Snoopy & Friends - Il Film dei Peanuts
Charlie Brown, Lucy, Linus e gli altri Peanuts sono finalmente al cinema in versione 3D. Certo, non potevano mancare nemmeno Snoopy e Woodstock, per dare vita alla trasposizione cinematografica di uno dei fumetti più amati di sempre. Nonostante il creatore dei Peanuts, Charles Schulz, sia scomparso ormai da qualche anno, Craig e Bryan Schulz, rispettivamente figlio e nipote dell'autore, hanno firmato la sceneggiatura insieme a Cornelius Uliano: in questo modo, si può dire che anche questo film sia stato prodotto da Casa Schulz.
Sì, perché dal 1950, quando sono apparsi per la prima volta i loro fumetti nelle famose strisce, i Peanuts hanno accompagnato milioni di lettori in tutto il mondo. Per ben cinquant'anni, fin quasi alla morte dell'autore (avvenuta nel 2000), Charlie Brown e i suoi amici hanno fatto ridere e riflettere con il loro umorismo e i mille interrogativi esistenziali.
Steve Martino, già regista di Ortone e il mondo dei Chi e L'Era glaciale 4, non dirige il primo film tratto dalle strisce di Schulz. Nel 1969, infatti, era uscito Un bambino di nome Charlie Brown, che fu candidato all'Oscar per la miglior colonna sonora.
Ma il prodotto firmato Blue Sky Studios arriva a molti anni di distanza non solo dal primo film, bensì dalla nascita dei fumetti di Schulz. Il compito era ancora più arduo se pensiamo che, oltre a dover portare al cinema le generazioni cresciute con i Peanuts, questo film d'animazione doveva soprattutto attrarre nuovi spettatori, piccoli spettatori che dovevano conoscere da zero Charlie Brown, Snoopy e le loro avventure.
Certo, l'impresa non é facile, anche perché, con gli anni, sono cambiate molte cose. Il film però trova il giusto equilibrio fra ciò che può piacere al lettore-spettatore adulto e ciò che invece deve catturare l'attenzione dello spettatore più giovane. Non mancano alcuni compromessi, é vero, perché alcuni aspetti del fumetto originale vengono smorzati per incontrare il gusto dello spettatore meno abituato alle riflessioni filosofiche di Charlie Brown e al cinismo di Lucy.
Se i Peanuts devono cedere, a tratti, quell'ironia un po' amara che li ha resi tanto famosi, é pur vero che qualche compromesso era inevitabile, per accontentare tutti.
La trama é piuttosto semplice, verrebbe da dire che sia un pretesto per poter raccontare al cinema le avventure dei Peanuts. Al centro della vicenda troviamo infatti i protagonisti di sempre, alle prese con i problemi e i sogni che li caratterizzano fin dal loro esordio. Una scelta, quella degli autori, che consente ai nostalgici di rivedere al cinema i propri beniamini, ma che permette anche ai neofiti di vedere concentrato, in un solo film, tutto quello che i Peanuts sono e rappresentano. Una sorta di “bigino” cinematografico in cui le gag di Snoopy e i sogni di Charlie Brown riescono a far ridere e a commuovere davvero tutti.
Troviamo Charlie Brown, con l'immancabile maglietta gialla e nera, innamorato della Ragazzina dai Capelli Rossi, sua nuova vicina di casa nonché compagna di classe. Ritroviamo la sua passione per gli aquiloni, che puntualmente non riescono a prendere il volo, ma soprattutto la sua determinazione, quella che lo rende un personaggio tanto amato. Un perdente che non si arrende mai, nonostante tutti gli ostacoli e le difficoltà che la vita gli mette davanti. Accanto a lui l'immancabile Snoopy, il beagle ispirato al cane che lo stesso Schulz aveva da bambino, che con gli anni é probabilmente diventato il personaggio più noto della saga. Snoopy sogna di diventare uno scrittore, infatti lo vediamo, anche nel film, alle prese con l'inizio del suo romanzo, che si apre così: “Era una notte buia e tempestosa…”
Non manca nemmeno il Barone Rosso, lo storico avversario di Snoopy (nelle sue fantasie), nonché Woodstock, l'uccellino giallo che dal 1967 accompagna, pur senza parlare, l'amico beagle.
Anche dal punto di vista tecnico, l'animazione in stop motion riesce a coniugare le caratteristiche inconfondibili del fumetto originale, soprattutto il tratto di Schulz, con il movimento dei personaggi. Un armonioso equilibrio fra l'aspetto più “statico”, quello delle classiche strisce disegnate, e l'aspetto più moderno, quello della computer grafica. I personaggi sono infatti realizzati in CG, ma sui loro volti sono stati poi disegnati occhi, naso e bocca, così da conferire all'immagine maggiore espressività.
