Il Racconto dei Racconti

di Roberto Vicario
C'é la gioia del non aver capito tante cose, alla fine della visione de Il Racconto dei Racconti. Quella gioia che solamente le fiabe ben raccontate sanno lasciarti. Lo sanno bene Matteo Garrone (Gomorra) e soprattutto Giambattista Basile, scrittore partenopeo, mai troppo apprezzato, di inizio ‘600 che ha ispirato il film.

Molti non sanno che Basile é stato il precursore del genere fantastico. Una fonte di ispirazione di fiabe, a cui gli stessi Fratelli Grimm hanno reso omaggio più volte. Lo Cunto de li Cunti, opera a cui si ispira il film, é una raccolta di 50 fiabe in lingua napoletana, da cui Garrone ha estratto le tre storie che sono state portate su schermo.

Fiabe che raccontano l'ossessione dell'uomo


Nel film trovano spazio tre racconti estratti dal libro di Basile: La Regina, la pulce e Le due vecchie. Tutto si dipana all'interno di un contesto fantastico in cui trovano spazio draghi marini, negromanti e pulci che diventano grandi come dei cani.

Salma Hayek é la Regina di Longtrellis. Una donna frustrata che non riesce a dare un erede al suo Re (John C. Reilly). L'arrivo di un negromante (Franco Pistoni) gli svelerà che cibandosi di un cuore di drago marino, cucinato da una vergine, rimarrà subito incinta. Allo stesso tempo, il Re di Highills trova una pulce che verrà ammaestrata e curata da lui stesso. Alla morte della pulce, il Re deciderà di indire un torneo per trovare il marito di sua figlia Viola (Bebe Cave): chi riuscirà ad indovinare di che animale é la pelle, avrà sua figlia.

Infine, nel regno di Strongcliff, il Re dissoluto e libertino interpretato da Vincent Cassel, si innamora della splendida voce di una donna che si vergogna di farsi vedere dal suo Re in quanto vecchia, ma allo stesso tempo non vuole perdere l'occasione che le é capita.

Pur essendo ambientate nella stessa terra, le tre storie non si intrecciano tra loro, ma raccontano attraverso le vicende dei vari personaggi coinvolti la trasformazione del corpo, utilizzando tre protagoniste femminili con età differenti.


La forza di Garrone - ma degli stessi racconti di Basile - sta proprio nel riuscire a raccontare un qualcosa di fantastico, ma allo stesso tempo incredibilmente reale per via degli argomenti trattati. La voglia di un figlio, l'ardente desiderio della gioventù e la felicità di una giovane donna.

Tre tematiche forti che il regista di Gomorra riesce a portare sul grande schermo con estrema lucidità, lasciando alle immagini il piacere di raccontare gli stati d'animo dei personaggi coinvolti. Ad aiutarlo ci sono due elementi imprescindibili: location e attori. Girato in bellissimi luoghi dell'entroterra italiano, Garrone ha scelto la via della naturalezza, andando a cercare paesaggi iconici, dal tratto fiabesco ed in cui il green screen serviva semplicemente per arricchire il contesto in cui erano inserito. A questo si aggiunge un cast internazionale di primissimo livello (il film é stato girato in lingua inglese) in grado di donare quello spessore e quella sensazione di internazionalità che si percepisce pienamente durante la visione.

Quello che ci troviamo davanti é quindi un fantasy che prendere le distanze dai canoni del genere, arricchendo il contesto di elementi che mescolano le fiabe, ma anche delle tinte horror. La mano di Garrone si sente tutta, soprattutto nella gestione di alcuni passaggi più cupi che ci hanno ricordato uno dei suoi primi lavori, l'Imbalsamatore.

Il racconto dei Racconti é un viaggio in cui le immagini raccontano tutte quello che allo spettatore serve sapere, un film in cui i dialoghi si limitano a pochi momenti. Situazioni come quella il cui la Hayek insegue suo figlio all'interno di un labirinto o quello in cui Cassel scopre chi é realmente la donna di cui si é infatuato sono momenti incredibilmente intensi, in cui non servono dialoghi per raccontare quello che accade. Il regista napoletano non da risposte, non spiega, ma proprio come avviene nelle fiabe che tutti noi abbiamo imparato a conoscere, a volte, sapere non serve. Ci si butta ad occhio chiusi in mondo che si lascia raccontare, e noi rimaniamo rapiti dalla sua bellezza sperando solo in un lieto fine che non sempre accade.

Il Racconto dei Racconti é proprio questo: un film coraggioso, poetico e a tratti magico, ma con quel tocco di realtà che nessuno di noi farà fatica a trovare. Una pellicola che mostra quello che il nostro cinema é in grado di fare, anche al di fuori di canoni che non sempre ci appartengo.