Horizon An American Saga Capitolo 1 – Recensione dell'edizione 4K
Azzardo produttivo che ha portato a una pubblicazione 4K che meritava molto di più
Horizon è il recente progetto western diretto da Kevin Costner che esplora l'avventura del selvaggio ovest nel periodo pre e post Guerra Civile, attraverso tre storie intrecciate.
Nel Capitolo 1 la trama segue un gruppo di coloni nella valle di San Pedro, tra Stati Uniti e Messico, che si insediano su terre sacre degli Apache provocando sanguinosi scontri per il predominio del territorio. In parallelo un mercante di bestiame, Hayes Ellison, affronta lotte personali e morali per proteggere una giovane donna e un bambino vittime di violenza e vendetta, nel paesaggio ostile del Wyoming. La terza linea narrativa riguarda una carovana che attraversa il Santa Fe Trail per raggiungere una nuova comunità chiamata “Horizon”. Lungo il cammino i membri della carovana devono confrontarsi con sfide naturali, culturali e morali, inclusi attacchi da parte di nativi e tensioni interne.
Con una narrazione che muove tra speranza, tragedia e resilienza il film esplora il sogno americano e le sue contraddizioni, alternando il punto di vista dei pionieri e dei nativi, ponendo domande profonde sul costo umano della conquista delle terre dell'ovest.
Ambizione di Costner tra luci e ombre
Kevin Costner è tornato dietro la macchina da presa con Horizon: An American Saga – Chapter 1, epopea western che tenta di rielaborare il mito della frontiera americana. Con una durata di 180' minuti e un cast di ampio respiro, il film si ispira chiaramente a grandi produzioni del passato come La conquista del West.
Nonostante l’ambizione di riscrivere vecchie narrative e correggere errori storici, Horizon fatica a trovare una propria identità, rivelandosi un prodotto diseguale e a tratti frustrante, che forse meritava un ripensamento all'origine in chiave di serie televisiva.
4 film, una sola grande visione
Per questa colossale e azzardatissima produzione è stato lo stesso Costner a investire con suoi soldi, come recentemente accaduto a Coppola per il suo Megalopolis. L'idea alla base quella di sviluppare una grande storia separata su 4 film, dove però l'insuccesso mondiale del primo capitolo ha evidentemente bloccato l'uscita del secondo (passato alla Mostra di Venezia lo scorso settembre), mettendo più che in forse le probabilità che si arrivi alla realizzazione e distribuzione dei successivi due. Costner ha lavorato in passato nel medesimo ambito a partire dal divertente Silverado di Lawrence Kasdan del 1985, con il cult Balla coi Lupi del 1990, l'incompreso Wyatt Earp sempre diretto da Kasdan nel 1994 e l'altrettanto classico Terra di confine del 2003, anche qui regia e protagonista.
Stavolta la produzione appare disequilibrata. Il desiderio di rappresentare sia la prospettiva dei coloni che quella dei nativi americani risulta sbilanciata, con una presenza meno efficace dei nativi rispetto ai “bianchi”. La direzione della fotografia di J. Michael Muro (Le cronache di Riddick, The Abyss) cattura paesaggi mozzafiato, ma la colonna sonora di John Debney (Predators, Iron Man 2) in stile vecchia Hollywood con accenti eroici riservati principalmente ai personaggi bianchi, sottolinea involontariamente le disuguaglianze nella narrazione.
Un orizzonte con poche idee
Costner cerca di rappresentare sia la prospettiva dei coloni che quella dei nativi americani, ma lo sforzo risulta sbilanciato. Sebbene il film dedichi spazio agli Apache, la loro presenza è marginale rispetto ai protagonisti bianchi. Anche i tentativi di diversificazione del cast e le varie etnie, tra personaggi afroamericani e cinesi, risulta più accennata che realmente integrata nella trama. Primo capitolo che ha sempre più il retrogusto da prologo a una serie che una produzione autonoma.
