Logan
Siamo in un futuro prossimo dove i mutanti sono ormai un ricordo sbiadito. Logan (Hugh Jackman) deve fare i conti con la vecchiaia (i poteri rigeneranti non funzionano più come un tempo e gli artigli non rispondono come dovrebbero) mentre sbarca il lunario come autista di limousine al confine col Messico. Con lui vive quel poco che è rimasto degli X-Men: Calibano (Stephen Merchant) e l’ex professore Charles Xavier, con la mente ormai devastata dall’alzhaimer e non più in grado di controllare a pieno i suoi poteri. Inutile dirlo, ma questa situazione non durerà a lungo, e quando una ragazzina che stranamente sembra dotata di poteri simili proprio a quelli di Logan entrerà nelle loro vite, dovranno fuggire ed affrontare un duro viaggio per la loro sopravvivenza.
Arma X
Dalla prima pellicola dedicata ai mutanti ormai lontana diciassette anni, il pubblico ha sempre chiesto un film con Wolverine non vincolato dalla stretta morsa della censura. Con l’ultima pellicola dedicata al burbero mutante canadese questa richiesta è stata finalmente accolta, e sarà un caso, ma Logan è il miglior risultato che si potesse chiedere. Un capitolo finale di una saga che negli anni non è sempre stata in grado di confezionare prodotti all’altezza ma che finalmente ci regala una pellicola emozionante, coraggiosa e brutale.
Sono lontani i tempi dei supergruppi in spandex colorati chiamati a salvare, nel migliore dei casi, l’umanità intera. La cruda narrazione e l’implacabile violenza sono la base dell’intera pellicola. Logan non è il vostro supereroe preferito che prende vita dalle pagine di un fumetto, ma un uomo costretto a lottare contro il dolore e le difficoltà che la vita gli continua a mettere davanti.
E… azione!
La maggior differenza fra le produzioni precedenti dedicate ai mutanti è sicuramente la gestione delle scene d’azione. Laddove per motivi di censura, i combattimenti e gli effetti speciali strizzavano l’occhio ad una resa decisamente fumettosa, in Logan l’azione si svolge nella strada, fra pugni tirati nell’oscurità e lame (o artigli) che colpiscono per uccidere.Pur avendo “guadagnato” il divieto ai minori, la violenza però non è mai gratuita né fine a se stessa ma finalizzata ad un’azione sporca e brutale, perfettamente funzionale alla rabbia primigena che Logan può finalmente liberare in due ore di spettacolo.
One last ride
Se davvero questa è l'ultima volta in cui Hugh Jackman veste i panni di Logan, non poteva scegliere occasione migliore per regalarci la miglior prestazione mai data al ruolo fino ad oggi. Fisico, emozionale ed emozionante, Jackman riesce a tratteggiare il suo alter-ego mutante finalmente libero dalle catene di un franchise che avevano tenuto fin troppo in gabbia la natura bestiale del mutante canadese. Al suo fianco, oltre ad un sempre ottimo Patrick Stewart, chi ruba la scena è senza dubbio Dafne Keen. La giovanissima interprete di Laura Kinney (solo 11 anni!) si rivela infatti una delle migliori sorprese del film. Oltre alla brutalità che riesce ad emanare nelle numerose scene d’azione, impressione la padronanza della scena e l’emotività che scaturisce dai momenti emozionali condivisi con Jackman