Let Go, la recensione del toccante film svedese di Netflix
Un viaggio di famiglia diventa una lezione di vita
Let Go, il commovente film svedese di Netflix, mescola dramma e commedia in una rappresentazione realistica della vita di una famiglia come tante. E come spesso accade, anche stavolta un viaggio sembra essere l’occasione perfetta per lasciarsi il passato alle spalle. Per lasciarlo andare.
La trama di Let Go
Una gara di pole dance. Un’adolescente arrabbiata, in piena fase ribelle e quindi difficile da gestire (e sopportare). Un bambino iperattivo e un padre assente. La vita di Stella (Josephine Bornebusch, protagonista nonché sceneggiatrice e regista del film) è questa: praticamente la vita di una madre single. Ma quando parte insieme a suo marito Gustav (Pål Sverre Hagen, Seven Sisters) e i loro figli Anna (Sigrid Johnson, Comedy Queen) e Manne (Olle Tikkakoski) partono per un breve viaggio insieme, nonostante la lontananza fra lei e Gustav, e soprattutto fra Gustav e i suoi figli, Stella è determinata a rimettere insieme i pezzi della sua famiglia…
Un film delicato e toccante
Ci sono tanti momenti toccanti in Let Go. In particolare quelli in cui la sedicenne Anna grida tutto il suo “odio” per i genitori. Come molti di noi hanno fatto, o avrebbero voluto fare, quando avevano la sua età. Anna attraversa una fase difficile, così come il matrimonio di Stella e Gustav.
Lui è chiaramente nel pieno di una crisi di mezza età e, sebbene sia un analista, non sembra proprio riuscire a vederlo. Stella invece ha un solo obiettivo: annullare quell’enorme distanza che si è creata fra Gustav e i suoi figli. Magari anche per colpa dell’atteggiamento della stessa Stella.
Questo film svedese che si presenta come una comune commedia famigliare, nasconde in realtà una delicatezza narrativa davvero importante. Il modo in cui mette in scena la semplice verità - semplice ma non banale - delle dinamiche famigliari parla un linguaggio universale.
Ci sono tante cose che possono andare storte, nella vita. Una di queste è sbagliare i tempi. Il tempismo, spesso, è la chiave della felicità. Non l’unica, certo. Gustav lo dice a una coppia di suoi pazienti:
Se decidiamo di lasciare andare (n.d.r.: Let it go, appunto), la nostra vita può essere meravigliosa.
Ma in tutte le cose, si sa, ci vuole misura. E Let Go ci parla proprio di questo, della difficoltà di trovare un equilibrio fra il mollare tutto e il lasciar andare qualcosa.
Let Go non è retorico, anzi: è pieno di disarmante realismo. Insegna a Gustav e Stella l’importanza del tempismo e della misura, la lo insegna anche a noi. O almeno ci prova, toccando le corde giuste.
Non esagera mai. Si limita a indagare quella teoria della relatività che tutti noi abbiamo prima o poi applicato al tempo. Quando stiamo bene non ci accorgiamo del passare del tempo, e quando non è così il tempo invece sembra non passare mai.
Il tempo vola
In realtà il tempo vola, sempre. Vola e basta. Lo ricordano le parole della colonna sonora del film, il desiderio di Stella se avesse un superpotere, la disperata volontà di ottenere una seconda occasione. Tutti ne vorremmo una, se ci pensate. Quelle famose seconde occasioni che, a parere di molti, tutti meritiamo. Probabilmente è vero, ma perché non concentrarsi sulla prima occasione? Su ciò che abbiamo già scelto, condiviso, vissuto.
È questa la vera riflessione che Let Go ci spinge a fare. Nella sua banale semplicità, questo film - se vi lascerete andare - vi sembrerà così onesto da diventare impossibile da dimenticare.
Non importa se sullo schermo siamo in Svezia, al freddo. Non importa se un piccolo viaggio di famiglia venga fatto per una disciplina sportivo-artistica che molti genitori disapproverebbero. Non importa, perché Let It Go parla a tutti noi. Di tutti noi. In tante fasi della nostra vita, a seconda della nostra età, dovremmo imparare a riconoscere le cose che contano davvero. Forse è questa, la sola chiave della felicità. Concentrarsi sulle cose importanti e lasciar andare il resto.
I bambini dovrebbero solo fare i bambini.
dice Stella pensando ai suoi figli, e ha ragione. Ciascuno di noi dovrebbe semplicemente poter fare ciò che vorrebbe, nel rispetto di tutti. Senza nuocere a nessuno e senza lasciarsi rimpianti alle spalle. Ogni grande lezione sulla vita, come quella raccontata da questo film, dovrebbe solo insegnarci ad apprezzare ciò che abbiamo. È un vecchio detto popolare, qualcosa che diamo per scontato. Ma è la pura, semplice, grande verità. Perché solo da ciò che abbiamo, fossimo anche solo noi stessi, possiamo costruire una prima o una seconda occasione. Nella speranza di fare subito le scelte giuste, ma anche nella consapevolezza che, se così non dovesse essere, possiamo sempre provare a rimediare.