Rampage - Furia Animale

La mania degli anni ’80 non accenna a diminuire. Dopo aver visto l’apice di questa ondata vintage con la consacrazione di Ready Player One, un altro grande classico di quegli anni sta per fare il suo debutto sul grande schermo. Stiamo parlando di Rampage, adattamento di un glorioso videogioco della Midway che, grazie alla Warner Bros., ha ricevuto un adattamento per il grande schermo (intitolato Rampage - Furia Animale) che raggiungerà le sale a partire dal prossimo 12 aprile.

Una furia poco animale

Diretto da Brad Peyton (San Andreas) il film ci racconta la storia di Davis Okoye (Dwayne Johnson) un primatologo di San Diego che ha per amico una grande gorilla albino di nome George. Dopo aver inalato una strana sostanza George cresce a dismisura, diventando un mostro gigantesco e soprattutto caratterialmente instabile. Purtroppo, Davis e il suo gruppo scopriranno che la sostanza inalata fa parte di un esperimento che va a modificare il DNA di chi ne viene a contatto, mescolandolo a quello di altri animali, modificando radicalmente aspetto, dimensioni e forza. Sfortunatamente questa sostanza verrà inalata anche da un lupo e un coccodrillo, portando una vera e propria devastazione nello stato americano.

C’erano due tipi di approccio possibili per questo film: il primo più serioso, in cui l’azione è supportata da una trama che cerca anche di trasmettere un messaggio o di provare a raccontare qualcosa più di quello necessario per un action blockbuster; il secondo, invece, più diretto e coinvolgente, dove l’azione e il sense of wonder regnano sovrani.

Purtroppo Peyton ha scelto la prima opzione. Dico purtroppo perché, al di là degli enormi problemi di trama (ma ci arrivo tra poco) questo Rampage odora di occasione davvero buttata via. Di fatto i mostri creati dal team digital sono ben caratterizzati, cattivi e impressionanti, e pur non centrando nulla con quelli visti nel videogioco (con buona pace dei fan) a livello visivo e durante le scene d’azione, funzionano davvero alla grande.

Elementi che si percepiscono chiaramente nella seconda parte del film, quando arrivati a Chicago tutti e tre i mostri, l’azione e la componete digital prendono il sopravvento, regalando delle buonissime scene action, con in particolare il mostro marino che risulta il vero mattatore delle sessioni di combattimento.

Per arrivare a questo però si passa da una prima fase in cui regista e sceneggiatore hanno cercato di inserire a tutti i costi una componente narrativa che risulta il più delle volte forzata, senza particolare mordente e ricca di buchi e cliché che onestamente non sono riusciti a fare breccia.

In tutto questo si muove poi un cast che, capitanato da Dwayne Johnson, risulta spesso molto stereotipato nonostante delle buone interpretazioni da parte di Naomi Harris e soprattutto Jeffrey Dean Morgan. Purtroppo, solamente verso la fine della pellicola il carisma e la vena action di cui ormai il fu “The Rock” è diventato ormai Re (quasi) incontrastato, e questo non fa altro che aumentare il rammarico per un film che sicuramente manca di equilibrio e non di vere e proprie carenze.

Perché, parlando in maniera schietta, Rampage - Furia Animale, non sarebbe neanche un brutto blockbuster se rispettasse pienamente quello che i trailer hanno sempre cercato di comunicare: grande azione e intrattenimento. Questo ovviamente in parte c’è, ma purtroppo i momenti appaganti sono contrapposti ad altri in cui si è cercato di inserire a tutti i costi una “seriosità” che, onestamente, visto il tema trattato, non ho particolarmente apprezzato. Senza contatare personaggi che entrano ed escono, battute che non fanno ridere e tematiche buttate nella mischia, ma mai approfondite realmente.

Detto questo però, nonostante rimanga il rammarico per un film che poteva essere gestito sicuramente in maniera più oculata da parte di regista e sceneggiatore, tutta la seconda metà della storia vale il prezzo del biglietto, soprattutto se siete alla ricerca di un prodotto in grado di immergervi all’interno di mostri oversize realizzati in maniera impeccabile. Lo scotto da pagare, nel caso, sapete qual è.