La casa delle bambole - Ghostland

L’inizio de La casa delle bambole è piuttosto scolastico per una pellicola horror. Una famiglia (madre e due figlie adolescenti) sono in procinto di trasferirsi nella casa della appena defunta zia delle ragazze. Una casa ricolma di bambole sinistre, inquietante per affascinare quanto basta Beth, aspirante scrittrice che vive nel mito di HP Lovecraft, e alimentare gli istinti repulsivi di Vera, invece restia al trasferimento. Cosa potrebbe mai andare storto? Tutto, perchè proprio nel corso della prima notte la famiglia viene assaltata da un duo di violenti psicopatici che cercano in tutti i modi di sopraffare la famiglia, ma la forza di volontà della madre riesce a prevalere, uccidendo i due assassini.

Dopo qualche anno Beth è diventata una famosa scrittrice, ha diversi romanzi al suo attivo e l’ultimo pubblicato è proprio un racconto di quella notte di follia ed è da tutti giudicato il suo vero capolavoro. Una notte riceve però una chiamata disperata dalla sorella e non riuscendo a contattare la madre, decide di partire per assicurarsi che tutto vada bene. Purtroppo quello che trova al suo arrivo è una madre diventata ormai la badante della sorella, ancora sconvolta dalla violenza di quella notte che, letteralmente, rivive giorno dopo giorno. Anche perché, incredibile a dirsi, a dispetto di ogni logica madre e figlia hanno scelto di continuare a vivere in quella maledetta casa, anche se ora quasi del tutto privata delle inquietanti bambole.

Pian piano però Beth scopre che le cose non sono propri così come appaiono e presto prenderà contatto con una terribile realtà.

La casa delle bambole è il nuovo film di Pascal Laugier (I bambini di Cold Rock, Martyrs) e portato in italian da Midnight Factory, l’etichetta tutta italiana specializzata proprio nel settore horror. Il film del regista francese è un horror genuino e senza inutili fronzoli paranormali. Al contrario, La casa delle bambole è un film molto “fisico” e molto poco psicologico (che poi, per chi vi scrive, è un po’ la scusa universale per quei film che proprio non riescono a farti provare il minimo senso di angoscia). Ne La casa delle bambole ci sono tanti scontri, tante urla, jump scares quanto bastano e rumori sinistri a suggerirti che il mostro è proprio alle tue spalle. E’ anche un film molto claustrofobico, perché ad esclusione di alcune scene la maggior parte del set è proprio all’interno di una casa resa inquietante dalle centinaia di occhi che continuamente sembrano osservare le protagoniste della pellicola.

Azzecatissimo anche il cast, con le due protagoniste ben calate nella parte e i due sadici assassini resi davvero inquietanti per atteggiamenti e violenza (in alcuni passaggi si respira l'aria di Haunting Ground) e anche se il film non propone un singolo effetto speciale, è da encomiare il reparto di “trucco e parrucco”, capace di trasfigurare le protagoniste in modo da renderle del tutto simili a bambole di porcellana, pronte per essere fatte a pezzi. Peccato solo per un finale un po’ buttato via che avrebbe probabilmente meritato un po’ di pathos in più, però nel complesso La Casa delle Bambole è un film che funziona, ha una trama interessante, un buon twist narrativo e una linearità che porta senza troppe menate psicologiche lo spettatore dall’inizio alla fine senza particolari intoppi.