Lo sciacallo
Già solido sceneggiatore di film d'azione di stampo commerciale, il californiano Dan Gilroy ("Real Steel", "The Bourne Legacy" e il bellissimo "The Fall") fa il salto di qualità e dirige il suo primo lungometraggio, ovviamente scritto di suo pugno. Prodotto dal fratello Tony, montato dal fratello Dan e intepretato dalla moglie Rene Russo, "Nightcrawler" é di fatto il prodotto di una piccola impresa di famiglia, a cui il coinvolgimento del talentuoso Jake Gyllenhaal in doppia veste di protagonista assoluto della storia e produttore ha permesso di fare il salto di qualità.
Jake Gyllenhaal é stato un elemento fondamentale per la riuscita del film. Infatti con la sua allure hollywoodiana ha portato la visibilità necessaria a raggiungere la distribuzione internazionale e ha attirato altri interpreti nel progetto, partecipando attivamente al casting. Nonostante non abbia ancora trovato il ruolo capace di imprimerlo nella memoria cinematografica collettiva a livello mondiale (o meglio, la scomparsa di Heath Ledger in circostanze drammatiche ha messo in ombra la sua straordinaria interpretazione del classico di Ang Lee "Brokeback Mountain"), Gyllenhaal non sbaglia un ruolo da anni e ha inanellato una serie di perfomance distintive con registi in continua ascesa come Dennis Villeneuve, Duncan James e David Ayer, senza dimenticare la collaborazione con David Fincher in "Zodiac". Lo sciacallo é l'ennesima riprova del suo talento poliedrico, della sua capacità di tenere un film sulle spalle e di calarsi completamente in quella categoria di ruoli borderline che l'Academy adora, senza la piacioneria dimostrata nel recente passato da colleghi come Jared Leto o Matthew McConaughey nel farlo.
Un Gyllenhaal dimagrito e dal viso scavato interpreta Lou Bloom, un uomo d'origine ignota, senza legami affettivi e sentimentali, che percorre le notti losangeline alla ricerca di un modalità più o meno legali per garantirsi un salario e sopravvivere. Piccoli furti e sciacallaggi nascondono la disperazione di un uomo che appare scollegato dalle logiche empatiche dell'umanità che gli rifiuta un lavoro dignitoso, a suo agio solo nelle ore notturne, più inclini alla violenza e alla brutalità.
Imbattutosi per caso in una troupe di freelancer (detti appunto sciacalli) che ascoltano le frequenze radio della polizia per immortalare sequenze legate alla criminalità da rivendere alle TV locali, Lou scopre la sua vocazione e comincia a vendere i propri filmati all'emittente di Nina Romina (Rene Russo), in un crescendo di sciacallaggio e cinismo fomentato dalla fame di cronaca nera dell'informazione locale e dall'inclinazione predatoria connaturata del protagonista.
Vedere Nightcrawler al cinema genera un'ondata d'ilarità parallela, quando un personaggio estremo e spietato come Lou comincia a girare riprese particolareggiate del sangue sull'asfalto alla stregua dell'inviato tipo di Studio Aperto. Nel film si ride spesso per l'atteggiamento quasi surreale con cui Lou approccia i cadaveri di quanti saranno protagonisti dei suoi servizi (o come dice lui se mi vedi significa che sarà il giorno peggiore della tua vita); una risata cupa, cinica, per un film che si sviluppa in senso fortemente cinematografico ma ha solide radici nel mondo dei media contemporanei, assetati di click e assediati da fenomeni quali YouReporter.
vimager1, 2, 3
Il film conosce uno sviluppo da thriller che lascia presto dietro di sé l'approccio realistico in favore di un crescendo di tensione squisitamente cinematografico, affidando alle occhiate taglienti di Gyllenhaal e alla sua fisicità emaciata sotto le luci al neon il compito di rendere esplicito il parallelo animale suggerito dal titolo italiano. Educato da un bigino di strategie spiccole di marketing e una miscellanea d'informazioni trovate in Rete, Gyllenhaal si muove nella notte come un animale in attesa della carcassa giusta, mettendo al primo posto la sopravvivenza personale, evitando gli altri predatori e trovando tra i suoi simili una compagna per soddisfare i propri istinti.
Accordando al film una certa sospensione dell'incredulità per il crescendo drammatico sul gran finale, non si può uscire che soddisfatti da questa grottesca parabola del sogno americano, con Gyllenhaal imprenditore di se stesso che applica serietà, costanza e talento alla testimonianza dell'orrore o, in caso di difficoltà ricettive, alla sua creazione.
