Lupin III - Il Castello di Cagliostro: l'edizione 4K Yamato Video

Video di qualità con qualche riserva, triplice doppiaggio italiano e grafica "nascosta" nel box esterno

di Claudio Pofi

Lupin III - Il Castello di Cagliostro è un film del 1979 che rappresenta un punto di svolta sia nel franchise dell'iconico personaggio nato dalla fantasia di Mokey Punch, che per il leggendario regista Hayao Miyazaki. Essendo il primo lungometraggio diretto dal Maestro giapponese di animazione è amato tanto dai fan di Lupin quanto dagli appassionati di animazione tout-court.

Ambientato nella seconda metà degli anni '60, il film segue il ladro gentiluomo in fuga con Jigen dal casinò di Monte Carlo da dove ha trafugato sacchi di soldi che scopre ben presto essere falsi. La particolare cura nella lavorazione delle banconote cattura la sua attenzione e gli suggerisce di puntare la Cinquecento verso l'Arciducato di Cagliostro.

Durante il viaggio Lupin interviene per salvare una giovane dalle grinfie di ceffi che la inseguono in auto, rischiando le vite di entrambi: si tratta della granduchessa di Cagliostro, Clarisse, in fuga dal perfido Conte a cui è promessa sposa e di cui Lupin resta invaghito. Assieme a Jigen e Goemon farà di tutto per salvare la duchessa segregata e portare alla luce i traffici illeciti del Conte, avvisando l'ispettore “Zazà” Zenigata per farlo intervenire distraendo il presidio a difesa del grande castello, dove si trova anche Fujiko sotto mentite spoglie.

Recensione di Lupin III - Il Castello di Cagliostro, 45 anni e non sentirli

Miyazaki fu abile nel creare subito azione, suspense e divertimento: in particolare la sequenza di apertura con la fuga in macchina (con cui apriva anche il videogame interattivo su LaserDisc) e la rapida introduzione di Clarisse sono considerate tra le scene più memorabili. I toni ridanciani e la dose di comicità e avventura hanno reso accessibile il personaggio anche a coloro che non lo conoscevano, nonostante fosse meno malizioso e ribelle che in passato. Persino Steven Spielberg ha definito quest'opera di Miyazaki una delle sue preferite, lungometraggio di culto anche se privo delle sotto tracce tipiche dei lavori successivi come il maggiore approfondimento psicologico dei personaggi, la sensibilità ambientalista e le riflessioni esistenziali.

Gli scontri con i ninja corazzati e la fuga per i tetti del castello sono tra i momenti più iconici che hanno aiutato a consolidarne lo status di cult senza tempo. L'influenza del film è visibile ancora oggi sia nel mondo dell'animazione che in quello del cinema action, primo assaggio del genio che Miyazaki avrebbe rivelato al mondo nei decenni successivi. Il box office dell'epoca non fu generoso: a fronte di un budget di 500 milioni di yen incassò in patria circa 600 milioni, raggranellando poco anche all'estero.

Lupin III - Il castello di Cagliostro - Come si vede

Lupin III e il Castello di Cagliostro ha beneficiato nel tempo di tante edizioni Home Video, con una serie di problemi legati alla qualità di partenza dei materiali da quando hanno iniziato a circolare i DVD (ricordiamo quella DVD Storm). Versione integrale non censurata, formato immagine originale 1.85:1 (3840 x 2160/23.97p), codifica HEVC su BD-66 doppio strato, partendo dal medesimo master 4K utilizzato per il recente ritorno in sala dell'opera. Un risultato tecnico che potrebbe anche piacere, ma che lascia alcune perplessità rispetto al 35mm su cui venne sviluppato il film all'epoca.

Come in passato l'elemento che nel corso della visione salta all'occhio è l'assenza di grana per invasivo DNR, restituendo una differente “pasta grafica” che potrebbe non incontrare il gusto dell'appassionato di vecchia data. Fermo restando che non si hanno notizie certe del materiale filmico alla base della lavorazione (negativo o copia positiva), a livello risoluzione video non siamo distanti dalla più recente pubblicazione Blu-ray 2K, con la 4K mezzo gradino sopra in virtù dell'HDR-10, che ha dato ulteriore lustro ai colori e alla dinamica delle luci.

Edizione definitiva? Vorremmo non fosse così, ma come del resto già accaduto con produzioni live-action maldestramente riviste e corrette (True Lies 4K docet) di questi tempi anche per l'animazione più datata sembra prevalere il desiderio di rileggere il passato attraverso filtri che donino un tocco di modernità, perdendo purtroppo per strada gli elementi originali.


Lupin III - Il castello di Cagliostro - Come si sente

Come nel passato sono presenti tracce con i doppiaggi più vecchi in italiano, sempre DTS-HD Master Audio 2.0 con il primo televisivo e il secondo per l'Home Video. Sono entrambe molto limitate con accenni di criticità per la seconda delle due, dove ai limiti dinamici si aggiunge un retrogusto “metallico” con elementi intubati. La scelta su queste dovrebbe ricadere da parte di chi desidera risentire le altre voci a partire da Lupin: Loris Loddi nel doppiaggio per la TV (con alcune battute finali di Mauro Gravina), Luigi Rosa doppiaggio 1992 per l'Home Video e Roberto Del Giudice versione cinema 2007. Il doppiaggio del 1984 è nel complesso anche quello più critico, con una recitazione poco brillante e un adattamento dove Fujiko si chiama Rosaria e Clarisse è diventata Clarissa

Da ascoltare la DTS-HD Master Audio 5.1 canali italiano derivante dal materiale sviluppato per il rilancio in sala, con dinamica, effetti e una presentazione nettamente superiore quanto a presenza scenica ed enfatizzazione del racconto. In parte meno entusiasmante la speculare giapponese, dove anche il volume generale risulta di poco più basso. Tutte le tracce sono 24 bit. I sottotitoli in italiano sono fedeli all'originale e non sono obbligatori selezionando l'audio giapponese.


Lupin III - Il castello di Cagliostro - Gli extra

Come extra sul BD-50 con la versione 2K si trovano: film versione storyboard con audio italiano, titoli di testa originali o senza testo, trailer originale e italiano, trailer di lancio cinematografico italiano, galleria dei disegni preparatori per i personaggi principali, cast con i componenti di tutti i cartelli di doppiaggio. Il box amaray, contenuto in una bella sovra coperta in cartonato, include una maxi-card da collezione e un libretto da 44 pagine privo di testo, con ampia raccolta di bozzetti preparatori ed elementi scenografici. Questa edizione 4K è segnalata come a “tiratura limitata”, ma non essendo numerata non è dato sapere il numero di copie prodotte. Curiosa la scelta di inserire una grafica all'interno della sovra coperta (vedi immagine sopra).