Indiana Jones e il quadrante del destino – L'edizione Blu-ray 4K
Visivamente uno spettacolo, anche l'audio dice la sua con la piacevole sorpresa di una doppia traccia aggiuntiva
Indiana Jones e il quadrante del destino è il quinto e ultimo capitolo del franchise cinematografico creato da George Lucas e Steven Spielberg. Diretto da James Mangold, il film è ambientato nel 1969 e segue le vicende di Indy coinvolto in una corsa contro il tempo per salvare il Quadrante di Archimede dalle grinfie di un ex nazista (Mads Mikkelsen). Una mortale caccia al tesoro alla volta dell'antico manufatto, che si dice possa consentire i viaggi nel tempo. Ad aiutarlo nella folle missione la figlioccia dell'archeologo avventuriero, la truffatrice Helena (Phoebe Waller-Bridge).
Dopo una lunghissima gestazione si è giunti al film conclusivo della saga di Indiana Jones, che a inizio anni '90 ha visto anche la produzione della breve serie televisiva Le avventure del giovane Indiana Jones a raccontare la giovinezza del personaggio attraverso l'attore Sean Patrick Flanery. Un'operazione maledettamente nostalgica quella architettata in parte dallo stesso regista James Mangold, zeppa di richiami a icone identitarie ed eccessivo fan service inseguendo un passato che non può tornare: di nuovo nazisti e stereotipati villain, di nuovo un bambino prodigio, la lancia di Longino, ponti da attraversare, un altro tuffo da un aereo. Passaggi funambolici che ben poco si addicono all'ormai ottuagenario Harrison Ford, che comunque ci mette ironicamente del suo.
Potrebbe comunque far piacere ritrovare volti amati del meraviglioso I predatori dell'Arca perduta a partire da un invecchiatissimo John Rhys-Davies nei panni di Sallah e la rediviva Karen Allen-Marion in una reunion a chiudere un cerchio temporale che personalmente finisce per porre troppo l'accento sui 42 anni che separano quest'opera dal primo film. Il viaggio nella Sicilia alternativa coinvolge, decisamente meno la chiusura della storia, con un gerontofilo “dove fa male” fuori tempo massimo. Antonio Banderas buttato via, Thomas Kretschmann per l'ennesima volta ufficiale delle SS. Peccato per l'inserimento di una computer grafica a tratti posticcia. Per una recensione artistica completa vi invitiamo a leggere l'articolo di Elisa Giudici.
Indiana Jones e il quadrante del destino 4K - Come si vede
Girato interamente digitale a risoluzione nativa 4.5K (camere Arri Alexa LF e Mini LF), si è giunti a un master finale 4K, con la viva speranza di un'inserzione dei copiosi effetti CGI senza downgrade in 2K. Formato immagine originale 2.39:1 (3840 x 2160/23.97p), codifica HEVC su BD-100 triplo strato. Già la versione 1080 del Blu-ray Full HD incluso offre una qualità visiva eccezionale, qui con ulteriori miglioramenti nel dettaglio fine. In virtù dell'HDR-10 lo spettro cromatico si arricchisce di nuove e interessanti tonalità oltre a una più fedele dinamica delle luci, ampliando ulteriormente l'esperienza visiva. Gli effetti CGI hanno ruolo determinante, inclusa la tecnologia di ringiovanimento applicata al viso di Harrison Ford, anche se in certi passaggi il superiore grado di risoluzione rischia di porli troppo in evidenza: in condizioni di scatti improvvisi il volto dell'attore risulta meno fluido e dettagliato.
Nell'insieme il livello di precisione risulta costante ed elevato, anche quando si tratta di sfumature colore. Più specificamente la versione 4K/UHD, specie su pannelli 10 bit nativi, potrebbe lasciar affiorare lievi differenze cromatiche rispetto alla Full HD, come un sottile accenno di arancione in certe sequenze con dominante gialla. Le ombre beneficiano di un miglioramento marginale, specie nella parte finale a partire dalle grotte siciliane. A conti fatti uno spettacolo prossimo al riferimento, aggiungendo ulteriore virtuosità alla cinematografia di Phedon Papamichael (Le Mans '66 - La grande sfida).
Indiana Jones e il quadrante del destino 4K - Come si sente
Come da tradizione Disney anche questa pubblicazione beneficia di una codifica Dolby Digital Plus 7.1 canali (1024 kbps), che sostiene lo spettacolo con una più che dignitosa colonna sonora. Buono il parlato dal centrale, presenza scenica per i due canali anteriori e gli speculari posteriori tra effetti, musiche ed eco. Anche il subwoofer avvantaggia i momenti più irruenti, in particolare l'inseguimento a Tangeri e la parte finale durante l'assedio di Siracusa.
Salto tecnico con l'originale Dolby ATMOS (24 bit), che apre a una colonna sonora più ricca di dinamica e variegata quanto a presenza scenica. Transizioni aggressive che “incendiano” la scena con irruenza e sostanza da ogni canale, con l'aggiunta di elementi verticali immergendo lo spettatore in una sarabanda acustica spesso travolgente. Il film si può anche seguire con la colonna sonora isolata, sempre in Dolby Digital Plus 7.1 canali sul disco Full HD, Dolby ATMOS sul disco 4K, ponendo ulteriore attenzione alle composizioni del Maestro John Williams.
Indiana Jones e il quadrante del destino 4K - Gli extra
Oltre alla colonna sonora isolata è presente sul Blu-ray Full HD un documentario sulla produzione del quinto film, all'interno di una galvanizzante retrospettiva dell'intero franchise, della durata di circa 57' minuti: interventi di parte di cast & troupe, immagini dietro le quinte, le ragioni della sceneggiatura e la complessa produzione del quinto film. Sottotitoli in italiano. Disponibile una seconda edizione 4K in steelbook.
Rating: Tutti
Durata: 0'
Nazione: USA
Voto
Redazione
Indiana Jones e il quadrante del destino
Il tempo sembrava già essere scaduto all'uscita di Indiana Jones e il teschio di cristallo, così come questa operazione nostalgia appesantisce troppo il capitolo conclusivo, rischiando di affogare lo spettatore nel fan service. Oltre l'ambigua chiusura prima dei titoli di coda è l'istantanea finale di Indy al fianco di Marion che non avremmo mai voluto vedere. Tecnicamente questa edizione 4K è meritevole di attenzione a partire dalla qualità visiva, ma anche il Dolby Digital Plus 7.1 canali in italiano regala diverse emozioni, ascoltando attraverso un impianto Home Theater a veri canali separati. Da riferimento la traccia ATMOS inglese. Interessante il making of.