Recensione Il Campione

La storia di due uomini che incontrandosi, sfidano sé stessi.

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Un’opera prima ricca e per un pubblico vasto e trasversale quella di Leonardo D’Agostini, classe 1977, un passato tra cortometraggi e fiction, che con Il Campione entra in 300 sale (distribuito da 01) dal 18 aprile. Prodotto dalla factory creativa Groenlandia, ovvero da Matteo Rovere e Sidney Sibilia, e da Rai Cinema, il film ha un cast di grande impatto: Stefano Accorsi (il professore, Valerio), Andrea Caperzano (il calciatore famoso e ribelle, Christian Ferro), Massimo Popolizio (il presidente della Roma), affiancati dalla giovane ed azzeccata Ludovica Martino e da un cammeo di Anita Caprioli.

Protagonisti sono il giovane Christian, campione talentuoso, tutto genio e sregolatezza, e Valerio, professore schivo e solitario, con problemi economici da gestire e un’ombra del passato che incombe sul presente, chiamato e scelto tra molti candidati per affiancare il ragazzo per provare ad impartirgli un po' di disciplina e lezioni per arrivare all’esame di maturità. “Mi piaceva l’idea di partire dal rapporto forzato tra due personaggi agli antipodi – racconta il regista – e vedere come dalle incomprensioni nascesse una grande amicizia”. Ed è proprio così che Il Campione racconta la storia di due solitudini, diverse per esperienze, età, contesto, ma profonde, che necessitano di emergere in tutta la loro malinconia, attraverso sguardi, parole sbagliate, cose non dette, abbracci inaspettati.  


Le scintille della diversità infatti diventeranno piano piano un territorio su cui costruire un legame, grazie alla sceneggiatura ben scritta da Giulia Steigerwalt e Antonella Lattanzi (con la collaborazione dello stesso regista), due  professioniste che hanno sfidato il dorato mondo dello star system calcistico, dopo molte ricerche e documentazione raccolta. Il film è non solo ben congeniato e ricco nella realizzazione, ma è anche perfettamente inquadrato all'interno di un contesto realistico e credibile come quello della A.S. Roma. 

D’Agostini si prende, giustamente, la libertà di raccontare l’evoluzione di due vite  apparentemente così lontane e opposte, facendo del calcio, del suo folle circo di tifosi ed “entourage” (rappresentato da Nico, procuratore di Ferro, reso così tremendamente fastidioso e detestabile da Mario Sgueglia), uno sfondo molto attuale, in cui tra soldi, amici per convenienza, social media e un maialino domestico, i due protagonisti si muovono cercando la loro strada, sfidando se stessi.

Impeccabile l’interpretazione di Stefano Accorsi, giunto ormai ad una maturità artistica che rappresenta sempre un plus per il film che lo vedono coinvolto, e che, da vero professionista ci tiene a citare la sua coach, Anna Redi; naturale, disinvolto e perfetto nel ruolo Andrea Caperzano (lanciato da Francesco Bruni in Tutto quello che vuoi), credibile e imponente Massimo Popolizio, vere e forti le donne, Ludovica Martino, Anita Caprioli, e Camilla Semino Favro.


Un film che può ambire ai grandi numeri in sala, perché adatto ad un pubblico trasversale, di tutte le età. Una commedia divertente, emozionante, che mette sullo schermo grandi effetti da stadio e grandi momenti di tenerezza, e che, senza fare la morale, fa emergere i valori più importanti nella vita delle persone.

Scegliamo di produrre i film che vorremmo vedere in sala”, spiega Sidney Sibilia, e Matteo Rovere, reduce dal successo de Il Primo Re, aggiunge: “c’è sempre bisogno di un’industria che sostenga i nuovi talenti e i nuovi progetti, e noi, in questo caso con Rai Cinema, vogliamo fortemente mettere a disposizione la nostra esperienza a favore delle opere prime”. Ed è proprio grazie a questa scelta editoriale che finalmente iniziamo a vedere un decisivo cambio generazionale, e a respirare aria nuova, anche nel cinema italiano.

Per il quinto anno consecutivo, 01 Distribution e Rai Cinema promuovono l’iniziativa ADOTTA UN FILM, dopo il successo raggiunto, a partire dal 2015, con Smetto quando voglio di Sydney Sibilia, Se Dio vuole di Edoardo Falcone, Veloce come il vento di Matteo Rovere e, l’anno scorso, con Metti la nonna in freezer di Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi, tutti titoli che hanno saputo unire successo di critica e pubblico. Quest’anno il progetto sposa l’esordio alla regia di Leonardo D’Agostini e attraverso una speciale visibilità nei circuiti UCI Cinemas, The Space Cinema e UNICI.


Recensione Il Campione
4

Voto

Redazione

Recensione Il Campione

Ridere e commuoversi, riflettere e fare il tifo, Il campione è il film adatto a tutte le età, una favola umana e calcistica, un’avventura emotiva per tutta la famiglia.

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