Il Corvo 4K fa “ruggire” l'Home Theater – La recensione

Non c'è storia con l'opera del '94, ma qui lo spettacolo è acceso dall'Home Theater

di Claudio Pofi

È toccato a Rupert Sanders (Ghost in The Shell, Biancaneve e il Cacciatore) misurarsi con un'icona assoluta quale è da sempre Il Corvo di Alex Proyas, parte dello Zeitgesit anni '90, tanto amato quanto maledetto per l'incidente mortale accaduto a Brandon Lee. Visione alternativa non così riuscita, benché viscerale rilettura del fumetto di James O'Barr.

1994 - 2024: 30 anni di Amore e Vendetta

La storia segue Eric Draven, giovane assassinato insieme all'amata Shelly che torna dal regno dei morti per vendicarsi. Eventi che muovono per un terreno complesso mescolando elementi gotici, simbolismo romantico e violenza estrema. Pur non essendo un'opera memorabile, il film si distingue per un'identità ben definita, portando avanti con determinazione la propria visione estetica e narrativa, prendendosi tempo per introdurre i personaggi principali e il trauma che li segnerà per sempre.

Come nel film di Proyas anche qui la relazione tra Eric e Shelly è centrale, amanti, emarginati e anime tormentate: amore e legame emotivo s'imprimono sostenuti da un’aura gotica e dal pathos sottesi alla narrazione. Dopo la morte di Shelly il film si immerge in un lirismo cupo, la resurrezione vede Eric trasformato in un angelo della morte segnato da una maschera grottesca, il volto carico tensione e vendetta.

Tra stile e sostanza

Mondo noir segnato da piogge incessanti e luci opache, fotografia non meno notturna e oscura dell'originale, ricorrendo a cliché visivi (su tutti gli affondamenti nell'acqua) che a tratti appesantiscono. A differenza dell’adattamento di Proyas, concentrato più sullo stile che nella sostanza, questa versione esplora il male come forza trascendente e corruttrice, elevando l'antagonista Roeg a elemento demoniaco, purtroppo sbilanciato e non così pericoloso.

Il Corvo di Sanders è una creatura artistica diversa, che esplora il tema dell'amore eterno attraverso un'altra visione oscura e romantica. La violenza estrema e il finale privo di consolazione contribuiscono a un’esperienza distante dall'approccio commerciale a tutti i costi per un film quanto meno vedibile. Bill Skarsgård brilla più dell'attrice e compositrice FKA twigs.

Il Corvo 4K - Come si vede

Girato interamente digitale (non ci sono indicazioni dell'hardware usato dalla produzione) presumibilmente a risoluzione 4K nativa, immaginabile si sia partiti da tale materiale per raggiungere un'eccellente codifica HEVC: formato immagine originale 2.39:1 (3840 x 2160/24p) su BD-66 doppio strato.

Tecnicamente superlativo per livello di dettaglio, risalto particolari in secondo piano e sui fondali, maggiore rispetto della cinematografia di Steve Annis (Il colore venuto dallo spazio) in virtù del Dolby Vision. Croma “freddo” e neri profondi per un film capace di mostrare tutte le proprie virtù artistiche tra luce e oscurità in presenza di pannelli 10 bit nativi, possibilmente OLED.

Il Corvo 4K - Come si sente

Codifica Dolby TrueHD 7.1 con oggetti ATMOS (24 bit) per l'italiano di resa molto interessante tra elementi verticali e posteriori, irruenza musicale, profondità dei bassi e nel complesso un ascolto che anche se non raggiunge vertici tech da riferimento resta coinvolgente. Rispetto all'edizione statunitense (ATMOS) l'inglese è proposto DTS-HD Master Audio 5.1 canali (24 bit) anche in questo caso capace di catturare l'attenzione e stimolare l'adrenalina del momento.

Oltre allo scontro finale, un esempio su tutti è la battaglia che Eric ingaggia all'interno del palazzo dove si sta svolgendo l'opera lirica Roberto il diavolo (Robert le Diable), di Giacomo Meyerbeer. Gli spari delle semiautomatiche e gli scontri all'arma bianca irrompono per l'impianto Home Theater ponendo ancora più al centro dell'azione. Due codifiche diverse che meriterebbero entrambe di essere ascoltate per la gestione dei canali discreti e il diverso mood dei dialoghi.

Il Corvo 4K - Gli extra

Gli extra sono notevoli, a partire dal making of (63') con focus sulla produzione, personaggi, la graphic novel e interventi di parte di cast e troupe; focus sulla colonna sonora (12'); i titoli di testa (2') con riflessioni di regista e co-sceneggiatore; tributo al produttore Edward R. Pressman (11'); 6' minuti di scene eliminate e trailer. Sottotitoli in italiano. Slipcover, nel box amaray una card plastificata da collezione.