La Torre nera

Ci sono voluti sette libri (otto se vogliamo fare i pignoli) per permettere a King, non solo di regalare ai suoi fan quella che a tutti gli effetti è la sua opera omnia, ma anche per dare un contenitore a molte delle opere che compongono la bibliografia dello scrittore originario del Maine.

Dopo un development hell durato anni, script passati nelle mani di molti, e una strategia non proprio precisa dietro a questo progetto, Sony ha partorito un film che in poco più di un’ora e mezza ha l’ambizione di raccontare un universo narrativo incredibilmente vasto. Scommessa vinta?

Un medio-film per il medio-mondo

Jake è un ragazzo piuttosto speciale. Attraverso i suoi sogni riesce a vedere cose che avvengono anche in universi paralleli. Il suo potere si chiama “il tocco” ed è instillato solamente all’interno di soggetti realmente puri. Soggetti di cui è alla disperata ricerca l’”uomo in nero”, un potente stregone (Matthew McConaughey) che attraverso un  marchingegno dai connotati steam punk, sfrutta la mente di questi ragazzi per abbattere la torre nera: una potente costruzione che protegge l’universo dall’invasione dei demoni e dell’oscurità.

Il ragazzo troverà il modo di scappare dalla terra (chiamata Mondo Cardine) attraverso un portale che lo porterà proprio nel Medio Mondo, dove farà la conoscenza di Roland, l’ultimo esponente della stirpe dei pistoleri. Da qui inizierà una storia di vendetta e di salvataggio, di cui non vi sveliamo ovviamente altro.

Il film diretto da Nikolaj Arcel è una pellicola camaleontica, e sebbene nel suo complesso non ci abbia pienamente convinto, è innegabile che ci siano dei piccoli spunti positivi che emergono dalla sua visione. La Torre Nera è di fatto un film che amalgama in maniera scomposta vari elementi tratti dalla saga letteraria, ma lo fa velocemente e in maniera un po’ raffazzonata, facendo così emergere dei grumi che danno piuttosto fastidio. Una storia auto conclusiva che si allontana per certi versi dallo spirito del libri, appiattendo - molto - la profondità di personaggi chiave, su tutti lo stregone di McConaughey. Tutto scorre velocemente, e si ha quasi sempre la sensazione di osservare una corsa che cerca di buttare dentro più elementi possibili per strizzare l'occhio ai fan, grazie ai rimandi a opere come It e Shining.

Ovviamente tutto questo scontenterà i fan, che si troveranno davanti ad una sbiadita immagine de La Torre Nera che conoscono, con una storia che sembra trarre spunto dai libri, piuttosto che un vero e proprio adattamento.

Questa sua natura però è anche l’elemento che inaspettatamente fa emergere un lato positivo. Arcel confeziona un film che - se non si è fan de La Torre Nera - si lascia tutto sommato guardare con relativa agilità; un prodotto che abbandona le venatura dark horror del romanzo, per abbracciare in modo molto più ampia e consistente quelle action e fantascientifiche, facendo emergere un prodotto che si avvicina molto all'universo young adult.

La Torre Nera diventa così un valido pretesto per appassionarsi alla saga, avvicinandosi di fatto ai romanzi; senza contare che potrebbe anche rivelarsi un ottimo pilot, per un universo espanso in cui oltre alla serie TV già annunciata, si potrebbero andare ad esplorare altri elementi che in questa pellicola sono stati solo abbozzati (anche se sarà solamente il botteghino a decretare un eventuale seguito).

In tutto questo emerge il personaggio interpretato da Idris Elba che risulta incredibilmente valido nel ruolo del pistolero. Movenze e personalità non mancano, ma purtroppo la sua performance risente, in parte, di uno script di cui abbiamo già evidenziato tutti i difetti. Chiudono il cerchio un montaggio che non ci ha particolarmente convinto e soprattutto una serie di effetti speciali che avrebbero meritato decisamente sorte migliore, ma anch'essi figli di un budget tutt'altro che elevato (circa 60 milioni di dollari).