fallisce
Su Netflix è disponibile Godzilla Minus One, il film giapponese che riporta il mito della creatura protagonista di oltre 30 film alle sue origini simboliche. Con un’aggiunta di propaganda per riscattarsi dall’esito della guerra che non può sfuggire all’osservazione.
La trama di Godzilla Minus One
Giappone, 1945. Un pilota kamikaze, Kichi Shikishima (Rynosuke Kamiki), atterra sull’isola di Odo, che ha una base attrezzata per riparare gli aerei, fingendo un guasto per sfuggire al proprio tragico destino. Ma oltre al disonore di essere riconosciuto come un disertore, l’uomo si troverà faccia a faccia con il mostro che gli isolani chiamano “Godzilla”: una creatura spaventosa contro la quale nessuna arma da fuoco sembra avere effetto. Mentre gli anni passano, Shikishima cresce la piccola Akiko insieme all’infermiera Noriko Oishi (Minami Hamabe), come se fosse figlia sua e di Noriko. Godzilla cresce, diventando sempre più grande e feroce, fino a che - dopo aver attaccato la città di Tokyo - le autorità elaboreranno un piano per distruggere il mostro, in cui Shikishima si ritaglierà un ruolo di primo piano.
Godzilla Minus One: un film che offre al Giappone l’occasione di riscattarsi dalla disfatta
50 lunghissimi minuti. Tanto dobbiamo attendere perché Godzilla Minus One si trasformi da film sostanzialmente soporifero - perfino nelle scene in cui compare il celeberrimo mostro gigante - a un film classico giapponese, che richiama le produzioni degli anni ’50 e ’60 animate con i proverbiali pupazzetti costruiti ad hoc.
Stavolta, però, gli effetti speciali nelle sequenze dell’arrivo di Godzilla a Tokyo, pronto a distruggere qualsiasi cosa si trovi sul suo cammino, sono di ben altro livello: funzionano perfettamente.
Il tentativo narrativo di tutta la prima parte di mostrarci le conseguenze psicologiche della guerra, scompare e perde qualsiasi benché minima traccia di efficacia di fronte alla creazione di un mostro che quella guerra la impersona.
Più i cannoni sparano, più Godzilla si arrabbia. Dopo aver assistito a una quasi parodistica citazione de Lo squalo di Spielberg, con le apparizioni di Godzilla principalmente in mare, All’arrivo sulla terraferma e in città Godzilla minus one si trasforma. In tutti i sensi. La creatura nata dagli effetti delle bombe atomiche è diventata una bomba atomica e ambulante.
Godzilla: cosa rappresenta il mostro protagonista di oltre 30 film
Le origini cinematografiche di Godzilla sono profondamente radicate nella cultura e nella storia del Giappone, emergendo come un simbolo potente che ha attraversato diversi decenni e generazioni. Il mostro, noto anche come Gojira, è stato introdotto per la prima volta nel mondo del cinema nel 1954, in un film omonimo diretto da Ishir Honda. Questo film segna l’inizio di un franchise che conta fino a oggi oltre 30 film ufficiali, distribuiti in quattro distinti periodi: Showa, Heisei, Millennium e Reiwa (indicano i periodi dell'era imperiale giapponese, dalla fine del XIX secolo a oggi, con transizioni significative nella storia giapponese tra guerre, crescita economica e innovazioni tecnologiche), oltre a remake e adattamenti internazionali.
Godzilla nasce come un simbolo della violenza e della distruzione causate dalla Seconda Guerra Mondiale, in particolare dalle conseguenze delle bombe atomiche. La sua apparizione è stata vista come un riflesso delle sofferenze e delle perdite subite dal Giappone durante il conflitto, ma anche come un’espressione della sua capacità di resilienza e rinascita.
La creatura, immaginata come un mostro che emerge dall’oceano dopo secoli di sonno, simboleggia sia la minaccia nucleare che la forza della natura.
I film di Godzilla, specialmente quelli del periodo Showa (corrispondente al regno di Hiroito, 1926-1989), sono cupi e drammatici, riflettono l’impatto emotivo e psicologico delle armi nucleari. La distruzione di Tokyo da parte di Godzilla è stata presentata come un’immagine di impotenza umana di fronte a forze superiori, con un forte richiamo alla realtà immediatamente post-bellica.
Questi film hanno cercato di affrontare tematiche complesse come la guerra, la paura della distruzione nucleare e la necessità di pace.
Con il tempo, Godzilla è diventato un personaggio più maturo e complesso, evolvendosi da un semplice mostro distruttivo a un simbolo più ampio della resistenza e della sopravvivenza. La saga ha continuato a esplorare temi come l’ambiente, la tecnologia e la coesione sociale, mantenendo sempre al centro la figura di Godzilla come incarnazione di forze naturali e catastrofiche.
Oltre alla sua presenza nei film live-action, come certamente saprete Godzilla è anche apparso in produzioni animate, dimostrando la sua versatilità e la sua capacità di adattarsi a differenti forme narrative e generazionali.
Il piano per distruggere la creatura che si rigenera una volta colpita
Tutta la seconda parte del film, subito dopo l’attacco devastante a Tokyo, si concentra sul grande piano delle autorità - concepito ed esposto di fronte ai reduci della guerra - per la distruzione di Godzilla.
Conoscendo già l’esito della guerra e il numero delle perdite subite dal Giappone, in una versione piuttosto anacronistica della storia, chi non intende correre rischi per eliminare il mostro viene lasciato libero di andare. I soliti due o tre vigliacchi, perché così vengono dipinti, si allontanano mentre tutti gli altri sono pronti a combattere.
Godzilla Minus One rappresenta dunque anche un modo inedito di riflettere sulla guerra, attribuendo un elemento di volontarietà in realtà inesistente al contesto giapponese dell’epoca.
Coloro che erano fuggiti di fronte ai combattimenti bellici, rasentando (o praticando, di fatto) la diserzione, oggi hanno l’occasione di diventare eroi affrontando la più grande minaccia mai vista, in un evidente tentativo di riscatto dalla storia.
Non a caso, tutti i personaggi coinvolti nei combattimenti della Seconda Guerra Mondiale ottengono ora una seconda occasione, per mostrare coraggio quando non ne avevano avuto o per rimediare a errori tattici che non avevano saputo evitare. Affidando, mentre camminano a testa alta verso il proprio destino, il futuro del Paese alle nuove generazioni.
Dal punto di vista contenutistico, come avete visto, c’è molto materiale. Peccato che l’approccio propagandistico per riscrivere un pezzo di storia fallimentare, che ha portato il Paese al suo più grande dramma di sempre, suoni stonato. Certo, siamo abituati alla celebrazione hollywoodiana delle gesta americane durante la Seconda Guerra Mondiale, ma oltre al diverso (e più toccante, di solito) modo di celebrare resta anche il fatto che gli americani, questa guerra, l’hanno vinta.
Fra citazioni da Jurassic Park, King Kong e Lo squalo, senza dimenticare la figura dello Scienziato Pazzo, Godzilla Minus One fallisce nel suo intento autocelebrativo e risulta noioso, con l’eccezione delle sequenze di combattimento, che risultano però in gran parte maldestre (le proporzioni Godzilla-profondità dell’oceano variano a seconda delle necessità, e il piano elaborato per distruggere la creatura è, involontariamente, piuttosto ridicolo).