Piovono Polpette 2 - la rivincita degli avanzi
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Dopo aver distrutto il F.L.D.S.M.D.F.R, Replicatore di Cibo Super Mutante Diatonico Dinamico Flint Lockwood, pensavamo di esserci lasciati alle spalle Swallowmarinata, eventi atmosferici pieni di cibo ed un gruppo sgangherato di amici pronti a cavarsela sul rotto della cuffia, mostrandoci nel 2009 un ottimo lieto fine con la divertente pellicola d'animazione per ragazzi “Piovono Polpette”.
Quest'oggi “La Rivincita degli Avanzi” (il titolo la dice lunga) ha tutti gli elementi per affermarsi con una certa verve, profilando una storia dai caratteri leggeri adatta a un pubblico di tutte le età, disposto a sorridere per ogni scena divertente ed improbabile a cui il gruppo eterogeneo capitanato da Flint Lockwood é solito trovarsi, aggiungendo inoltre sottovoce una morale acuta ed importante. A sostituire il -ciboclima- visto nel prequel, eccovi confezionato un caleidoscopico e variopinto gruppo di -ciboanimali- che si é adattato nel nuovo ecosistema creatosi a Swallowmarinata dopo la distruzione dell'apparecchio tecnologico sopracitato.
Alcuni punti della trama portano lo spettatore a credere che la minaccia provenga da questi animali appetitosi, pronti ad invadere il mondo civilizzato (quasi come una scimmia evoluta) senza alcun freno, riscrivendo un dramma già visto più volte in più offerte cinematiche del settore. Il disegno più ampio viene svelato in seguito, proprio nel momento in cui vengono mostrate le vere intenzioni degli attori in scena, trasformando il finto perbenista Chester V (scienziato eccentrico, idolatrato da Flint) nel malvagio di turno, pronto ad impossessarsi della macchina di Lockwood per produrre cibo da consumare per le sue barrette ipercaloriche.
Il ciboanimale, dipinto malvagio fino a un momento prima, proclama la sua natura difensiva, non più cattivo con cognizione di causa, ma aggressivo al solo scopo di difendere ciò che sente suo, delineando un senso di civiltà ancor più primitivo (altresì più puro) dell'invasore “umano”, pronto ad impossessarsi della vita per trasformarla in una semplice opera di consumismo.
Ecco, forse in questo contesto esce proprio la morale, e si intuisce chiaramente il messaggio voluto dalla regia, rivivendo così quel dovuto rispetto per il cibo che ultimamente va sempre più perdendosi, inseguito da quelle macchinazioni e trasformazioni (di cui anche il film ne apostrofa le dinamiche, dipingendo più aggressivi i junk food, come i chees-ragni, mentre verdure e frutta risultano mansueti e docili) che ne “corrompono” l'essenza, rendendola più appetibile alla massa nel modo sbagliato.
Non solo, la lezione punta anche ad alimentare il rispetto alla convivenza con ciò che non conosciamo, evitando di soffermarci all'etichetta ma cercando di approfondire il rapporto con ciò che semplicemente “non conosciamo”, proponendo il tutto in chiave volutamente fiabesca ed abbordabile dal pubblico più ingenuo, dal pensiero non soggiogato da certe macchinazioni ferrigginose ma più propenso a cogliere la morale nel modo più spicciolo: é importante avere cura e rispetto delle cose che si hanno intorno.
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L'ottimo montaggio, coadiuvato da una regia ben riuscita (il duetto Lord/Miller lo rivedremo con LEGO Movie) e degna del proprio prequel, si dimostra all'altezza delle controparti visionabili in sala (Frozen, Tacchini in Fuga, etc) e si mostra estremamente colorato, fantasioso e divertente, con un ottimo doppiaggio in lingua nostrana.
Quest'oggi “La Rivincita degli Avanzi” (il titolo la dice lunga) ha tutti gli elementi per affermarsi con una certa verve, profilando una storia dai caratteri leggeri adatta a un pubblico di tutte le età, disposto a sorridere per ogni scena divertente ed improbabile a cui il gruppo eterogeneo capitanato da Flint Lockwood é solito trovarsi, aggiungendo inoltre sottovoce una morale acuta ed importante. A sostituire il -ciboclima- visto nel prequel, eccovi confezionato un caleidoscopico e variopinto gruppo di -ciboanimali- che si é adattato nel nuovo ecosistema creatosi a Swallowmarinata dopo la distruzione dell'apparecchio tecnologico sopracitato.
Alcuni punti della trama portano lo spettatore a credere che la minaccia provenga da questi animali appetitosi, pronti ad invadere il mondo civilizzato (quasi come una scimmia evoluta) senza alcun freno, riscrivendo un dramma già visto più volte in più offerte cinematiche del settore. Il disegno più ampio viene svelato in seguito, proprio nel momento in cui vengono mostrate le vere intenzioni degli attori in scena, trasformando il finto perbenista Chester V (scienziato eccentrico, idolatrato da Flint) nel malvagio di turno, pronto ad impossessarsi della macchina di Lockwood per produrre cibo da consumare per le sue barrette ipercaloriche.
Il ciboanimale, dipinto malvagio fino a un momento prima, proclama la sua natura difensiva, non più cattivo con cognizione di causa, ma aggressivo al solo scopo di difendere ciò che sente suo, delineando un senso di civiltà ancor più primitivo (altresì più puro) dell'invasore “umano”, pronto ad impossessarsi della vita per trasformarla in una semplice opera di consumismo.
Ecco, forse in questo contesto esce proprio la morale, e si intuisce chiaramente il messaggio voluto dalla regia, rivivendo così quel dovuto rispetto per il cibo che ultimamente va sempre più perdendosi, inseguito da quelle macchinazioni e trasformazioni (di cui anche il film ne apostrofa le dinamiche, dipingendo più aggressivi i junk food, come i chees-ragni, mentre verdure e frutta risultano mansueti e docili) che ne “corrompono” l'essenza, rendendola più appetibile alla massa nel modo sbagliato.
Non solo, la lezione punta anche ad alimentare il rispetto alla convivenza con ciò che non conosciamo, evitando di soffermarci all'etichetta ma cercando di approfondire il rapporto con ciò che semplicemente “non conosciamo”, proponendo il tutto in chiave volutamente fiabesca ed abbordabile dal pubblico più ingenuo, dal pensiero non soggiogato da certe macchinazioni ferrigginose ma più propenso a cogliere la morale nel modo più spicciolo: é importante avere cura e rispetto delle cose che si hanno intorno.
L'ottimo montaggio, coadiuvato da una regia ben riuscita (il duetto Lord/Miller lo rivedremo con LEGO Movie) e degna del proprio prequel, si dimostra all'altezza delle controparti visionabili in sala (Frozen, Tacchini in Fuga, etc) e si mostra estremamente colorato, fantasioso e divertente, con un ottimo doppiaggio in lingua nostrana.