PPZ - Pride and Prejudice and Zombies
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Di mash-up tra cinema, televisione e soprattutto letteratura ne abbiamo visti davvero parecchi, con risultati validi e divertenti alternati ad altri più azzardati e mal riusciti. All'interno di questa categoria rientra anche questo PPZ - Pride + Prejudice + Zombies, film diretto da Burr Steers che si ispira palesemente al romanzo omonimo uscito nel 2009 e scritto da Seth Grahame-Smith. Zombie e Jane Austen, fusione riuscita? scopriamolo insieme.
La storia ci porterà in piena epoca vittoriana, e più precisamente nella campagna (ricca) dei dintorni londinesi. Conosceremo la famiglia di Mr.Bennet (Charles Dance), padre di 5 figlie addestrate per sopravvivere ad una piaga piuttosto feroce come quella degli zombie, che ha contagiato la regione. Le immagini da cartolina patinata tipiche della Jane Austen scrittrice, sono pienamente percepibili all'interno di questo lungometraggio, e non mancano tantissimi riferimenti al mondo horror con ovviamente gli zombie veri protagonista di questo mash-up. Due elementi così distanti tra loro da aver fatto la fortuna del libro ed essere diventati elementi di pura curiosità durante la gestazione del film.
Purtroppo il prodotto finale non é così entusiasmante come in realtà avremmo voluto. Il lavoro fatto da Steers sia in sceneggiatura che in regia, ha il sapore pienamente percepibile di occasione gettata al vento. Il motivo principale é legato ad una mancanza di coraggio da parte del regista stesso che gioca per tutti i 108 minuti di durata della pellicola con due generi ben distinti ma senza mai riuscire ad amalgamarli sino in fondo. Risultato? un film che tende al piatto, con qualche momento di esaltazione - dato principalmente dalle scene gore/splatter - e tanti altri più insipidi e già visti a causa di una storia che si evolve tra i due protagonisti del film: Elizabet (Lily James) una delle figlie Bennet, e Mr. Fitzwilliam Darcy (Sam Riley) un famoso e affascinante cacciatore di zombie.
Due elementi che non vengono mai realmente approfonditi a dovere, e che portano avanti un plot narrativo che non annoia sicuramente (i film noiosi sono altri!) ma allo stesso tempo non esalta o stupisce. La stessa fotografia curata da Remi Adefarasin propone immagini dall'indubbio fascino, ma che non riescono a trovare una vera collocazione tra i due generi. Forse si poteva spingere un po di più sull'elemento splatter, anche perché la scelta fatta dal regista di mostrare scene quasi al limite dei b-movie di genere, ci ha piacevolmente colpito, ma non trova molta sostanza all'interno del film. Una paura che si evince anche da una serie di elementi buttati li nelle parti dialogate (si arriva persino a parlare di cospirazioni) e mai approfonditi in maniera convincete.
Il risultato é quello di un film che si lascia guardare ma che alla fine della proiezione ti lascia con un enorme punto interrogativo che aleggia nella testa. Un soggetto affascinante e sicuramente lontano da quello che il mondo “zombiesco” ci aveva abituato a vedere in questi ultimi anni, poteva e doveva essere trattato sicuramente con un po più di coraggio, avendo poi un libro, come fonte di ispirazione assoluta, che descrive e detta i ritmi in maniera piuttosto precisa.
La sensazione é che alla fine si sia cercato di accontentare un po tutti: gli amanti dell'horror, quelli delle love story in costume, quelli dell'azione e persino quelli della commedia (perché ovviamente non mancano battute, stilettate e altri derivati di genere). Purtroppo però, così facendo, si ha quel po di tutto che non accontenta nessuno.
PPZ Pride + Prejudice + Zombies é il classico film che a fine visione ti fa arrabbiare. Non é un caso se abbiamo usato così spesso la parola coraggio all'interno di questo articolo. Questo perché si tratta davvero di una grande occasione che poteva essere sfruttata in maniera decisamente migliore. Bastava provare a spingersi un po' più in la della classica asticella, provare con convinzione ad offrire un prodotto dai contenuti espliciti ma non per questo lontani dall'opera originale. Ecco, questo sarebbe davvero bastato.
