Into Darkness - Star Trek
di
Parlare di Star Trek vuol dire aprire un capitolo della storia della televisione. La prima serie televisiva andata in onda 1966 e ideata da Gene Roddenberry, nonostante un successo non proprio immediato, é stata la capostipite di un vero e proprio fenomeno che é proseguito in televisione con altre cinque serie, ed ha invaso anche il cinema con ben dodici lungometraggi. Nel 2009 J.J. Abrams ha deciso di prendere in mano le delicatissime redini di questo franchise, riuscendo nell'intento di realizzare un film che oltre a non stravolgere in maniera volgare gli elementi classici della serie, portasse la pellicola su un livello di gradimento più generale, allargando il bacino di utenza anche verso i non fan della saga.
Seguendo le orme del maestro
Il film, si basa su un plot discretamente semplicemente e lineare. Dopo aver preso valorosamente il comando dell'Enterprise una delle ammiraglie più ambite della Flotta Stellare, a causa del suo temperamento ribelle e poco incline alla rispetto delle regole ferree imposte dalla Flotta, Kirk si vede degradato e allontato sia dall'Enterprise che dal sua amico Spock. Una terribile minaccia però, costringerà la Flotta a dover fare ancora una volta affidamento sulla coppia.
Vedendo i primi 10 minuti di film, la sensazione é che si stia ripercorrendo il cinema di un altro grande cineasta a cui, Abrams, non ha mai fatto segreto di ispirarsi. Stiamo parlando del registra di intrattenimento per eccellenza: Steven Spielberg. Molti di voi, come noi d'altronde, non faranno fatica a riconoscere elementi e situazioni tanto care al famoso regista di Cincinnati.
Tuttavia, Abrams, anche questa volta riesce nel non facile compito di spingere ulteriormente il film all'interno di quell'uragano di situazioni che trasformando la pellicola in una lunga e avvincente avventura. In tutto questo non mancheranno ovviamente momenti in cui i due amici Spock e Kirk si scambieranno battute, con la bravura da parte degli sceneggiatori di averle inserite in situazioni e momenti che non spezzano il ritmo.
Oltre a questo assisteremo ad un particolare elemento di crescita interna e personale sia per quanto riguarda Kirk (Chris Pine) ma sopratutto per il celeberrimo Spock ancora una volta perfettamente interpretato da Zachary Quinto. In tutto questo avremo anche la possibilità di scoprire qualcosa di più riguardo a personaggi da sempre messi un po in disparte come Scott (Simon Pegg), e Checov (Anton Yelchin). In tutto questo, a fare la parte del leone ci pensa Benedict Cumberbatch che nei panni di Khan (personaggio già visto sia nelle serie tv che in un film.) porta all'interno della pellicola uno spessore caratteriale non indifferente, in grado di attrarre su di se l'attenzione dello spettatore in ogni situazione in cui lo si vede sullo schermo.
In sostanza ci troviamo davanti ad un film che a discapito del titolo - decisamente fuorviante e tendenzioso - spinge l'acceleratore sull'azione classica, di intrattenimento e con una narrativa semplice, diretta ma non per questo banale e noiosa. Ad aiutare queste sensazioni decisamente percepibili agli occhi dello spettatore, ci pensa un' uso della computer grafica massiccio ma non invadente, con una ricerca di particolari che vanno a proporre scenografie ed elementi inediti per la serie - Enterprise esclusa - ma in grado di stimolare l'adrenalina necessaria in questa tipologia di pellicole.
A questo si aggiunge un 3D decisamente meno accessorio del solito che, nonostante alcuni effetti del tutto evitabili e palesemente implementati in post produzione, riesce nell'intento di rendere ancora più movimentate e coinvolgenti le tante scene di azione intrise nella pellicola.
Certo, la presenza di un universo parallelo implica una scarsa simmetria con la serie originale che, per scelta stessa del regista, poche volte viene menzionata all'interno del contesto voluto da Abrams. Tuttavia, a confutare la teoria che nuovo non vuol dire necessariamente brutto, arriverà persino una conferma dal passato a testimoniare il fatto che le azioni passate possono essere modificate in base alla situazione presente. Una scelta particolarmente intelligente e che serve come ulteriore elemento di conferma per una pellicola che oltre ad essere godibile, sembra non risentire del farvello di un numero 2 (fittizio) all'interno del titolo.
Piccola menzione a parte per quanto riguarda il doppaggio che durante la nostra proiezione era in lingua originale. Il nostro augurio é che in sede di localizzazione molte delle battute tra Spock e Kirk vengano adattate con sapienza e lungimiranza visto che all'interno del contesto in cui vengono enunciate acquistano ancora più valore.
