The Danish Girl
Il film diretto da Tom Hooper ha l'ambizioso obiettivo di portare sul grande schermo la storia vera di Lili Elbe, la prima persona ad essersi sottoposta ad una serie di interventi chirurgici di riassegnazione sessuale e considerata anche la prima transessuale. Un compito non facile, quello di Hooper, dato che Lili Elbe é diventata, nel tempo, un'icona dei diritti LGBT.
Prima di vedere la luce, il film ha dovuto aspettare alcuni anni, sia per ostacoli legati alla produzione sia per la scelta degli interpreti: fra i nomi in lizza per i ruoli principali, infatti, c'erano quelli di Nicole Kidman, Gwyneth Paltrow e Rachel Weisz. Proprio la coppia Kidman-Paltrow é stata considerata a lungo come la più probabile, rispettivamente nel ruolo di Einar/Lili e in quello di Gerda.
Nei panni di Lili Elbe, alias Einar Wegener, troviamo invece Eddie Redmayne, ancora fresco di Oscar per La Teoria del Tutto. Per la seconda volta in breve tempo, l'attore britannico si cimenta con una sfida che parte innanzitutto a livello fisico, con una trasformazione resa evidente non solo dal trucco e dai costumi ma anche da un profondo rispetto dell'interprete nei confronti del suo personaggio. La sofferenza e il disagio di Lili, nata uomo con il nome di Einar Wegener, vengono rappresentati con delicatezza ed empatia da Redmayne, che convince e lascia trasparire tutta la preparazione necessaria a questo ruolo.
Presentato in concorso alla 72esima Mostra del Cinema di Venezia, The Danish Girl si é aggiudicato il Queer Lion, il premio come miglior film dedicato alle pellicole che affrontano tematiche omosessuali e queer culture. Non si tratta di una biografia fedele in tutto e per tutto ai fatti realmente accaduti, ma dell'adattamento del romanzo La danese di David Ebershoff, che nel 2000 portò la vicenda all'attenzione del grande pubblico.
Il film si apre a Copenaghen nel 1926, dove il pittore Einar Weneger vive con la moglie Gerda (Alicia Vikander), anche lei pittrice. Se i paesaggi nordici di Einar ottengono un grande successo da parte dei critici, lo stesso non si può dire dei ritratti della moglie, famosa più come illustratrice di libri. Quando l'amica Oola (Amber Heard), non può posare per il ritratto che Gerda le sta facendo, la pittrice chiede al marito di aiutarla a completare il quadro: dovrà indossare le calze e le scarpe di Oola, permettendo così a Gerda di ritrarre le gambe della ballerina. Questo gesto, all'inizio considerato dai due come un semplice gioco, innesca in realtà una reazione a catena che porta Einar a capire chi sia veramente. Una presa di consapevolezza che, da questo momento in poi, cambierà completamente la sua vita e quella di Gerda.
Alicia Vikander, fra le rivelazioni cinematografiche dell'ultimo anno, sembra essere presente un po' ovunque. Da Ex Machina a Operazione U.N.C.L.E., passando per un cameo ne Il sapore del successo, nel 2015 ha avuto modo di mostrare il suo talento e anche questo film non fa eccezione. Un'interprete versatile, in grado di reggere la scena senza bisogno di comprimari, dotata di una forte espressività. Se non avete ancora sentito parlare di lei, é solo questione di tempo: é infatti candidata a due Golden Globe 2016 e sembra davvero decisa a farsi notare. L'attrice svedese, nei panni di Gerda, fa da degna controparte al cambiamento fisico e spirituale di Einar.
Se, da un lato, Einar lascia sempre più spazio a Lili, percepita come il vero sé, dall'altro Gerda assiste alla trasformazione del marito con una serie di sentimenti contrastanti. La storia di Lili Elbe non é solo la storia di un mutamento fisico, ma é anche una storia di fedeltà e di amore. Di un sentimento che si evolve, partendo dal tradizionale rapporto di coppia e sfociando in un amore incondizionato, quello che porta Gerda a sostenere Lili in ogni fase del delicato intervento chirurgico, nonostante il dolore provocato dalla sua scelta.
Anche se, gradualmente, viene a mancare la componente sessuale, la relazione fra Gerda e Lili continua ad essere contraddistinta dalla fiducia reciproca e dall'affetto di prima.
The Danish Girl é anche uno spaccato di storia e di tempi che cambiano, ne é un chiaro esempio l'intervento cui si sottopone Lili. La Germania in cui opera il dottor Kurt Warnekros (Sebastian Koch), vero e proprio pionere della chirurgia in ambito sessuale, qualche anno dopo sarà la stessa Germania che, sotto il regime nazista, dichiarerà una guerra spietata agli omosessuali. Lili, infatti, intrappolata in un corpo che non sente suo, si reca a Dresda per completare il suo percorso di liberazione, quello che la porterà a sentirsi pienamente donna.
Complice una scenografia che alterna la natura spirituale dei paesaggi danesi alla materialità dell'Art déco parigina, The Danish Girl é un prodotto visivamente molto raffinato, che si farà notare anche per la ricchezza dei costumi e la ricercatezza della fotografia.
Eddie Redmayne e Alicia Vikander in corsa per l'Oscar? Fra qualche giorno lo sapremo. Ma, indipendentemente dal premio, resta il fatto che entrambi abbiano dato il meglio di sé per raccontare la vicenda umana di Lili Elbe e le sue conseguenze storiche. Pur con le licenze artistiche del caso, Tom Hooper ha dato una nuova voce, questa volta cinematografica, a Man Into Woman, l'autobiografia della stessa Elbe pubblicata dopo la sua morte.
