Kung Fu Panda 3
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Kung Fu Panda 2, uscito nel 2011 nelle nostre sale, fu un incredibile successo di pubblico ed é strano che si aspettato così tanto per dare un terzo capitolo ad una saga così fortunata. In questi anni si sono fatti largo molti altri prodotti della DreamWorks Animation, senza però riuscire a riscuotere lo stesso successo di prodotti come quello di cui vi stiamo parlando, oppure dell'altrettanto famoso Madagascar.
Il 2016 é però l'anno che segna il ritorno nella sale del nostro panda amante delle arti marziali e per l'occasione la major americana ha deciso di puntare nuovamente su Jennifer Yuh Nelson - già regista del secondo film - affiancata dal bolognese doc. Alessandro Carloni. Un ragazzo italiano da diverso tempo in DreamWorks che debutta finalmente come regista di un film a così alto budget.
La storia ci racconterà di una bellissima scoperta da parte di Po, ovvero che il suo vero padre - un panda come lui - é vivo e vegeto, e può finalmente tornare ad abbracciarlo, con buona pace del padre “adottivo” Mr. Ping. Purtroppo l'idillio sentimentale viene rotto da una losca figura che riemerge dal regno degli spiriti, il maligno bisonte Kai. Il "villain" ha il potere di assorbire la “magica” energia del Chi di tutti i maestri del kung Fu del regno, tra cui Shifu, i cinque cicloni e persino la vecchia e saggia tartaruga Oogway, che la leggenda sostiene aver inventato il Kung Fu. Toccherà quindi a Po salvare il mondo da questa terribile minaccia, andando alla ricerca del paradiso segreto dei panda, un luogo dove scroprirà la presenza di diversi suoi simili…
Kung Fu Panda 3 é una sorta di viaggio nella testa e nel cuore di Po, alla ricerca della sua identità e di quello che é sempre stato senza mai accorgersene. Un viaggio in cui i due registi inseriscono diversi elementi che vanno a riprendere quelli già visti in passato nei due precedenti capitoli. Il film alterna infatti diversi momenti in cui le gag (piuttosto infantili, ma efficaci sul pubblico più giovane) riescono a strappare più di una risata, ad altri in cui ovviamente la componente action viene esaltata da spettacolari combattimenti che vantano piacevoli coreografie.
Ovviamente la maggior parte delle situazioni proposte al pubblico giocano sul rapporto padre e figlio e, guardando il film con un po di malizia, si intravedono anche discorsi piuttosto attuali con Po che si trova in mezzo a due genitori, entrambi padri, di cui uno adottivo. La sensazione, comunque, é che il film non miri particolarmente a questa tipologia di discorsi, ma punti il suo sguardo verso un pubblico giovane, in grado di ridere davanti ai di dialoghi tra Po e suo padre o con altri panda del villaggio. In questo luogo Po dovrà ritrovare il suo Io riuscendo così a gestire il suo potente Chi per sconfiggere Kai.
Il film quindi funziona e diverte, anche se bisogna sottolineare che rispetto al passato il pubblico adulto troverà meno spunti di interesse sia in termini di gag che di emozioni un po più “adulte”. Poco male in fondo, perché Kung Fu Panda 3 cerca di regalare un piacevole intrattenimento rivolto ai più piccoli e in questo senso il film della Nelson e di Carloni riesce perfettamente nel suo intento. Unica pecca é forse un villain che rispetto a quelli visti nel passato pecca un po' di mordente e di efficacia, soprattutto nell'economia di quello che dovrebbe essere il suo ruolo all'interno della pellicola.
Tirando quindi le somme possiamo tranquillamente affermare che Kung Fu Panda 3 é un film estremamente gradevole da guardare e che per tutta la sua durata non annoia mai. Sicuramente il progetto soffre di un alcuni difetti di cui vi abbiamo parlato poche righe sopra, ma arrivati al terzo capitolo di questa serie é anche difficile, probabilmente, trovare qualche spunto davvero nuovo e originale da proporre. Proprio per questo motivo ci si affida a gag e passaggi che, nonostante la loro efficacia verso il target di riferimento, hanno quel retrogusto di già visto. Ci sarà anche un quarto episodio? mai dire mai!
