Il ministero della guerra sporca: la recensione e la storia vera del film con Henry Cavill
La storia vera, il cast, la trama e la recensione del film
Ci sono Jack Reacher e Superman a caccia di nazisti. No, troppo specifico. Riproviamo così: ci sono un danese, un irlandese e un inglese… Non è una barzelletta. È l’incredibile storia vera (romanzata per l’occasione) di una missione super segreta condotta durante la Seconda Guerra Mondiale su intuizione di Sir Winston Churchill.
Lo scopo: tagliare i rifornimenti all’arma letale dei tedeschi, gli u-boot.
Il ministero della guerra sporca, su Prime Video dal 24 luglio, ci racconta in puro stile Bastardi senza gloria - dichiaratamente, tanto da ingaggiare uno degli stessi protagonisti, l’attore Til Schweiger - la missione storicamente nota come Postmaster.
La trama de Il ministero della guerra sporca
Nel 1940 il Primo Ministro britannico, Sir Winston Churchill (Rory Kinnear, The Imitation Game) istituisce la SOE (Speciale Operations Executive) per condurre missioni di sabotaggio e spionaggio ai danni del nemico nazista.
Il commando guidato da Gus March-Phillipps (Henry Cavill, L’uomo d’acciaio) viene incaricato di condurre l’Operazione Postmaster, per tagliare i rifornimenti agli u-boot tedeschi.
Gus mette insieme il commando scegliendo fra gli altri il danese Anders Lassen (Alan Ritchson, Reacher), Henry Hayes (Hero Fiennes Tiffin, Tom Riddle in Harry Potter), Freddy Alvarez (Henry Golding, The Gentlemen) e l’amico - da salvare - Geoffrey Appleyard (Alex Pettyfer, Magic Mike). Altri due membri fanno parte della squadra, ma si trovano già sul posto centrale per la missione: l’attrice Marjorie Stewart (Eiza Gonzàlez, Godzilla vs. Kong) e Heron (Babs Olusanmokun, Dune).
La storia vera: Anders Lassen, eroe della Seconda Guerra Mondiale, e l’uomo che ispirò James Bond
Mentre prestava servizio nella marina mercantile danese, Lassen arrivò nel Regno Unito poco dopo l'inizio della guerra. Si unì ai commando britannici nel 1940, prestando servizio con il Commando n. 62 (noto anche con il nome di Small Scale Raiding Force). L’unità era stata costituita attorno a un piccolo gruppo sotto il comando dello Special Operations Executive (SOE).
Anders Lassen, nato nel 1920, diventò celebre per il suo coraggio. Gli venne assegnata immediatamente una Croce Militare per il suo ruolo nell’Operazione Postmaster, ovvero la missione raccontata dal film di Prime Video: la cattura di tre navi italiane e tedesche dall’isola coloniale spagnola neutrale di Fernando Po, ora conosciuta come Bioko, nel Golfo di Guinea.
Lassen non arrivò a compiere 25 anni. Ma fece la differenza con il suo eroico sacrificio, rifiutando di lasciare il proprio posto a costo della vita. Ma questa è un’altra storia. A noi interessa l’Operazione Postmaster.
Divenne nota con questo nome l’operazione speciale britannica condotta sull’isola spagnola di Fernando Po, al largo dell’Africa occidentale nel Golfo di Guinea.
La missione fu portata a termine dal gruppo che abbiamo denominato Small Scale Raiding Force (SSRF) insieme allo Special Operations Executive (SOE) nel gennaio 1942.
Il loro obiettivo era salire a bordo delle navi italiane e tedesche nel porto e farle salpare per Lagos. L'SSRF sotto il comando del maggiore Gus March-Phillipps lasciò la Gran Bretagna nell’agosto 1941 e salpò con il peschereccio Brixham, Maid of Honour, verso la colonia spagnola. Il 14 gennaio 1942, mentre gli ufficiali della nave partecipavano ad una festa organizzata da un agente del SOE, i commando entrarono nel porto a bordo di due rimorchiatori, sopraffecero gli equipaggi delle navi e salparono con le navi, compresa la nave mercantile italiana Duchessa d’Aosta.
