I Magnifici Sette

di Roberto Vicario
Era il 1960 e nelle sale cinematografiche arrivava I Magnifici Sette diretto da John Sturges. Ispirato nientemeno che ai Sette Samurai di Akira Kurosawa, grazie ad un cast stellare che poteva contare su nomi tra cui Steve McQueen, Charles Bronson e Jame Coburn, il film fu un incredibile successo, tanto da arrivare a guadagnarsi ben tre sequel.

Sono passati più o meno 56 anni e il regista Antoine Fuqua fa tornare in sala questo grande classico western sotto forma di remake. Un cast altrettanto importante e un budget da 100 milioni di dollari saranno bastati per la riuscita del progetto? scopritelo insieme a noi.



western di puro intrattenimento



La storia é ambienta principalmente a Rose Creek, un piccolo paese nel sud degli Stati Uniti che ha la sfortuna di essere sorto vicino ad una miniera ricca d'oro. L'estrazione é gestita dallo spietato Bartholomew Bogue (Peter Sarsgaard), un uomo senza scrupoli che pur di ottenere tutto l'oro possibile é disposto ad uccidere, bruciare e fare piazza pulita intorno a lui.

Stanchi dei soprusi perpetrati da Bogue e per voce di una donna di nome Emma Cullen (Haley Bennett), verrà assoldato l'agente federale Sam Chisolm (Denzel Washington) con lo scopo di far fuori il cattivo di turno e liberare così la città. Il cowboy metterà insieme una squadra estremamente eterogenea che conta tra le sue fila il chiacchierone Josh Farraday (Chris Pratt), il vecchio soldato Goodnight Robicheaux (Ethan Hawke), il cacciatore di scalpi Jack Horne (Vincent D'Onofrio), il messicano Vasquez (Manuel Garcia-Rulfo), l'asiatico Billy Rocks (Lee Byung-hun) e il pelle rossa Red Harvest (Martin Sensmeier), per quella che sembra a tutti gli effetti una missione suicida.

I magnifici 7, forte anche di un budget da blockbuster e un regista che ha già dimostrato di saperci fare con il genere action, é un film che non annoia mai e per tutte le due ore che compongono la sua durata, riesce ad intrattenere lo spettatore.



La sceneggiatura di Richard Wenk e Nic Pizzolatto prende le distanze dall'originale confezionando un film più lineare, in cui i ritmi e le inquadrature sono sapientemente cadenzate su ognuno degli attori, ma senza mai approfondire in maniera particolare il carattere o la personalità. Ci sono dei tratti distintivi, questo é ovvio, ma nel complesso manca completamente un lato introspettivo, accantonato per far spazio ad una storia che punta tanto sull'intrattenimento “d'azione”.

Questo funziona anche, e soprattutto, perché i canoni del genere western si ritrovano tutti, e in più riprese durante il film. I tempi dei dialoghi, le inquadrature ravvicinate o i campi larghi che mostrano la vastità del territorio americano, non sono solo presenti, ma diventano parte integrante dell'esperienza audio visiva. Peccato solo per l'originale tema composto da Bernstein, che purtroppo ritroviamo unicamente durante i titoli di coda.

I Magnifici 7 punta quindi principalmente ad intrattenere lo spettatore con una solidissima azione da grande schermo e una serie di attori di grandissimo calibro perfettamente nella parte che gli é stata confezionata. Su tutti spicca un poliedrico Denzel Washington, che senza particolare difficoltà riesce a spaziare da un genere all'altro, riuscendo ad essere sempre molto credibile.

Certo, se volessimo soffermarci sui difetti, questi non mancherebbero (anzi!), tuttavia a fronte di una trama estremamente lineare e tutto sommato scontata, il regista riesce a trovare le immagini giuste ed un ritmo buonissimo. Elementi, questi appena citati, che sono più che sufficienti per un film western action d'intrattenimento. Lasciate perdere il confronto con l'originale e gustatevi questa versione moderna di un genere, come quello western, che anno dopo anno diventa sempre più latente e raro.