Home - A casa
di
Roberto Vicario
L'arrivo di Home - A Casa sul mercato italiano e non solo, coincide con un momento molto difficile per la divisione animation di Dreamworks. Nel 2014 i flop di Turbo e Mr.Peabody e Sherman, uniti al mancato successo sul suolo americano di Pinguini di Madagascar e Dragon Trainer 2, hanno messo in ginocchio lo studio, tanto da portare l'azienda a fare dei tagli del personale.
Nel 2015 vedremo quindi solo questo Home - A Casa, un prodotto che si posiziona in una fascia di pubblico lontano da quella che film come Shrek ha provato a toccare (gli adulti!) per abbracciare nuovamente il prodotto per bambini a tutti gli effetti.
Oh, ed il valore della risata…
Il trentunesimo film animato di Dreamworks, diretto dal grande Jeffrey Katzberg, ci racconterà la storia di Oh, un alieno che fa parte della razza Boov, una popolazione costantemente sotto lo scacco di acerrimi nemici che li costringono a scappare dai pianeti in cui si insidiano.
La Terra diventa così il nuovo obiettivo dei Boov. Tra le fila di questa particolare razza c'é proprio lui: Oh. Il nostro simpatico amico é un personaggio molto particolare, un vero e proprio pasticcione, e proprio per questo motivo costantemente deriso e isolato dagli altri Boov.
L'arrivo sulla terra coinciderà però con lo sviluppo di una nuova e particolare amicizia con Tip, una ragazza alla ricerca della madre. Da pasticcione il nostro Oh si dovrà trasformare in eroe, per rimediare ad un inconveniente che senza troppo stupore, é stato creato proprio da lui.
Il film non é una vera e propria novità. Si tratta infatti dell'adattamento cinematografico del libro di Adam Rex “The True Mining of Smekday”. A differenza di molti altri film, come detto in apertura, questo Home - A Casa segna il ritorno di Dreamworks ad un prodotto che punta principalmente ad un pubblico giovane, con battute e situazioni divertenti ma lontano da quei doppi sensi o scelte più mature, intraprese con altre pellicole.
Tutto questo trasforma il film in un gigantesco prodotto super pop, con sfarzosi colori, gag semplici da interpretare e soprattutto tutta una serie di valori che vanno proprio a toccare quegli argomenti che spesso l'animazione, moderna e non, ha provato a trasmettere ai bambini.
Quello che ne esce é un film gradevole, gestito in maniera molto lineare, e che pone sulle spalle del divertentissimo Oh, tutta la parte comica della pellicola. Grazie ad una caratterizzazione azzeccata e “pacioccosa” l'azzardo si tramuta in successo, consegnando nella mani dei piccoli spettatori un “eroe” con il quale si può legare.
Tip invece é la ragazzina con cui Oh farà amicizia. Oltre alla voce, la nota cantante Rihanna, le ha dato anche buona parte delle sembianze fisiche. A questo si aggiungono anche brani scritti apposta per il film che rendono ancora più moderno e attuale il prodotto.
Come tradizione vuole non mancheranno momenti più seriosi o strappalacrime, ma in linea generale Home - A Casa punta ad un prodotto commercialmente più facile da piazzare, legato ad un pubblico che non vuole elementi ricercati all'interno di quello guarda, ma puro e semplice divertimento...e di questo ce n'é a bizzeffe.
La scelta fatta da Dreamworks la si percepisce anche nello stile visivo utilizzato, nella quantità di colori che vengono buttati in faccia allo spettatore, ed a una serie di situazioni che come visto in altri film del passato, sfruttano l'efficacia di un personaggio per trasformare ogni singola scena in una potenziale gag.
Ai occhi dei fan storici dell'unica vera rivale di Pixar in campo di animazione digitale, questo Home - A Casa potrebbe rappresentare, probabilmente, un prodotto in grado di fargli storcere il naso. Tuttavia, se lo si prende per quello che é, un prodotto semplice per un pubblico giovane, il film funziona e divertente, lasciando anche “aperto” il finale per un eventuale seguito.
