One Piece Red, recensione: Rufy e Shanks regalano solido intrattenimento, anche se fanno storcere il naso ai puristi
Dopo i numeri davvero importanti registrati dal film di Jujutsu Kaisen, presentato nei cinema italiani con una distribuzione limitata per numero di sale e giorni, poi prolungata per l’ottimo risultato ottenuto, c’è comprensibilmente molta aspettativa sull’arrivo di One Piece Film: Red nelle sale. Il manga dei Eiichirō Oda è il titolo manga più letto e discusso a livello mondiale, con un seguito importante di fan anche in Italia. È lecito dunque aspettarsi grandi cose da questo titolo, soprattutto in termini d’incassi. Anime Factory, che distribuisce la pellicola, lo sa e ha curato il lancio portando il regista Gorō Taniguchi e il team creativo dietro al lungometraggio a Lucca Comics & Games, per aumentare l’aspettativa dei fan.
Red è molto più che un filler cinematografico
Anche in patria One Piece Film: Red è stato molto più che in filler riempitivo. Serie di grandissimo successo e lunga durata come One Piece, Doraemon e Detective Conan infatti sbarcano nelle sale cinematografiche ciclicamente, talvolta con cadenza annuale. I lungometraggi dedicati sono quasi sempre storie extra, filler, ovvero “riempitivi” che costituiscono brevi archi narrativi non inseriti nella serializzazione a fumetti originale, anche se quasi sempre prevedono il diretto coinvolgimento del mangaka e creatore dei personaggi. Rispetto a Doraemon e Detective Conan, One Piece richiede molto più lavoro preparatorio per inserire questi archi narrativi nella continuità della storia, che ha uno sviluppo orizzontale molto più marcato rispetto a titoli di natura procedurale o episodica.
A ogni uscita cinematografica quindi Oda sovrintende alla realizzazione della sceneggiatura, realizza illustrazioni e talvolta capitoli extra del manga che inseriscano nella sua linea temporale gli eventi del film stesso. Eventi che la maggior parte delle volte sono tanto divertenti quanto inconsequenziali: si tratta di avventure extra, spassose ma mai davvero incisive dal punto di vista della trama. Un’occasione buona per fornire materiale extra ai fan, soffermandosi su questioni che il manga non ha tempo di affrontare, garantendo un’avventura in più non solo a chi segue il manga settimanalmente, ma anche a chi ne conosce a grandi linee gli sviluppi della storia e vuole passare una serata divertente al cinema.
Questa la norma, da cui One Piece Film: Red si discosta parecchio. Pur non apportando cambiamenti epocali alla storia principale, prevede una presenza importante di uno dei personaggi leggendari del fumetto, che scatena la spasmodica curiosità dei lettori proprio perché la sua storia è in parte avvolta dal mistero e le sue apparizioni sono piuttosto rare. Red s’intitola così perché Shanks il rosso vi gioca un ruolo importante e appare in prima persona. Shanks è il pirata che ha regalato il cappello di paglia al protagonista Monkey D. Rufy, ispirandone le aspirazioni piratesche. Non solo: è anche il padre della vera protagonista del film, la giovane cantante e idol Uta.
Uta è un personaggio incisivo ma divisivo
È proprio il notevole spazio riservato a questo personaggio a far storcere il naso a molti dei fan più integralisti. Uta è un personaggio creato appositamente per il film, ma a differenza dei tanti predecessori poco memorabili, ha una storia e un carisma che le valgono il ruolo di protagonista in Red. La giovane vanta una parentela con Shanks, un potere temibilissimo ereditato da un Frutto del diavolo e un piano complesso che dà avvio al film stesso.
Pellicola che si concentra molto su di lei e non solo per raccontare il suo passato al fianco di Shanks e Rufy. La ciurma di Cappello di paglia a conti fatti gioca un ruolo piuttosto marginale nell’economia del film: Namy ha appena un paio di battute, Zoro e Sanji fanno appena in tempo a sfoderare le spade e tirare qualche calcio sul gran finale.
Il problema forse è da ricercarsi nell’estraneià della cultura relativa al mondo delle idol in Italia. Cantanti e attrici considerate appunto idoli, i cui concerti sono esperienze immersive e molto partecipate dal pubblico. In Giappone uno dei punti d’attrattiva del film è che a dare la voce a Uta in tutte e sette le canzoni che canta nella pellicola c’è Ado, una idol giovanissima la cui popolarità esplosa nel 2020, quando aveva solo 17 anni. Il film dunque in Giappone vede il coinvolgimento dell’artista del momento che invece è un’illustre sconosciuta in Italia (dove gli spettatori la sentiranno cantare anche nella versione doppiata in italiano).
Red: un’ottima visione sconsigliata ai neofiti assoluti
One Piece Film: Red però è molto più di un film animato più canterino della media ed è un po’ ingeneroso bocciarlo perché rispetto al passato regala meno minutaggio ai personaggi della ciurma di Rufy. Ormai le vicende della trama principale sono così evolute e complesse che non è sempre semplice seguirlo avendo solo un’infarinatura generale del manga. Sarebbe meglio essere al corrente di quando successo dopo il salto temporale e degli esiti dei più recenti scontri affrontati da Rufy, il cui potere e lo status sociale si sono molto evoluti nelle saghe più recenti. Chi è alla pari con il manga quindi avrà l’esperienza migliore e gioirà dei tanti camei e delle molte apparizioni a sorpresa di comprimari e spalle importanti, che ritornano dalle precedenti saghe.
Rimane comunque un film filler che riesce a essere importante e impattante: un po’ per il ruolo che gioca Shanks, un po’ perché ha a disposizione personaggi maturi e adulti con cui Uta può confrontarsi, un po’ perché lo sforzo produttivo è evidente. La regia di Gorō Taniguchi è palesemente figlia di una grande familiarità con gli anime shōnen di combattimento e con il titolo di One Piece stesso. Taniguchi poi ha a disposizione un budget che consente una dinamicità esplosiva e davvero soddisfacente nelle sequenze canore e di combattimento.
Sul fronte musicale, 7 canzoni inserite in un film di un film di 115 minuti che per genere non è molto incline al canterino sono davvero tante. Alcuni dei pezzi però sono particolarmente orecchiabili e ben accoppiati con il particolare potere di Uta, le sequenze di combattimento e la verve comica della serie. One Piece Film: Red ha spesso toni molto drammatici ed emozionali, soprattutto nel gran finale.