Purtroppo non é stato così, e ci ritroviamo con un film che ripetiamo, non é brutto (e probabilmente gli amanti del libro trarranno anche diversi spunti di piacere dalla loro visione) ma che ci rimanda semplicemente e banalmente a un film in costume piuttosto classico e lineare, con l'aggiunta di qualche zombie per aggiungere un pizzico di azione. Per noi non é abbastanza.
Tanti zombie, tanto amore…poco coraggio!
La storia ci porterà in piena epoca vittoriana, e più precisamente nella campagna (ricca) dei dintorni londinesi. Conosceremo la famiglia di Mr.Bennet (Charles Dance), padre di 5 figlie addestrate per sopravvivere ad una piaga piuttosto feroce come quella degli zombie, che ha contagiato la regione. Le immagini da cartolina patinata tipiche della Jane Austen scrittrice, sono pienamente percepibili all'interno di questo lungometraggio, e non mancano tantissimi riferimenti al mondo horror con ovviamente gli zombie veri protagonista di questo mash-up. Due elementi così distanti tra loro da aver fatto la fortuna del libro ed essere diventati elementi di pura curiosità durante la gestazione del film.
Purtroppo il prodotto finale non é così entusiasmante come in realtà avremmo voluto. Il lavoro fatto da Steers sia in sceneggiatura che in regia, ha il sapore pienamente percepibile di occasione gettata al vento. Il motivo principale é legato ad una mancanza di coraggio da parte del regista stesso che gioca per tutti i 108 minuti di durata della pellicola con due generi ben distinti ma senza mai riuscire ad amalgamarli sino in fondo. Risultato? un film che tende al piatto, con qualche momento di esaltazione - dato principalmente dalle scene gore/splatter - e tanti altri più insipidi e già visti a causa di una storia che si evolve tra i due protagonisti del film: Elizabet (Lily James) una delle figlie Bennet, e Mr. Fitzwilliam Darcy (Sam Riley) un famoso e affascinante cacciatore di zombie.
Due elementi che non vengono mai realmente approfonditi a dovere, e che portano avanti un plot narrativo che non annoia sicuramente (i film noiosi sono altri!) ma allo stesso tempo non esalta o stupisce. La stessa fotografia curata da Remi Adefarasin propone immagini dall'indubbio fascino, ma che non riescono a trovare una vera collocazione tra i due generi. Forse si poteva spingere un po di più sull'elemento splatter, anche perché la scelta fatta dal regista di mostrare scene quasi al limite dei b-movie di genere, ci ha piacevolmente colpito, ma non trova molta sostanza all'interno del film. Una paura che si evince anche da una serie di elementi buttati li nelle parti dialogate (si arriva persino a parlare di cospirazioni) e mai approfonditi in maniera convincete.
Il risultato é quello di un film che si lascia guardare ma che alla fine della proiezione ti lascia con un enorme punto interrogativo che aleggia nella testa. Un soggetto affascinante e sicuramente lontano da quello che il mondo “zombiesco” ci aveva abituato a vedere in questi ultimi anni, poteva e doveva essere trattato sicuramente con un po più di coraggio, avendo poi un libro, come fonte di ispirazione assoluta, che descrive e detta i ritmi in maniera piuttosto precisa.
La sensazione é che alla fine si sia cercato di accontentare un po tutti: gli amanti dell'horror, quelli delle love story in costume, quelli dell'azione e persino quelli della commedia (perché ovviamente non mancano battute, stilettate e altri derivati di genere). Purtroppo però, così facendo, si ha quel po di tutto che non accontenta nessuno.
PPZ Pride + Prejudice + Zombies é il classico film che a fine visione ti fa arrabbiare. Non é un caso se abbiamo usato così spesso la parola coraggio all'interno di questo articolo. Questo perché si tratta davvero di una grande occasione che poteva essere sfruttata in maniera decisamente migliore. Bastava provare a spingersi un po' più in la della classica asticella, provare con convinzione ad offrire un prodotto dai contenuti espliciti ma non per questo lontani dall'opera originale. Ecco, questo sarebbe davvero bastato.
Purtroppo non é stato così, e ci ritroviamo con un film che ripetiamo, non é brutto (e probabilmente gli amanti del libro trarranno anche diversi spunti di piacere dalla loro visione) ma che ci rimanda semplicemente e banalmente a un film in costume piuttosto classico e lineare, con l'aggiunta di qualche zombie per aggiungere un pizzico di azione. Per noi non é abbastanza.