Into the Woods

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Dopo il grandissimo successo de Les Miserables, c'era da aspettarsi una ondata di musical sul grande schermo. Sebbene la previsione sia stata disattesa, il successo del film ispirato al classico di Hugo é servito per rimarginare quel solco che si era creato tra Broadway e Hollywood.

La “nuova pace” viene di fatto suggellata dall'uscita di questo Into The Woods, adattamento del musical di Sthepen Sondheim e James Lapine diretto dal grande Rob Marshall (Chicago). Fiabe, Disney e canzoni…connubio perfetto quindi? pare proprio di si…

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Un cinematografico musical…



Into the Woods
é senza troppi giri di parole, il film più asciutto e diretto che il regista di Madison può vantare all'interno della sua cinematografia. Niente virtuosismo alla Chicago, o effetti Wow! come in Pirati dei Caraibi, ma una fedele trasposizione del musical che ha letteralmente sbancato in quel di Broadway. Scelta probabilmente dettata anche da un budget, non proprio da kolossal, circa 60 milioni di dollari.

Ci ritroveremo così a vivere le vicende del fornaio (James Corden) e di sua moglie (Emily Blunt) obbligati da una strega cattiva (Meryl Streep) ad avventurarsi nel bosco per recuperare degli oggetti magici in grado di spezzare una maledizione che pende sulla testa della loro famiglia.
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Il bosco sarà il vero protagonista di questa fiaba, dato che all'interno di esso, la storia dei due protagonisti si intreccerà con quella di altri personaggi molto famosi del mondo fiabesco classico.

Avremo la brava Anna Kendrick nel ruolo di Cenerentola, MacKenzie Mauzy in quello di Rapuzel e i sorprendenti Lilla Crawford e Daniel Huddleston rispettivamente interpreti di Cappuccetto Rosso e Jack. A loro si affiancheranno poi altri attori del calibro di Chris Pine e Blliy Magnussen nel ruolo dei due principi azzurri, destinati a sposare Cenerentola e Rapunzel. Breve comparsa anche - una canzone e poco più - per il sempre camaleontico Johnny Depp nella parte del Lupo Cattivo.

All'interno di questo contesto, le fiabe vengono mescolate, modificate e rese in maniera tale che possano coesistere tra di loro. Come dicevano, sebbene arrangiato in maniera quasi impeccabile, la storia procede su un canovaccio molto lineare, all'interno del quale le canzoni prevalgono in maniera netta non solo sulla recitazione pura (ma questo ci pareva abbastanza scontato!) ma soprattutto sulle scenografie che rispetto al musical teatrale sono molto più limitate a semplice movimenti che accentuano l'espressività, piuttosto che a delle vere e proprie coreografie.

Una scelta che sotto l'aspetto puramente estetico/tecnico non pesa minimamente, anche perché abbiamo delle location e dei vestiti davvero magnetici, e soprattutto attori che dimostrano di saper cantare, nonostante l'audio - a differenza de I Miserabili - sia stato aggiunto in post produzione.

L'unico vero grosso limite, se proprio vogliamo, é legato ad una lunghezza che forse é leggermente sbilanciata. Quando sembra che tutta stia indirizzandosi verso il lieto fine del “vissero tutti felici e contenti” Marshall aggiunge una mezz'ora abbondante di pellicola, che potrebbe stancare soprattutto i più piccini.

Into the Woods


Questa categoria non é citata a caso, perché il film, senza troppi indugi, punta verso questo tipo di pubblico. La struttura lineare e semplice da seguire, aggiunta a delle canzoni che per quanto perfettamente cantate si rifanno a concetti già affrontati in molti altri lungometraggi Disney non nascondo la volontà di andare a pescare all'interno di un pubblico giovane.

Non mancheranno momenti più “adulti” e comici, ma nel complesso il prodotto é orientato ad un pubblico lontano dall'età adulta, che grazie anche ai sottotitoli sarà in grado di apprezzare le parti cantate.

Al netto quindi di una durata che forse possiamo ritenere eccessiva, il film coinvolge, diverte ed in alcuni momento commuove. Gli attori riesco a vivere la loro parte in maniera ottima e l'ottima sceneggiatura di James Lapine chiude il cerchi di un prodotto che senza troppi sfarzi o eccessi riesce a raggiungere lo scopo che si prefigge: intrattenere raccontando una bella storia.

Ultima menzione a Meryl Streep che nel ruolo della strega cattiva, legittima in maniera indiscutibile la 19 candidatura all'ambita statuetta di Hollywood, con un'interpretazione sontuosa ed in grado mettere in ombra tutti gli altri attori…davvero immensa.

Nel complesso quindi ci sentiamo di consigliare in maniera netta e sincera questo Into The Woods. Un'opera che sicuramente non si adatterà ai gusti di tutti gli spettatori, ma che sarà in grado di intrattenere in maniera genuina, in attesa di vedere altri classici di Broadway riportati in auge da Hollywood.. chi ha detto Wicked?

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