Prima di vedere la luce, il film ha dovuto aspettare alcuni anni, sia per ostacoli legati alla produzione sia per la scelta degli interpreti: fra i nomi in lizza per i ruoli principali, infatti, c'erano quelli di Nicole Kidman, Gwyneth Paltrow e Rachel Weisz. Proprio la coppia Kidman-Paltrow é stata considerata a lungo come la più probabile, rispettivamente nel ruolo di Einar/Lili e in quello di Gerda.
Nei panni di Lili Elbe, alias Einar Wegener, troviamo invece Eddie Redmayne, ancora fresco di Oscar per La Teoria del Tutto. Per la seconda volta in breve tempo, l'attore britannico si cimenta con una sfida che parte innanzitutto a livello fisico, con una trasformazione resa evidente non solo dal trucco e dai costumi ma anche da un profondo rispetto dell'interprete nei confronti del suo personaggio. La sofferenza e il disagio di Lili, nata uomo con il nome di Einar Wegener, vengono rappresentati con delicatezza ed empatia da Redmayne, che convince e lascia trasparire tutta la preparazione necessaria a questo ruolo.
Presentato in concorso alla 72esima Mostra del Cinema di Venezia, The Danish Girl si é aggiudicato il Queer Lion, il premio come miglior film dedicato alle pellicole che affrontano tematiche omosessuali e queer culture. Non si tratta di una biografia fedele in tutto e per tutto ai fatti realmente accaduti, ma dell'adattamento del romanzo La danese di David Ebershoff, che nel 2000 portò la vicenda all'attenzione del grande pubblico.
Il film si apre a Copenaghen nel 1926, dove il pittore Einar Weneger vive con la moglie Gerda (Alicia Vikander), anche lei pittrice. Se i paesaggi nordici di Einar ottengono un grande successo da parte dei critici, lo stesso non si può dire dei ritratti della moglie, famosa più come illustratrice di libri. Quando l'amica Oola (Amber Heard), non può posare per il ritratto che Gerda le sta facendo, la pittrice chiede al marito di aiutarla a completare il quadro: dovrà indossare le calze e le scarpe di Oola, permettendo così a Gerda di ritrarre le gambe della ballerina. Questo gesto, all'inizio considerato dai due come un semplice gioco, innesca in realtà una reazione a catena che porta Einar a capire chi sia veramente. Una presa di consapevolezza che, da questo momento in poi, cambierà completamente la sua vita e quella di Gerda.
Alicia Vikander, fra le rivelazioni cinematografiche dell'ultimo anno, sembra essere presente un po' ovunque. Da Ex Machina a Operazione U.N.C.L.E., passando per un cameo ne Il sapore del successo, nel 2015 ha avuto modo di mostrare il suo talento e anche questo film non fa eccezione. Un'interprete versatile, in grado di reggere la scena senza bisogno di comprimari, dotata di una forte espressività. Se non avete ancora sentito parlare di lei, é solo questione di tempo: é infatti candidata a due Golden Globe 2016 e sembra davvero decisa a farsi notare. L'attrice svedese, nei panni di Gerda, fa da degna controparte al cambiamento fisico e spirituale di Einar.
Se, da un lato, Einar lascia sempre più spazio a Lili, percepita come il vero sé, dall'altro Gerda assiste alla trasformazione del marito con una serie di sentimenti contrastanti. La storia di Lili Elbe non é solo la storia di un mutamento fisico, ma é anche una storia di fedeltà e di amore. Di un sentimento che si evolve, partendo dal tradizionale rapporto di coppia e sfociando in un amore incondizionato, quello che porta Gerda a sostenere Lili in ogni fase del delicato intervento chirurgico, nonostante il dolore provocato dalla sua scelta.
Anche se, gradualmente, viene a mancare la componente sessuale, la relazione fra Gerda e Lili continua ad essere contraddistinta dalla fiducia reciproca e dall'affetto di prima.
The Danish Girl é anche uno spaccato di storia e di tempi che cambiano, ne é un chiaro esempio l'intervento cui si sottopone Lili. La Germania in cui opera il dottor Kurt Warnekros (Sebastian Koch), vero e proprio pionere della chirurgia in ambito sessuale, qualche anno dopo sarà la stessa Germania che, sotto il regime nazista, dichiarerà una guerra spietata agli omosessuali. Lili, infatti, intrappolata in un corpo che non sente suo, si reca a Dresda per completare il suo percorso di liberazione, quello che la porterà a sentirsi pienamente donna.
Complice una scenografia che alterna la natura spirituale dei paesaggi danesi alla materialità dell'Art déco parigina, The Danish Girl é un prodotto visivamente molto raffinato, che si farà notare anche per la ricchezza dei costumi e la ricercatezza della fotografia.
Eddie Redmayne e Alicia Vikander in corsa per l'Oscar? Fra qualche giorno lo sapremo. Ma, indipendentemente dal premio, resta il fatto che entrambi abbiano dato il meglio di sé per raccontare la vicenda umana di Lili Elbe e le sue conseguenze storiche. Pur con le licenze artistiche del caso, Tom Hooper ha dato una nuova voce, questa volta cinematografica, a Man Into Woman, l'autobiografia della stessa Elbe pubblicata dopo la sua morte.