Into Darkness segna quindi un ulteriore conferma della nuova linea sposata dalla serie, caratteristiche che a conti fatti, siamo quasi certi faranno piacere sia agli amanti storici della serie che alle nuove leve, che potranno utilizzare questo film come trampolino di lancio per scoprire un brand che a saputo regalare tantissime gioie televisive e cinematografiche.
Usando l'ormai nota metro di giudizio assegniamo ad Into Darkness 4 stelline su 5.
Seguendo le orme del maestro
Il film, si basa su un plot discretamente semplicemente e lineare. Dopo aver preso valorosamente il comando dell'Enterprise una delle ammiraglie più ambite della Flotta Stellare, a causa del suo temperamento ribelle e poco incline alla rispetto delle regole ferree imposte dalla Flotta, Kirk si vede degradato e allontato sia dall'Enterprise che dal sua amico Spock. Una terribile minaccia però, costringerà la Flotta a dover fare ancora una volta affidamento sulla coppia.
Vedendo i primi 10 minuti di film, la sensazione é che si stia ripercorrendo il cinema di un altro grande cineasta a cui, Abrams, non ha mai fatto segreto di ispirarsi. Stiamo parlando del registra di intrattenimento per eccellenza: Steven Spielberg. Molti di voi, come noi d'altronde, non faranno fatica a riconoscere elementi e situazioni tanto care al famoso regista di Cincinnati.
Tuttavia, Abrams, anche questa volta riesce nel non facile compito di spingere ulteriormente il film all'interno di quell'uragano di situazioni che trasformando la pellicola in una lunga e avvincente avventura. In tutto questo non mancheranno ovviamente momenti in cui i due amici Spock e Kirk si scambieranno battute, con la bravura da parte degli sceneggiatori di averle inserite in situazioni e momenti che non spezzano il ritmo.
Oltre a questo assisteremo ad un particolare elemento di crescita interna e personale sia per quanto riguarda Kirk (Chris Pine) ma sopratutto per il celeberrimo Spock ancora una volta perfettamente interpretato da Zachary Quinto. In tutto questo avremo anche la possibilità di scoprire qualcosa di più riguardo a personaggi da sempre messi un po in disparte come Scott (Simon Pegg), e Checov (Anton Yelchin). In tutto questo, a fare la parte del leone ci pensa Benedict Cumberbatch che nei panni di Khan (personaggio già visto sia nelle serie tv che in un film.) porta all'interno della pellicola uno spessore caratteriale non indifferente, in grado di attrarre su di se l'attenzione dello spettatore in ogni situazione in cui lo si vede sullo schermo.
In sostanza ci troviamo davanti ad un film che a discapito del titolo - decisamente fuorviante e tendenzioso - spinge l'acceleratore sull'azione classica, di intrattenimento e con una narrativa semplice, diretta ma non per questo banale e noiosa. Ad aiutare queste sensazioni decisamente percepibili agli occhi dello spettatore, ci pensa un' uso della computer grafica massiccio ma non invadente, con una ricerca di particolari che vanno a proporre scenografie ed elementi inediti per la serie - Enterprise esclusa - ma in grado di stimolare l'adrenalina necessaria in questa tipologia di pellicole.
A questo si aggiunge un 3D decisamente meno accessorio del solito che, nonostante alcuni effetti del tutto evitabili e palesemente implementati in post produzione, riesce nell'intento di rendere ancora più movimentate e coinvolgenti le tante scene di azione intrise nella pellicola.
Certo, la presenza di un universo parallelo implica una scarsa simmetria con la serie originale che, per scelta stessa del regista, poche volte viene menzionata all'interno del contesto voluto da Abrams. Tuttavia, a confutare la teoria che nuovo non vuol dire necessariamente brutto, arriverà persino una conferma dal passato a testimoniare il fatto che le azioni passate possono essere modificate in base alla situazione presente. Una scelta particolarmente intelligente e che serve come ulteriore elemento di conferma per una pellicola che oltre ad essere godibile, sembra non risentire del farvello di un numero 2 (fittizio) all'interno del titolo.
Piccola menzione a parte per quanto riguarda il doppaggio che durante la nostra proiezione era in lingua originale. Il nostro augurio é che in sede di localizzazione molte delle battute tra Spock e Kirk vengano adattate con sapienza e lungimiranza visto che all'interno del contesto in cui vengono enunciate acquistano ancora più valore.
Into Darkness segna quindi un ulteriore conferma della nuova linea sposata dalla serie, caratteristiche che a conti fatti, siamo quasi certi faranno piacere sia agli amanti storici della serie che alle nuove leve, che potranno utilizzare questo film come trampolino di lancio per scoprire un brand che a saputo regalare tantissime gioie televisive e cinematografiche.
Usando l'ormai nota metro di giudizio assegniamo ad Into Darkness 4 stelline su 5.