Il 2016 é però l'anno che segna il ritorno nella sale del nostro panda amante delle arti marziali e per l'occasione la major americana ha deciso di puntare nuovamente su Jennifer Yuh Nelson - già regista del secondo film - affiancata dal bolognese doc. Alessandro Carloni. Un ragazzo italiano da diverso tempo in DreamWorks che debutta finalmente come regista di un film a così alto budget.
Un sacco di panda!
La storia ci racconterà di una bellissima scoperta da parte di Po, ovvero che il suo vero padre - un panda come lui - é vivo e vegeto, e può finalmente tornare ad abbracciarlo, con buona pace del padre “adottivo” Mr. Ping. Purtroppo l'idillio sentimentale viene rotto da una losca figura che riemerge dal regno degli spiriti, il maligno bisonte Kai. Il "villain" ha il potere di assorbire la “magica” energia del Chi di tutti i maestri del kung Fu del regno, tra cui Shifu, i cinque cicloni e persino la vecchia e saggia tartaruga Oogway, che la leggenda sostiene aver inventato il Kung Fu. Toccherà quindi a Po salvare il mondo da questa terribile minaccia, andando alla ricerca del paradiso segreto dei panda, un luogo dove scroprirà la presenza di diversi suoi simili…
Kung Fu Panda 3 é una sorta di viaggio nella testa e nel cuore di Po, alla ricerca della sua identità e di quello che é sempre stato senza mai accorgersene. Un viaggio in cui i due registi inseriscono diversi elementi che vanno a riprendere quelli già visti in passato nei due precedenti capitoli. Il film alterna infatti diversi momenti in cui le gag (piuttosto infantili, ma efficaci sul pubblico più giovane) riescono a strappare più di una risata, ad altri in cui ovviamente la componente action viene esaltata da spettacolari combattimenti che vantano piacevoli coreografie.
Ovviamente la maggior parte delle situazioni proposte al pubblico giocano sul rapporto padre e figlio e, guardando il film con un po di malizia, si intravedono anche discorsi piuttosto attuali con Po che si trova in mezzo a due genitori, entrambi padri, di cui uno adottivo. La sensazione, comunque, é che il film non miri particolarmente a questa tipologia di discorsi, ma punti il suo sguardo verso un pubblico giovane, in grado di ridere davanti ai di dialoghi tra Po e suo padre o con altri panda del villaggio. In questo luogo Po dovrà ritrovare il suo Io riuscendo così a gestire il suo potente Chi per sconfiggere Kai.
Il film quindi funziona e diverte, anche se bisogna sottolineare che rispetto al passato il pubblico adulto troverà meno spunti di interesse sia in termini di gag che di emozioni un po più “adulte”. Poco male in fondo, perché Kung Fu Panda 3 cerca di regalare un piacevole intrattenimento rivolto ai più piccoli e in questo senso il film della Nelson e di Carloni riesce perfettamente nel suo intento. Unica pecca é forse un villain che rispetto a quelli visti nel passato pecca un po' di mordente e di efficacia, soprattutto nell'economia di quello che dovrebbe essere il suo ruolo all'interno della pellicola.
Tirando quindi le somme possiamo tranquillamente affermare che Kung Fu Panda 3 é un film estremamente gradevole da guardare e che per tutta la sua durata non annoia mai. Sicuramente il progetto soffre di un alcuni difetti di cui vi abbiamo parlato poche righe sopra, ma arrivati al terzo capitolo di questa serie é anche difficile, probabilmente, trovare qualche spunto davvero nuovo e originale da proporre. Proprio per questo motivo ci si affida a gag e passaggi che, nonostante la loro efficacia verso il target di riferimento, hanno quel retrogusto di già visto. Ci sarà anche un quarto episodio? mai dire mai!