A volte la strada della semplicità, parola fondamentale quando si parla di un prodotto per un giovanissimo pubblico, é quella più efficace, ma questo solamente il botteghino ce lo potrà confermare.
Nel 2015 vedremo quindi solo questo Home - A Casa, un prodotto che si posiziona in una fascia di pubblico lontano da quella che film come Shrek ha provato a toccare (gli adulti!) per abbracciare nuovamente il prodotto per bambini a tutti gli effetti.
Oh, ed il valore della risata…
Il trentunesimo film animato di Dreamworks, diretto dal grande Jeffrey Katzberg, ci racconterà la storia di Oh, un alieno che fa parte della razza Boov, una popolazione costantemente sotto lo scacco di acerrimi nemici che li costringono a scappare dai pianeti in cui si insidiano.
La Terra diventa così il nuovo obiettivo dei Boov. Tra le fila di questa particolare razza c'é proprio lui: Oh. Il nostro simpatico amico é un personaggio molto particolare, un vero e proprio pasticcione, e proprio per questo motivo costantemente deriso e isolato dagli altri Boov.
L'arrivo sulla terra coinciderà però con lo sviluppo di una nuova e particolare amicizia con Tip, una ragazza alla ricerca della madre. Da pasticcione il nostro Oh si dovrà trasformare in eroe, per rimediare ad un inconveniente che senza troppo stupore, é stato creato proprio da lui.
Il film non é una vera e propria novità. Si tratta infatti dell'adattamento cinematografico del libro di Adam Rex “The True Mining of Smekday”. A differenza di molti altri film, come detto in apertura, questo Home - A Casa segna il ritorno di Dreamworks ad un prodotto che punta principalmente ad un pubblico giovane, con battute e situazioni divertenti ma lontano da quei doppi sensi o scelte più mature, intraprese con altre pellicole.
Tutto questo trasforma il film in un gigantesco prodotto super pop, con sfarzosi colori, gag semplici da interpretare e soprattutto tutta una serie di valori che vanno proprio a toccare quegli argomenti che spesso l'animazione, moderna e non, ha provato a trasmettere ai bambini.
Quello che ne esce é un film gradevole, gestito in maniera molto lineare, e che pone sulle spalle del divertentissimo Oh, tutta la parte comica della pellicola. Grazie ad una caratterizzazione azzeccata e “pacioccosa” l'azzardo si tramuta in successo, consegnando nella mani dei piccoli spettatori un “eroe” con il quale si può legare.
Tip invece é la ragazzina con cui Oh farà amicizia. Oltre alla voce, la nota cantante Rihanna, le ha dato anche buona parte delle sembianze fisiche. A questo si aggiungono anche brani scritti apposta per il film che rendono ancora più moderno e attuale il prodotto.
Come tradizione vuole non mancheranno momenti più seriosi o strappalacrime, ma in linea generale Home - A Casa punta ad un prodotto commercialmente più facile da piazzare, legato ad un pubblico che non vuole elementi ricercati all'interno di quello guarda, ma puro e semplice divertimento...e di questo ce n'é a bizzeffe.
La scelta fatta da Dreamworks la si percepisce anche nello stile visivo utilizzato, nella quantità di colori che vengono buttati in faccia allo spettatore, ed a una serie di situazioni che come visto in altri film del passato, sfruttano l'efficacia di un personaggio per trasformare ogni singola scena in una potenziale gag.
Ai occhi dei fan storici dell'unica vera rivale di Pixar in campo di animazione digitale, questo Home - A Casa potrebbe rappresentare, probabilmente, un prodotto in grado di fargli storcere il naso. Tuttavia, se lo si prende per quello che é, un prodotto semplice per un pubblico giovane, il film funziona e divertente, lasciando anche “aperto” il finale per un eventuale seguito.
A volte la strada della semplicità, parola fondamentale quando si parla di un prodotto per un giovanissimo pubblico, é quella più efficace, ma questo solamente il botteghino ce lo potrà confermare.