Piccoli Brividi

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E' davvero difficile trovare un trentenne che non conosca i Piccoli Brividi. Nello speciale dedicato a questa saga letteraria, pubblicato sulle pagine di Gamesurf qualche giorno fa, vi abbiamo raccontato il perché del successo di questa serie.

Adesso che abbiamo avuto modo di guardare il film con protagonista Jack Black, possiamo anche raccontarvi quello che il nostro pensiero su questo curioso ma affascinante prodotto cinematografico.

Piccoli Brividi


Pochi brividi…tante risate!



La storia del film ci racconta le avventure di Zach (Dylan Mingete), un ragazzo che dopo aver perso il padre si trasferisce insieme alla mamma a Madison, una cittadina del Delaware. Il passaggio dalla caotica New York alla cittadina é piuttosto traumatico, ma tutto cambia quando Zach scopre l'esistenza di Hannah (Odeya Rush) una bellissima ragazza che vive segregata in casa a causa di un padre burbero e poco propenso alla socialità.

La notte del ballo scolastico, Zach insieme a Champ (Ryan Lee) decide di intrufolarsi in casa di Hannah per portarla regalarle la libertà. Purtroppo solamente dopo aver aperto uno dei tanti libri sigillati presenti nella casa, il nostro protagonista capirà che quel signore é nientemeno che R.L.Stine (Jack Black), autore de i Piccoli Brividi, e che all'interno di quei libri erano imprigionate le creature delle sue opere, ora libere. Toccherà al quartetto riuscire a ripulire la città da Yeti, gnomi, cavallette giganti e molto altro ancora.



Il film diretto da Rob Letterman, si appoggia ad una sceneggiatura scritta a quattro mani da: Darren Lemke, Scott Alexander e Larry Karaszewski. Una storia raccontata in maniera molto lineare, ma con i tempi giusti per approfondire le vicende di (quasi) tutti i personaggi presentati allo spettatore. Uno stile molto retr, quasi accomunabile a quelle commedie teen che andavano moltissimo a cavallo tra gli anni '80 e '90.

Nella sua linearità Piccoli Brividi - che non nasconde minimamente il pubblico al quale vuole rivolgersi - intrattiene e diverte nei sui 100 minuti di durata. I ragazzi incarnano perfettamente lo stile e la recitazione richiesta per questo tipo di opere, e Jack Black ci regala un'altra delle sue interpretazioni convincenti e perfettamente in linea con lo stile richiesto dalla pellicola. A differenza infatti di prodotti come School of Rock, la presenza di Black é sempre molto massiccia ma meno prorompente, lasciando il giusto spazio anche ai ragazzi.

I veri protagonisti sono però i mostri usciti dai libri. Una serie di creature che rispetto all'iconografia classica mostrano uno stile quasi “cartoonesco” che più per spaventare in più di una occasione fa sorridere. Inoltre lo stacco tra mostri realizzati in CGI e ambiente é pienamente percepibile, una scelta probabilmente voluta, e tutto sommato vincete.

Piccoli Brividi


Chiamandosi Piccoli Brividi viene naturale chiedersi se alla fine, visto il modo in cui ne abbiamo parlato, in questo film ci si spaventa. La risposta é, si! pur non potendo parlare apertamente di momenti horror - e ci mancherebbe altro, visto il target - il film qualche piccolo “brividino” lo regala. Niente di tragico e perfettamente assimilabile da bambini di qualsiasi età.

In sostanza, pur non facendoci gridare al miracolo, Piccoli Brividi, nella sua totale linearità e aderenza al genere a metà tra la commedia e l'avventura per ragazzi, ci ha piacevolmente sorpreso. La storia scorre liscia, senza particolari momenti di esaltazione ma evitando anche preoccupanti scivoloni, inoltre la struttura utilizzata da Letterman lo rende un film gradevolissimo anche per i genitori. Non scordiamoci poi di quei trentenni nominati poco fa, perché anche loro avranno dei piccoli momenti di gloria, non solo nel vedere animate le loro paure o i loro mostri preferiti sul grande schermo…ma anche per un breve ma emozionante cammeo del vero R.L. Stine all'interno della pellicola. Cosa si può volere di più?

Piccoli Brividi