Lo Hobbit - La Desolazione di Smaug

di Roberto Vicario
Dopo un primo capitolo che, nonostante numeri da capogiro, non ha convinto pienamente gli addetti ai lavori e buona parte del pubblico, Peter Jackson ci riprova con il secondo episodio della trilogia de Lo Hobbit, chiamato La Desolazione di Smaug. L'abbiamo visto per voi, e siamo pronti a dirvi la nostra opinione.


UNA TERRA DI MEZZO TETRA ED AFFASCINANTE
Il primo episodio, era servito a Jackson per introdurre la vicenda allo spettatore, allungando una storia che -inizialmente concepita per due episodi- per ragioni puramente commerciali ha visto allungare a tre il proprio numero.

Questa scelta ha comportato un enorme lavoro di sceneggiatura che ha avuto conseguenze non proprio positive su Un Viaggia Inaspettato, con una trama piuttosto esile e alcune situazioni troppo diluite per essere un prodotto ispirato alla splendida immaginazione di Tolkien, oltre ad un'azione fin troppo statica e quasi latitante.

In questo secondo episodio il regista raddrizza il tiro e partendo da una durata globale inferiore, riesce a condensare all'interno della pellicola momenti epici, un ritmo decisamente più serrato e soprattutto una qualità in termini di computer grafica che ancora una volta é in grado di stupire.

Dopo gli eventi narrati nel primo capitolo, ci troveremo nuovamente in compagnia di Bilbo Baggins, Gandalf e il gruppo di nani capitanati da Thorin Scudodiquercia. Lo scopo della missione é noto: arrivare alla montagna solitaria e recuperare l'archegemma, un potente strumento nanico in grado di riunire tutte le famiglie della razza sotto un unico Re. A complicare i piani ci pensa un potente drago di nome Smaug che sta a protezione della gemma e dell'inestimabile tesoro contenuto all'interno dell'antica dimora degli antenati di Thorin. Nel mentre, un male antico ed estremamente potente inizierà silenziosamente ad aleggiare sulla Terra di Mezzo.


Arrivare alla montagna non sarà semplice e attraverso l'abile mano del regista, il percorso sarà minato non solo dai già conosciuti orchi, ma anche da umani, elfi e ragni. Senza entrare troppo nel dettaglio di una trama che, a parte qualche momento, risulta piena di ritmo e arricchita da scene d'azione incredibili, quello che più ci ha colpito é stato il tono cupo, quasi dark, che Jackson ha deciso di imprimere al film.

Quella che ci siamo trovati davanti agli occhi é la rappresentazione più oscura che sia mai stata fatta della Terra di Mezzo. Partendo da Bosco Atro, passando per la povera Pontelagolungo sino ad arrivare alle caverne di Erebor, la sensazione che la fotografia riesce a restituire é quella di una Terra di Mezzo infetta, che lentamente vede entrare in circolo il male che vedremo sgorgare nel terzo e conclusivo capitolo della trilogia.

In questo contesto quasi “malato” spiccano per eccellenza alcuni momenti davvero epici. Su tutti la fase finale del film, con il grande drago Smaug vero mattatore dell'esperienza visiva, o la battaglia dei nani nei barili. Quello che ci siamo trovati davanti é in assoluto il miglior drago mai visto al cinema, non solo per l'impatto visivo, ma anche per la brillante interpretazione - di doppiaggio da parte di Luca Ward per l'Italia - di Benedict Cumberbatch chee riesce ad infondere credibilità e carisma al personaggio, portandolo ai livelli del Gollum di Andy Serkis.


A questo bisogna poi aggiungere una sorta di evoluzione da parte di molti personaggi, su tutti Bilbo - uno splendido Martin Freeman - e Thorin, con il primo che inizia a percepire i primi sintomi dell'anello ed il secondo che sempre più accecato da una sorta di avida vendetta smarrisce quello che é il bene superiore per la sua razza. A loro due si aggiungo personaggi ricchi di spessore ed in grado di rendere sempre più appagante la visione, su tutti il governatore Stephen Fry e il Bard di Luke Evans.

Unica nota stonata in un cast altrimenti in grado di rasentare la perfezione é la Tauriel interpretata da Evangeline Lilly, non presente nel libro originale e decisamente poco incisiva sia a livello recitativo che di vera e propria amalgama con il contesto. Una libertà che il regista, probabilmente, si é quasi sentito obbligato a prendere per cercare di allungare tutta la sezione del film dedicata alla dimora degli Elfi Silvani. Molto meglio, sotto questo aspetto, il rientro di Legolas, meno forzato e interessante sotto l'aspetto dell'evoluzione narrativa nel terzo episodio.

Come successo per Le Due Torri, della trilogia del Signore degli Anelli, Jackson porta avanti due storie contemporaneamente: quella di Gandalf sempre più vicino a scoprire qual'é il male che attanaglia la Terra di Mezzo, e quella di Bilbo e dei Nani intenti a rivaleggiare il possente Smaug. Quello che ne esce é, come già accennato, un montaggio che funziona: serrato ed in grado di lasciare aperte un sacco di porte che potranno essere chiuse solamente a dicembre del prossimo anno.

Alla componente narrativa e scenografica, bisogna infine aggiungere l'ottima qualità tecnologia. La qualità in termini di CG é assolutamente incredibile e sia a livello di personaggi (drago e orchi su tutti) che di aiuto scenografico (ancora una volta la Nuova Zelanda regala paesaggi mozzafiato), regalando agli occhi dello spettatore una Terra di Mezzo ancora una volta indimenticabile.


Ottimo, infine, l'utilizzo dell'HFR 3D che una volta abituati gli occhi offre un impatto visivo sicuramente positivo ed in grado di immergere ancora di più lo spettatore nell'epopea inscenata da Jackson. raro trovare film che meritino di essere visti in 3D, ma per quanto riguarda Lo Hobbit: La Desolazione di Smaug, la visione é caldamente consigliata.

Insomma, non giriamoci troppo intorno, il secondo episodio de Lo Hobbit ci é decisamente piaicuto. Nonostante sia ancora pienamente percepibile in alcuni frangenti un'eccessiva lunghezza della sceneggiatura, lo spettacolo messo in scena da Peter Jackson é qualcosa di estremamente coinvolgente, ricco di personaggi carismatici e con un impatto visivo che difficilmente i vostri occhi dimenticheranno: Smaug su tutti. Se con il primo episodio il regista aveva apparecchiato la tavola, con questo secondo capitolo l'ha imbandita per bene facendo salire l'acquolina ai fan. Adesso aspettiamo solo la scorpacciata finale che arriverà a dicembre 2014.