Iron Man 3

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Storia quasi riuscita dell'uomo, e non della maschera!
Tornare in una sala cinematografica per rivedere Robert Downey Jr. nel ruolo di Tony Stark deve assolutamente tenere conto di due elementi oggettivi molto importanti: lo spartiacque creato da Joss Whedon con il suo The Avengers e il mezzo flop qualitativo che Iron Man 2 si é rivelato.

Iron Man 3


Proprio da questi due capisaldi sembra essere nato l'Iron Man partorito dalla mente di Shane Black (autore dell'ottimo Kiss Kiss, Bang Bang e sceneggiatore di Arma Letale). Dopo due capitoli alla regia, al buon John Favreau viene affidato il solo ruolo di attore secondario, mentre a Black spetta il compito di tornare a far brillare la stella dell'uomo di latta, dopo un secondo capitolo decisamente sottotono, ma in parte risollevato dall'ottimo performance nel corale The Avengers.

La strada scelta dal registra americano é quella già utilizzata, più che bene, da altri registi come Christopher Nolan ed il suo Batman. Un percorso introspettivo, che va ad esplorare più il lato umano di Tony Stark e le ansie che si collegano alla sua armatura. Un uomo che nonostante la sfacciataggine da cinico miliardario, ha scoperto di avere delle paure e di tenere alle persone a lui più care. In questo contesto si muoverà il villain di turno, un Mandarino splendidamente interpretato da Ben Kingsley, e l'eccentrico e pericoloso Dott. Aldrich Killian (Guy Pearce) che metteranno a dura prova la salute mentale di Tony, oltre a minacciare, come sempre, la pace in America.

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Come dicevamo, larga parte del film sarà terreno fertile per proporre agli spettatori una versione più umana di quel Tony Stark che la sempre splendida performance di Robert Downey Jr. ci aveva proposto nei precedenti capitoli. Si perché l'armatura o le armature saranno solo un pretesto audio/visivo, un'anticamera che ci porterà a conoscere il personaggio, terribilmente segnato dopo i fatti di New York (The Avengers) più volte citati all'interno della pellicola. In questo contesto si tenta anche di amalgamare il filone di Extremis, opportunamente modificato per il plot narrativo.

Cosa non funziona quindi in Iron Man 3? Diverse cose, in parte legate ad una trama che mette troppi elementi nel calderone lasciando buchi narrativi alquanto evidenti e trasformando alcune personalità dei personaggi da potenzialmente interessanti a semplici macchiette al servizio di qualcosa di più grande. Ma quello in cui sbaglia principalmente Black é non avere il coraggio di osare pienamente, lasciando Iron Man 3 in quel limbo del “vorrei ma non voglio/posso”. La presenza di alcune battute, decisamente forzate e fuori luogo, sminuisco un contesto dal punto di vista narrativo interessante. Inoltre, in molte sequenze l'influenza di “Arma Letale” si percepisce totalmente, sopratutto nelle scene collaborative tra Stark/Iron Man e Rhodes/War Machine (interpretato da Don Cheadle).


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Intendiamoci, Iron Man 3 rimane un film gradevole, con scene d'azione splendidamente realizzate, coinvolgenti e nel complesso qualitativamente superiori a quelle del secondo capitolo. Vista però la piega narrativa chesi é deciso di dare al film, avremmo preferito qualcosa di più anche sotto l'aspetto dell'evoluzione del personaggio sia di Tony quanto di Pepper Potts, che nonostante la maggiore visibilità di cui gode, in questa terza incarnazione non riesce comunque a guadagnare terreno in termini di spessore narrativo.

Rimane quindi un Iron Man 3 divertente e coinvolgente dall'inizio alla fine, ma che alla fine della visione lascia qualche perplessità di troppo, sopratutto da parte dei Marvel fan che troveranno un grosso e appannato guazzabuglio narrativo. Rimane comunque una solida base di partenza, che merita di essere esplorata nel sicuro Iron Man 4 e perché no, da altri film Marvel.

Iron Man 3


Rimanendo sul classico giudizio cinematografico, ci sentiamo di affibbiare a questo Iron Man 3, 3 stelle su 5. e voi cosa ne pensate?

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