Shark - Il Primo squalo

Le profondità marine sono da sempre un elemento chiave della cinematografia. Indipendentemente dal genere in cui sono state inserite, il mistero delle profondità, dei luoghi inesplorati e difficilmente raggiungibili, sono elementi che affascinando e allo stesso tempo inquietano lo spettatore.

Ancora più centrali, all’interno di questa particolare formula, sono gli esseri viventi che vanno a comporre la fauna marina. Dai grandi rapporti di amicizia (Flipper, Free Willy) passando per la commedia (Le Avventure Acquatiche di Steve Zissou) fino ad arrivare al tema sicuramente più affascinante: preda contro predatore, con quel Jaws che ancora oggi pare irraggiungibile.

GRANDE, GROSSO….E INNOCUO!

Purtroppo, diciamolo subito a scanso di equivoci, non sarà sicuramente questo Shark - Il Primo Squalo (in originale The Meg) a impensierire il film di Spielberg o altri capisaldi del genere. Il film diretto da Jon Turteltaub , regista tutto sommato navigato nel genere action/adventure (suoi, ad esempio, i due Il Mistero dei Templari) e con protagonista l’inossidabile Jason Statham - sempre più baluardo del cinema d’azione di “una volta”, in pieno stile anni ’80 - ci porta nelle profondità dell’oceano pacifico, alla scoperta di una particolare specie che si pensava estinta da milioni di anni: il megalodonte.

Un mostro marino lungo oltre 24 metri, che minaccia non solo l’uomo, ma anche la fauna marina attuale. Toccherà quindi a Statham e al gruppo di ricercatori che hanno liberato questo mostro, cercare di fermarlo…a tutti i costi.

Shark, sfrutta una struttura piuttosto classica nel genere d’azione. Nonostante una durata forse esagerata, in cui si percepisce chiaramente come ci siano dei palesi momenti di stanca e noia, nella sua totale imperfezione, il film di turteltaub rientra nei perfetti canoni del blockbuster estivo che punta semplicemente ad intrattenere.

Intendiamoci, intrattenere non è sempre sinonimo di qualità, e andando a scavare con un po’ più di acume nella pellicola, notiamo infatti alcuni difetti macroscopici. Le scene di dialogo sono inefficaci e superficiali; non aspettatevi nessun riferimento scientifico ma soprattutto abbandonatevi al cliché e alle citazioni ( una, ovviamente, dedicata a Lo Squalo) elementi fin troppo caratterizzanti di questo genere.

Quando però si entra in acqua, e la battaglia inizia a consumarsi, Shark riesce a svolgere discretamente bene il suo lavoro. Statham si conferma uomo fisico, in grado di “portare a casa” con disinvoltura moltissime scene d’azione facendole sembrare persino credibili. La squalo non fa paura ma riesce, grazie alle sue dimensioni, a trasmettere quantomeno un senso di minaccia reale che deve essere combattuta. Inoltre, la virata quasi "fantascientifica" verso la fine del film, dimostra la poca volontà di prendersi troppo sul serio.

Quello che ne esce, a conti fatti, e dovendo essere del tutto onesti, è un film completamente sbilanciato, con una IA tutto sommato nemmeno troppo esaltate, soprattutto se si pensa ai 100 milioni di budget che sono stati affidati alla produzione.

Detto questo però, Shark - Il Primo Squalo potrebbe addirittura piacere a molte persone del grande pubblico (come dimostrano i primi incassi di questi giorni) perché in questa calda e torrida estate la persone che vanno al cinema probabilmente si aspettano pellicole di questo tipo. Leggere ed in grado di intrattenere, cosa che Shark ha dimostrato di sapere fare, soprattutto nelle scene action e con la squalo in azione…se poi ci aggiungete pure il mare!