Girato in maniera convincente e sostenuto da un portentoso Jake Gyllenhaal, Lo sciacallo impressiona e diverte con il suo cinismo; non tanto per la violenza delle immagini contenute, ma per la loro spaventosa rassomiglianza con quando possiamo vedere ogni giorno accendendo il televisore. Insieme a "Locke" con Tom Hardy, Nightcrawler é uno dei film indie più cinematografici dell'anno, scritto superbamente e diretto egregiamente da Dan Gilroy, il cui talento é amplificato dall'ottimo lavoro svolto dal suo protagonista.
Jake Gyllenhaal é stato un elemento fondamentale per la riuscita del film. Infatti con la sua allure hollywoodiana ha portato la visibilità necessaria a raggiungere la distribuzione internazionale e ha attirato altri interpreti nel progetto, partecipando attivamente al casting. Nonostante non abbia ancora trovato il ruolo capace di imprimerlo nella memoria cinematografica collettiva a livello mondiale (o meglio, la scomparsa di Heath Ledger in circostanze drammatiche ha messo in ombra la sua straordinaria interpretazione del classico di Ang Lee "Brokeback Mountain"), Gyllenhaal non sbaglia un ruolo da anni e ha inanellato una serie di perfomance distintive con registi in continua ascesa come Dennis Villeneuve, Duncan James e David Ayer, senza dimenticare la collaborazione con David Fincher in "Zodiac". Lo sciacallo é l'ennesima riprova del suo talento poliedrico, della sua capacità di tenere un film sulle spalle e di calarsi completamente in quella categoria di ruoli borderline che l'Academy adora, senza la piacioneria dimostrata nel recente passato da colleghi come Jared Leto o Matthew McConaughey nel farlo.
Un Gyllenhaal dimagrito e dal viso scavato interpreta Lou Bloom, un uomo d'origine ignota, senza legami affettivi e sentimentali, che percorre le notti losangeline alla ricerca di un modalità più o meno legali per garantirsi un salario e sopravvivere. Piccoli furti e sciacallaggi nascondono la disperazione di un uomo che appare scollegato dalle logiche empatiche dell'umanità che gli rifiuta un lavoro dignitoso, a suo agio solo nelle ore notturne, più inclini alla violenza e alla brutalità.
Imbattutosi per caso in una troupe di freelancer (detti appunto sciacalli) che ascoltano le frequenze radio della polizia per immortalare sequenze legate alla criminalità da rivendere alle TV locali, Lou scopre la sua vocazione e comincia a vendere i propri filmati all'emittente di Nina Romina (Rene Russo), in un crescendo di sciacallaggio e cinismo fomentato dalla fame di cronaca nera dell'informazione locale e dall'inclinazione predatoria connaturata del protagonista.
Vedere Nightcrawler al cinema genera un'ondata d'ilarità parallela, quando un personaggio estremo e spietato come Lou comincia a girare riprese particolareggiate del sangue sull'asfalto alla stregua dell'inviato tipo di Studio Aperto. Nel film si ride spesso per l'atteggiamento quasi surreale con cui Lou approccia i cadaveri di quanti saranno protagonisti dei suoi servizi (o come dice lui se mi vedi significa che sarà il giorno peggiore della tua vita); una risata cupa, cinica, per un film che si sviluppa in senso fortemente cinematografico ma ha solide radici nel mondo dei media contemporanei, assetati di click e assediati da fenomeni quali YouReporter.
vimager1, 2, 3
Il film conosce uno sviluppo da thriller che lascia presto dietro di sé l'approccio realistico in favore di un crescendo di tensione squisitamente cinematografico, affidando alle occhiate taglienti di Gyllenhaal e alla sua fisicità emaciata sotto le luci al neon il compito di rendere esplicito il parallelo animale suggerito dal titolo italiano. Educato da un bigino di strategie spiccole di marketing e una miscellanea d'informazioni trovate in Rete, Gyllenhaal si muove nella notte come un animale in attesa della carcassa giusta, mettendo al primo posto la sopravvivenza personale, evitando gli altri predatori e trovando tra i suoi simili una compagna per soddisfare i propri istinti.
Accordando al film una certa sospensione dell'incredulità per il crescendo drammatico sul gran finale, non si può uscire che soddisfatti da questa grottesca parabola del sogno americano, con Gyllenhaal imprenditore di se stesso che applica serietà, costanza e talento alla testimonianza dell'orrore o, in caso di difficoltà ricettive, alla sua creazione.
Girato in maniera convincente e sostenuto da un portentoso Jake Gyllenhaal, Lo sciacallo impressiona e diverte con il suo cinismo; non tanto per la violenza delle immagini contenute, ma per la loro spaventosa rassomiglianza con quando possiamo vedere ogni giorno accendendo il televisore. Insieme a "Locke" con Tom Hardy, Nightcrawler é uno dei film indie più cinematografici dell'anno, scritto superbamente e diretto egregiamente da Dan Gilroy, il cui talento é amplificato dall'ottimo lavoro svolto dal suo protagonista.