Mission Impossible Fallout
Saltiamo a piè pari il pezzo dove parliamo di Tom Cruise che a 56 anni suonati continua a fare da sé tutte le scene più pericolose, saltiamo anche il pezzo dove diciamo che proprio per questo l’uscita di Fallout ha avuto un ritardo sulla scaletta di ben otto mesi. Sorvoliamo anche sul fatto che la sequenza dove Cruise si frantuma la caviglia saltando da un palazzo all’altro sia stata comunque inclusa nel montaggio finale e facciamo finta che sappiate che Jon Voight, nel primo film della saga, aveva “solo” 57 anni (fate voi le differenze). Al netto di tutto questo, ma soprattutto grazie a tutto questo, Mission Impossible Fallout è senza dubbio il miglior capitolo della saga ma anche uno dei più riusciti film di spionaggio/azione visti negli ultimi tempi.
La formula “classica” del Mission Impossible a cui tutti ormai siamo abituati è stata spinta ancora più in là, con scene d’azione fortemente spettacolari ma sempre un gradino al di sotto del limite della sospensione dell’incredulità. Lo stesso che, al contrario, in molti dei film di James Bond viene superato da destra e con tanto di strombazzata. La regia di Cristopher McQuarrie (che firma anche la sceneggiatura), rispetta invece i canoni della saga e del genere, mettendo in scena un ottimo intreccio che vede Hunt e soci, ancora una volta alle prese con il lascito spirituale del Sindacato e con due diversi villain di cui ovviamente non vi possiamo parlare in maniera approfondita.
Quello che invece vi possiamo dire è che le due ore e venti di pellicola scivolano via che è un piacere tra inseguimenti (non importa se per mare, terra o aria), combattimenti (non importa se con o senza armi) e il passato di Ethan Hunt/Tom Cruise che ritorna a tormentarlo nel profondo. In mezzo ci sono le ottime interpretazioni del cast e di un Henry Cavill che anche senza lo striminzito costume di Superman, dimostra di saper menare le mani e, anzi, dona all’intera pellicola quel tocco di “fisicità” che non guasta. E poi ci sono gli intrighi, la tecnologia al limite della fantascienza e un montaggio tagliente che vi toglierà il fiato. Un carrozzone che funziona come un orologio e che vi appiattirà, letteralmente, sulla poltrona.
Ora resta da vedere cosa si delinea nel futuro della saga. Se il lasso di tempo che intercorre tra i vari episodi di Mission Impossible (tre anni circa) sarà rispettato, ci ritroveremo un Tom Cruise alle soglie dei sessanta. Si convincerà a passare dall’altra parte della scrivania (spoiler: si è giusto liberato un posto…), oppure metterà ancora una volta in scena il suo patto con il diavolo? Per il momento, non fatevi sfuggire Fallout perché merita ogni centesimo del vostro biglietto.