Il maggiore March-Phillips, nato in Inghilterra nel 1908, fu il fondatore del Commando n. 62 al centro del film e incaricato della missione. La squadra fu di fatto l’antesignana dello Special Air Force Service, l’unità delle forze speciali dell’esercito britannico specializzata in azioni dirette, ricognizioni speciali, antiterrorismo e operazioni di salvataggio di ostaggi.
La figura di Gus March-Phillips, anch’egli considerato un eroe di guerra e morto anch’egli giovane (a 34 anni) durante un combattimento in Francia nel ’42. Pochi mesi prima di morire aveva sposato Marjorie Stewart (interpretata nel film da Eiza González), anch’ella membro del SSFR e attrice prima e dopo la guerra.
Gustavus Henry March-Phillipps, questo il suo nome completo, fu la principale fonte d’ispirazione per Ian Fleming (all’epoca ufficiale coinvolto nella pianificazione delle operazioni speciali) nella creazione del personaggio letterario di James Bond.
Un action-comedy infarcito di puro odio per i nazisti
Il film di Guy Ritchie porta inevitabilmente il suo marchio di fabbrica: un mix di azione e comedy. Il creatore della geniale serie TV The Gentlemen, già regista del film da cui è tratta la serie e di Sherlock Holmes, Lock & Stock - Pazzi scatenati e The Covenant, non usa mezze misure.
Il ministero della guerra sporca (The Ministry of Ungentlemanly Warfare, i gentiluomini c’entrano sempre) romanza la realtà arricchendo i personaggi di caratteristiche inedite, inserisce l’immancabile dose di humour inglese e non risparmia la violenza. In qualche modo, però, la stempera: la trovata geniale è quella di chiarire fin dal primo istante, con la splendida sequenza ambientata su una barca, che uccidere i nazisti è qualcosa di assolutamente normale. Naturale. Dovuto.
La brutalità dei protagonisti - in particolare di Lassen, ragion per cui ingaggiare Ritchson ha fatto la differenza - e l’utilizzo della colonna sonora rappresentano un omaggio a Bastardi senza gloria, ma Guy Ritchie non è Quentin Tarantino. E ci tiene a sottolinearlo assegnando al film il suo stile personale.
Uno stile in cui, appunto, la violenza riservata ai seguaci di Hitler non deve fare impressione, anzi: deve in qualche modo dare soddisfazione al pubblico.
Oggi, mentre guardiamo il film, sappiamo che Hitler è stato sconfitto. Soprattutto, però, sappiamo cos’ha fatto. E veder massacrare i suoi come se fossero birilli e non persone è una chiave di lettura essenziale per comprendere l’intento del film: ricordare tutti gli uomini e le donne che coraggiosamente hanno rischiato le loro vite, e spesso le hanno perse, per combattere il piano di Hitler.
Chiarito questo, Il ministero della guerra sporca ci racconta anche quel lato sporco della guerra che oggi conosciamo fin troppo bene.
In una delle scene più celebri del film, Churchill afferma:
Dato che Hitler non rispetta le regole, noi ci adegueremo.
Il risultato è un film riuscito, volutamente fracassone - esplosioni e colpi d’arma da fuoco sono la vera colonna sonora - che ai botteghini non ha ottenuto il riconoscimento che meritava.
A fronte di quasi 60 milioni di dollari di budget - e vedendolo, gli effetti speciali giustificano l’enorme spesa - ai botteghini ne ha guadagnati meno di 28. Tecnicamente, quello che si definisce un flop. E invece no, perché il film è stato distribuito in pochissime sale e in pochissimi Paesi. Da noi, per esempio, arriva per la prima volta grazie a Prime Video, dove sono piuttosto sicura che otterrà l'attenzione che merita.
Perché, in fondo, la storia ha sempre qualcosa da insegnarci. Anche quando la trasformano in un film d’azione a base di odio per i nazisti.