La recensione di Carry-On, il thriller di Netflix con Taron Egerton e Jason Bateman

Un ottimo thriller che funziona grazie a cast, regia e tensione

di Chiara Poli

In Carry-On su Netflix il regista di Orphan, Paradise Beach e L’uomo sul treno dirige - Jaume Collet-Serra - dirige Taron Egerton, Jason Bateman e Dean Norris in un thriller ambientato durante le feste natalizie.

La trama di Carry-On


Respinto dall’Accademia di Polizia, Ethan Kopek (Taron Egerton, Rocketman, Kingsmen) lavora come guardia di sicurezza in aeroporto a Los Angeles. Ha scelto quel lavoro per seguire la sua fidanzata, Nora (Sofia Carson, Purple Hearts), che lavora al LAX anche lei, per poter andare insieme al lavoro e pranzare insieme ogni giorno. Quando Nora resta incinta, Ethan decide di impegnarsi nel lavoro chiedendo una promozione. Per dimostrare al suo capo Phil Sarkowski (Dean Norris, Hank in Breaking Bad) che è determinato, si fa spostare al controllo bagagli. Proprio alla Vigilia di Natale, con il pienone in aeroporto. E proprio il giorno in cui una banda di criminali ha deciso di prendere di mira chi si trova al suo posto per far passare un bagaglio che verrebbe fermato…

Un ottimo thriller con sorprese nel cast


Seguo la carriera di Jason Batman, che ho avuto la fortuna di intervistare per il lancio italiano di Arrested Development, fin dai tempi di Voglia di vincere 2. E non ricordo che abbia mai interpretato un personaggio spietato come quello che gli è stato assegnato in Carry-On. Un attore abituato alla commedia, e molto portato per la commedia, normalmente dimostra di avere davvero talento quando affronta un ruolo drammatico e Jason Batman ha davvero talento. Non è da meno Taron Egerton in questo film che è in sostanza un passo a due: il cattivo della situazione prende di mira un trentenne senza ambizioni, che ha rinunciato al proprio sogno - diventare un poliziotto - al primo rifiuto.

L’informazione è potere


Carry-On non è il primo film di questo genere che viene prodotto, anzi: ce ne sono tanti altri come lui. La differenza fra questo e tutti gli altri è l’interessante attenzione riservata all’informazione. Nell’era dei social network e di internet, quando tutte le nostre vite sono facilmente ricostruibili e identificabili, il vero potere risiede nelle informazioni.

Tante altre volte un film ci ha raccontato la storia di una brava persona che è stata ricattata dal cattivo di turno affinché commettesse un crimine. Penso a Firewall, In linea con l’assassino, Collateral e tanti altri titoli. Ma per la prima volta, il cattivo di turno è un uomo dall’aspetto innocuo interpretato da qualcuno che siamo abituati a vedere in panni ben diversi. Panni quasi sempre comici. Chi conosce l’attore riconosce immediatamente la sua voce in originale e il suo abituale doppiatore nella versione italiana, per tutti gli altri la comparsa di Jason Batman sarà una sorpresa.

Meno sorprendente sarà la bravura di Taron Egerton nel trasformare un uomo mediocre e apparentemente ormai privo di sogni nella brava persona che non tollererebbe mai la responsabilità di aver consentito una strage. Dimostrando anche di avere un futuro garantito, se vorrà, nei film d’azione.

Carry-On è un film carico di tensione, ma soprattutto un film che ci mette in contatto diretto con il protagonista: per tutto il tempo, desideriamo disperatamente che qualcuno lo aiuti. Speriamo che almeno una persona venga messa a conoscenza della vera ragione delle sue azioni. Auspichiamo la sua immediata riabilitazione e l’intervento di qualcuno - o qualcosa - che possa aiutarlo a impedire il peggio. Mentre la detective Cole (Danielle Deadwyler, Paradise Lost) segue il proprio intuito il tempo scorre, inesorabile.

E Carry-On ci ricorda quanto prezioso sia il legame emotivo fra il pubblico e il personaggio protagonista per la riuscita di una storia.

I passeggeri


C’è anche un altro aspetto interessante in questo film. Un tema molto attuale che, oltre alla minaccia terroristica, si lega ai nostri giorni. Mi riferisco all’impazienza, la maleducazione ma anche la terribile ignoranza che gli addetti ai controlli in aeroporto devono sopportare tutti i giorni avendo a che fare con un gran numero di persone. Pensate a cosa potrebbe voler dire subire tutto questo mentre si lavora anche la vigilia di Natale e avrete il quadro della situazione.

Una storia non certo nuova o particolarmente originale riesce a intrattenere a dovere grazie all’ottimo cast, a un ritmo serrato, a un’ottima regia e a un’ambientazione suggestiva. La memoria corre subito a 58 minuti per morire, il secondo film della saga di Die Hard, nel quale però l’atmosfera natalizia grazie alla neve e alle decorazioni era molto più presente. In Carry-On ci troviamo a Los Angeles e il sole splende. L’unico vero elemento natalizio è la presenza di Last Christmas degli Wham! in una scena chiave. Attenzione quindi, ad aspettare Natale per vedere il film se partecipate allo Whamageddon.