Maze Runner - La Fuga
di
Roberto Vicario
Grazie al boom di prodotti come Twilight o Hunger Games, il genere denominato “Young Adult” ha preso letteralmente il sopravvento nel mondo del cinema, andando a raccogliere diritti letterari qua e la e portandoli poi sul grande schermo.
Tra i tanti film arrivati in questi ultimi anni sul grande schermo, a destare sicuramente interesse nel pubblico é stato Maze Runner - Il Labirinto, tanto da meritarsi la possibilità di realizzare un secondo capitolo (con budget più alto), e con il terzo già in cantiere. Come sarà andata questa seconda incursione nel mondo post apocalittico creato dallo scrittore James Dashner? scopriamolo insieme…
La storia di Maze Runner - La Fuga inizia esattamente dove il capitolo precedente finiva. Thomas (Dylan O'Brien) e un gruppo di superstiti riesce a lasciare il labirinto, ma scopre che il mondo fuori di esso é stato devastato da una serie di tempeste solari, trasformando la terra in un luogo post apocalittico che abbiamo già imparato a conoscere in tanti altri film e libri.
Il gruppo é stato salvato da un certo Janson (Aidan Cooper) che sembra inizialmente essere contro l'organizzazione WiCKeD (i cattivi del film). I ragazzi all'interno della struttura in cui vengono ospitati, scopriranno che non sono gli unici, e che il loro non era l'unico labirinto costruito. Sfortunatamente però, sarà svelata anche la loro vera utilità: in quanto immuni al virus che dilaga per la terra bruciata (come viene ora chiamato il pianeta) e che trasforma le persone in “spaccati” - mostri simili a zombie ma molto più veloci -, il loro corpo viene usato per esperimenti utili a trovare una cura.
I ragazzi, capitanati sempre da Thomas, si troveranno quindi a scappare dalla struttura per avventurarsi nella terra bruciata in cerca di salvezza…
Inutile negare che il primo capitolo di questa saga aveva riscosso un certo interesse. La struttura stessa della pellicola e gli argomenti trattati erano intriganti e lontani da quello a cui ci avevano abituati altri film di questo genere. E' stata quindi una mezza delusione scoprire che il realtà, La Fuga, perde un po di quel sensazionalismo per finire immancabilmente in un contesto più canonico e impersonale.
E' stato altrettanto interessante notare come il regista Wes Ball, da sempre esperto di computer grafica ed effetti speciali, grazie ad un budget sicuramente superiore a quello del precedente, abbia spinto tantissimo sugli effetti speciali. Il risultato é sicuramente gradevole, con il giusto grado di intrattenimento dato sia dagli spaccati che dalla scene di distruzione piuttosto convincenti.
A rimetterci purtroppo sono altri due elementi piuttosto importanti all'interno del contesto: sceneggiatura e ritmo. La prima é fortemente condizionata da una scelta di caratterizzazione dei protagonisti piuttosto insipida, con dialoghi canonici che non permettono ai personaggi di emergere e trasmettere allo spettatore la loro personalità o la vera motivazione del perché fanno determinate cose.
In seconda battuta dobbiamo ammettere che il film soffre di cali di ritmo piuttosto vistosi. Tolta una parte iniziale piuttosto buona, e una conclusiva che vive di qualche colpo di scena e del più classico dei “non finali” (per quello dovrete aspettare il prossimo capitolo in uscita nel 2017!), nel momento centrale il ritmo rallenta fin troppo, rischiando quasi di annoiare.
Gran parte di questo problema é dato anche dalla scelta che é stata fatta nella realizzazione della terra bruciata, che non trasmettere mai un vero senso di pericolo, o comunque quella classica sensazione di instabilità tipica di un mondo post apocalittico. Senza stare a fare scomodissimi paragoni, ci aspettavamo davvero molto di più da questo aspetto del film. Ad eccezione di un paio di scene davvero valide e in grado di trasmettere il pericolo, tutto sembra sia stato creato con un po di timore, senza osare o spingersi troppo in la.
Insomma, questo secondo capitolo ridimensiona un pochino il fonomeno Maze Runner, ma lascia comunque quel barlume di speranza che ci porterà ad aspettare il terzo capitolo per capire se la saga é stata persa in maniera irrimediabile, o se La Fuga é stato un semplice passaggio a vuoto. Appuntamento al 2017.