Snoopy & Friends riesce quindi a piacere a due tipi di spettatori: quelli che vanno al cinema per ritrovare personaggi che già amano e conoscono bene, ma anche quelli che vogliono scoprirli grazie al film e magari avranno voglia di leggere i fumetti. Nel complesso, la squadra diretta da Martino ha fatto un ottimo lavoro: un binomio di classico e contemporaneo che costituisce un motivo di più per apprezzare il film.
Sì, perché dal 1950, quando sono apparsi per la prima volta i loro fumetti nelle famose strisce, i Peanuts hanno accompagnato milioni di lettori in tutto il mondo. Per ben cinquant'anni, fin quasi alla morte dell'autore (avvenuta nel 2000), Charlie Brown e i suoi amici hanno fatto ridere e riflettere con il loro umorismo e i mille interrogativi esistenziali.
Steve Martino, già regista di Ortone e il mondo dei Chi e L'Era glaciale 4, non dirige il primo film tratto dalle strisce di Schulz. Nel 1969, infatti, era uscito Un bambino di nome Charlie Brown, che fu candidato all'Oscar per la miglior colonna sonora.
Ma il prodotto firmato Blue Sky Studios arriva a molti anni di distanza non solo dal primo film, bensì dalla nascita dei fumetti di Schulz. Il compito era ancora più arduo se pensiamo che, oltre a dover portare al cinema le generazioni cresciute con i Peanuts, questo film d'animazione doveva soprattutto attrarre nuovi spettatori, piccoli spettatori che dovevano conoscere da zero Charlie Brown, Snoopy e le loro avventure.
Certo, l'impresa non é facile, anche perché, con gli anni, sono cambiate molte cose. Il film però trova il giusto equilibrio fra ciò che può piacere al lettore-spettatore adulto e ciò che invece deve catturare l'attenzione dello spettatore più giovane. Non mancano alcuni compromessi, é vero, perché alcuni aspetti del fumetto originale vengono smorzati per incontrare il gusto dello spettatore meno abituato alle riflessioni filosofiche di Charlie Brown e al cinismo di Lucy.
Era una notte buia e tempestosa...
Se i Peanuts devono cedere, a tratti, quell'ironia un po' amara che li ha resi tanto famosi, é pur vero che qualche compromesso era inevitabile, per accontentare tutti.
La trama é piuttosto semplice, verrebbe da dire che sia un pretesto per poter raccontare al cinema le avventure dei Peanuts. Al centro della vicenda troviamo infatti i protagonisti di sempre, alle prese con i problemi e i sogni che li caratterizzano fin dal loro esordio. Una scelta, quella degli autori, che consente ai nostalgici di rivedere al cinema i propri beniamini, ma che permette anche ai neofiti di vedere concentrato, in un solo film, tutto quello che i Peanuts sono e rappresentano. Una sorta di “bigino” cinematografico in cui le gag di Snoopy e i sogni di Charlie Brown riescono a far ridere e a commuovere davvero tutti.
Troviamo Charlie Brown, con l'immancabile maglietta gialla e nera, innamorato della Ragazzina dai Capelli Rossi, sua nuova vicina di casa nonché compagna di classe. Ritroviamo la sua passione per gli aquiloni, che puntualmente non riescono a prendere il volo, ma soprattutto la sua determinazione, quella che lo rende un personaggio tanto amato. Un perdente che non si arrende mai, nonostante tutti gli ostacoli e le difficoltà che la vita gli mette davanti. Accanto a lui l'immancabile Snoopy, il beagle ispirato al cane che lo stesso Schulz aveva da bambino, che con gli anni é probabilmente diventato il personaggio più noto della saga. Snoopy sogna di diventare uno scrittore, infatti lo vediamo, anche nel film, alle prese con l'inizio del suo romanzo, che si apre così: “Era una notte buia e tempestosa…”
Non manca nemmeno il Barone Rosso, lo storico avversario di Snoopy (nelle sue fantasie), nonché Woodstock, l'uccellino giallo che dal 1967 accompagna, pur senza parlare, l'amico beagle.
Anche dal punto di vista tecnico, l'animazione in stop motion riesce a coniugare le caratteristiche inconfondibili del fumetto originale, soprattutto il tratto di Schulz, con il movimento dei personaggi. Un armonioso equilibrio fra l'aspetto più “statico”, quello delle classiche strisce disegnate, e l'aspetto più moderno, quello della computer grafica. I personaggi sono infatti realizzati in CG, ma sui loro volti sono stati poi disegnati occhi, naso e bocca, così da conferire all'immagine maggiore espressività.
Snoopy & Friends riesce quindi a piacere a due tipi di spettatori: quelli che vanno al cinema per ritrovare personaggi che già amano e conoscono bene, ma anche quelli che vogliono scoprirli grazie al film e magari avranno voglia di leggere i fumetti. Nel complesso, la squadra diretta da Martino ha fatto un ottimo lavoro: un binomio di classico e contemporaneo che costituisce un motivo di più per apprezzare il film.