Questo primo capitolo si conclude lasciando molti temi aperti in attesa di sviluppo nei successivi film, con gli ultimi minuti che dividono dai titoli di coda arricchiti da anticipazioni del Capitolo 2. Pur avendo il potenziale per diventare un kolossal western tra i più imponenti di sempre, Horizon rischia di essere ricordato più per ciò che avrebbe potuto essere che per ciò che è stato fino a oggi, con solo questo primo film in circolazione e il capitolo 2 che rischia di saltare l'uscita nelle sale.
Horizon Capitolo 1 - Come si vede
Girato interamente digitale a risoluzione nativa 6K e 8K (camere Red Komodo, Red V-Raptor XL e Red V-Raptor), il master 4K da cui si è partiti per la realizzazione della versione fisica UHD su disco BD-100 triplo strato, più che mai obbligatoria vista la durata del film di 181' minuti. Formato immagine originale 1.85:1 (3840 x 2160/23.97p), codifica HEVC.
Uno spettacolo tecnico che non manca di superare la controparte 2K con disco BD-50 incluso nell'edizione, per intensità e saturazione cromatica, fedeltà delle luci grazie alla diversa compressione dinamica offerta dal Dolby Vision. Disco triplo strato che lascia la sensazione di essere stato in grado di mantenere un bit rate alto quanto basta senza creare problemi di compressione, benché suddividere l'opera su doppio BD-66 avrebbe lasciato guadagnare ancora qualcosa alle immagini, lasciando peraltro spazio anche all'audio.
Horizon Capitolo 1 - Come si sente
Ed è proprio il comparto sonoro che qui è deficitario, con traccia italiana Dolby Digital 5.1 canali (640 kbps) incapace di reggere il confronto con la maestosità delle immagini, per uno spettacolo limitato quanto a elementi sonori in secondo piano, effetti dai canali posteriori e profondità del subwoofer. Dialoghi accettabili ma nel complesso il palcoscenico sonoro resta troppo chiuso sin dalle prime battute.
Unica via per godersi maggiormente la “visione” di Costner è passare all'originale, qui in Dolby TrueHD 7.1 canali con oggetti ATMOS anche se con la restrizione dei 16 bit. Evidentemente a 24 bit la “coperta digitale” sarebbe stata troppo corta e forse avrebbe costretto ad aumentare la compressione video. Con l'ATMOS l'esperienza sale comunque considerevolmente di livello, una presenza scenica a tratti anche entusiasmante tra musica, parlato ed effetti.
Horizon Capitolo 1 - Gli extra
Considerando la portata produttiva di quest'opera era lecito attendersi una corposa sezione extra, che proprio per questo avrebbe richiesto un disco aggiuntivo, motivo per cui si è evidentemente preferito non inserire alcunché sul disco con il film, già pieno di suo. Anche se la saga dovesse fermarsi al Capitolo 2, in futuro potrebbe anche spuntare una seconda edizione 4K, con supplementi alla scoperta della realizzazione.
Magari in una versione “espansa” come accaduto con il “maledetto” Wyatt Earp del '94, pubblicato rivisto e corretto in un diverso montaggio e lunghezza (da 191' a 212' minuti). Nel box su LaserDisc che conteneva tale inedita versione il regista Kasdan incluse una sua lettera personale, in cui manifestava tutta l'amarezza per l'insuccesso dell'opera in sala, ricordando che la nuova edizione era dedicata a chi invece l'aveva amata, chiudendo con un laconico “alla larga tutti gli altri!”.
Rating: Tutti
Nazione: Stati Uniti
Voto
Redazione
Horizon: an american saga
Sceneggiatura eccessivamente corale e in parte confusa conducendo a un'opera di cui è difficile innamorarsi. L'edizione 4K su disco è uno spettacolo da vedere con il Dolby Vision, ma da sentire c'è la traccia originale Dolby TrueHD ATMOS, nemmeno così eclatante e solo 16 bit. Il Dolby Digital italiano è più che mai un pesante ripiego. I 180' minuti di film hanno lasciato fuori anche gli extra.