Tra i tanti film arrivati in questi ultimi anni sul grande schermo, a destare sicuramente interesse nel pubblico é stato Maze Runner - Il Labirinto, tanto da meritarsi la possibilità di realizzare un secondo capitolo (con budget più alto), e con il terzo già in cantiere. Come sarà andata questa seconda incursione nel mondo post apocalittico creato dallo scrittore James Dashner? scopriamolo insieme…
Un mondo post apocalittico… poco pericoloso!
La storia di Maze Runner - La Fuga inizia esattamente dove il capitolo precedente finiva. Thomas (Dylan O'Brien) e un gruppo di superstiti riesce a lasciare il labirinto, ma scopre che il mondo fuori di esso é stato devastato da una serie di tempeste solari, trasformando la terra in un luogo post apocalittico che abbiamo già imparato a conoscere in tanti altri film e libri.
Il gruppo é stato salvato da un certo Janson (Aidan Cooper) che sembra inizialmente essere contro l'organizzazione WiCKeD (i cattivi del film). I ragazzi all'interno della struttura in cui vengono ospitati, scopriranno che non sono gli unici, e che il loro non era l'unico labirinto costruito. Sfortunatamente però, sarà svelata anche la loro vera utilità: in quanto immuni al virus che dilaga per la terra bruciata (come viene ora chiamato il pianeta) e che trasforma le persone in “spaccati” - mostri simili a zombie ma molto più veloci -, il loro corpo viene usato per esperimenti utili a trovare una cura.
I ragazzi, capitanati sempre da Thomas, si troveranno quindi a scappare dalla struttura per avventurarsi nella terra bruciata in cerca di salvezza…
Inutile negare che il primo capitolo di questa saga aveva riscosso un certo interesse. La struttura stessa della pellicola e gli argomenti trattati erano intriganti e lontani da quello a cui ci avevano abituati altri film di questo genere. E' stata quindi una mezza delusione scoprire che il realtà, La Fuga, perde un po di quel sensazionalismo per finire immancabilmente in un contesto più canonico e impersonale.
E' stato altrettanto interessante notare come il regista Wes Ball, da sempre esperto di computer grafica ed effetti speciali, grazie ad un budget sicuramente superiore a quello del precedente, abbia spinto tantissimo sugli effetti speciali. Il risultato é sicuramente gradevole, con il giusto grado di intrattenimento dato sia dagli spaccati che dalla scene di distruzione piuttosto convincenti.
A rimetterci purtroppo sono altri due elementi piuttosto importanti all'interno del contesto: sceneggiatura e ritmo. La prima é fortemente condizionata da una scelta di caratterizzazione dei protagonisti piuttosto insipida, con dialoghi canonici che non permettono ai personaggi di emergere e trasmettere allo spettatore la loro personalità o la vera motivazione del perché fanno determinate cose.
In seconda battuta dobbiamo ammettere che il film soffre di cali di ritmo piuttosto vistosi. Tolta una parte iniziale piuttosto buona, e una conclusiva che vive di qualche colpo di scena e del più classico dei “non finali” (per quello dovrete aspettare il prossimo capitolo in uscita nel 2017!), nel momento centrale il ritmo rallenta fin troppo, rischiando quasi di annoiare.
Gran parte di questo problema é dato anche dalla scelta che é stata fatta nella realizzazione della terra bruciata, che non trasmettere mai un vero senso di pericolo, o comunque quella classica sensazione di instabilità tipica di un mondo post apocalittico. Senza stare a fare scomodissimi paragoni, ci aspettavamo davvero molto di più da questo aspetto del film. Ad eccezione di un paio di scene davvero valide e in grado di trasmettere il pericolo, tutto sembra sia stato creato con un po di timore, senza osare o spingersi troppo in la.
Insomma, questo secondo capitolo ridimensiona un pochino il fonomeno Maze Runner, ma lascia comunque quel barlume di speranza che ci porterà ad aspettare il terzo capitolo per capire se la saga é stata persa in maniera irrimediabile, o se La Fuga é stato un semplice passaggio a vuoto. Appuntamento al 2017.