Insidious 3 - L'inizio

di Valerio De Vittorio
L'onda lunga di Saw e dei suoi seguiti sembra non avere freni, e questo terzo capitolo della ormai saga Insidious é qui a dimostrarlo. Dopo un seguito, era doveroso giocarsi la carte del prequel e così Leigh Whannell scrive e dirige un nuovo capitolo horror che ci introduce alcuni dei personaggi dei suoi film precedenti.



Le Origini


Nonostante il film giochi con diversi luoghi comuni del genere riesce a cogliere di sorpresa lo spettatore

Con la scusa del prologo, Insidious 3 si permette di raccontarci una storia diversa dagli altri capitoli, introducendo dei nuovi personaggi. Protagonista assoluta é Quinn Brenner, interpretata da Stefanie Scott, volto nuovo e dobbiamo dire davvero accattivante e perfettamente in ruolo. La giovane sogna di fare di entrare in un'accademia di recitazione a New York, vive col padre ed il fratello minore, con i quali condivide la tragedia della morte della madre.

E' proprio cercando di parlare col suo spirito che Quinn senza rendersene conto lascia spazio ad un incubo che la perseguiterà per l'intera pellicola. La vediamo parlare all'inizio del film con la sensitiva Elise (Lin Shaye), che la mette in guardia sui rischi del cercare di contattare i morti, non sempre si riesce a parlare con chi vorremmo e peggio ancora, tornando al nostro mondo rischiamo di portarci dietro spiriti malvagi.L'uomo che non respira é la creatura metafisica che inizierà a presentarsi nella casa di Quinn, prima con qualche apparizione terrificante ma apparentemente innocua, per poi diventare sempre più minaccioso e pericoloso.



Imprevedibile


Alcuni momenti sono da brivido

Evitiamo spoiler, anche se la trama é piuttosto prevedibile e lineare, non mancano alcuni dettagli che riescono a mantenere alta l'attenzione. Leigh Whannell é abile nel giocare con gli stereotipi del genere, rassicurando lo spettatore proponendogli scene familiari per poi spiazzarlo tagliando in momenti imprevisti o piazzando "lo spavento" un attimo dopo di quando ce lo saremmo aspettati. Insidious riesce così a caratterizzarsi con da un lato un amore ed un rispetto per gli stilemi del genere horror e dall'altro un occhio di riguardo per la modernità e freschezza delle opere più giovani. Un altro elemento a suo favore é la totale mancanza di violenza gratuita, non scorre davvero una goccia di sangue.

Purtroppo le buone premesse non trovano uno sviluppo altrettanto valido, con una seconda parte che smorza i toni giocando anche con qualche elemento ironico che alleggerisce la tensione ma al contempo banalizza la pellicola.Anche i personaggi non sono certamente memorabili, ma quanto meno ci vengono risparmiati cliché come i genitori, in questo il padre, che non credono alle visioni della figlia, o la sensitiva in pensione che torna al suo mestiere per aiutare la ragazza indifesa. Questi elementi ci sono sì, ma il regista autore li mette subito da parte, per concentrarsi su ben altro.