Recensione Toy Story 4

Giocattoli on the road!

di Roberto Vicario

La trilogia di Toy Story, a detta di molti appassionati, aveva trovato una sua conclusione con la sua terza uscita. Un film che segnava, in un certo senso, la fine del ciclo dell’Andy bambino e dei suoi giocattoli.

Nessuno, a distanza di nove anni dall’uscita di Toy Story 3, avrebbe mai pensato che il franchise continuasse con un quarto capitolo. Un capitolo che, vale la pena ricordarlo, non ha avuto vita facile, accumulando qualche problema di produzione sfociato in una serie di ritardi.

Dopo la lunga visione (100 minuti per un cartone non sono per nulla pochi) possiamo però affermare che Toy Story 4 è un film che fa bene al franchise; un film che parla a quei fan che sono cresciuti con Andy e soci, partendo da quel lontano 1995 e arrivando ai giorni nostri.

Quella che poteva essere bollata come una mera mossa commerciale per guadagnare soldi, è invece un’occasione per approfondire ulteriormente la storia di alcuni personaggi, donare ulteriori strati emozionali a giocattoli che hanno incarnato molti di quei sentimenti che hanno trasformato le persone che, crescendo, hanno imparato ad amarli.


La chiave di lettura sta tutta in questo semplice concetto. Mentre i primi tre film ci hanno accompagnato all’età adulta, questo lungometraggio vuole proprio parlare a coloro che adulti lo sono diventati o lo stanno diventando.

E se vogliamo, questo concetto appena espresso è probabilmente uno dei più grandi e piacevoli paradossi dell’intera sceneggiatura. Da una parte abbiamo un film estremamente emozionale (forse, più del primo e del secondo), ricco di momenti che racchiudono tutta quella magia che la saga è sempre riuscita a trasmettere al suo pubblico; dall’altra parte troviamo invece personaggi come Forky (showstealer indiscusso del film), Duke Caboom o Ducky e Bunny che offrono quei momenti di pura commedia in grado di far ridere davvero chiunque, in maniera decisamente più consistente e apprezzata rispetto al terzo capitolo. Anzi, potremmo quasi affermare che si tratta del capitolo più divertente dell’intera quadrilogia.

D’altronde, Toy Story 4 è un film assolutamente a se stante. L’avventura on the road che i personaggi storici vivranno, servirà non solo per salvare Forky dalla temibile Gabby Gabby, ma anche per mettere un sigillo sulla crescita di ogni singolo elemento.


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Toy Story 4 è infatti un film sulla crescita di Woody, sulla necessità di affrontare la paura che un giorno potrebbe trasformarlo in un giocattolo smarrito; sulla voglia di Buzz di diventare quel leader che ha sempre voluto essere, salvo poi scoprire tutte le fragilità di cui è composto. E poi c’è Forky, un personaggio nato dall’immaginazione della piccola Bonnie che, oltre ad essere chiaramente molto divertente, avrà altri risvolti che lasciamo davvero a voi il piacere di scoprire durante la visione, così come tante altre piccole cose che non vi sveleremo in questa sede.

Il "villain" citato in precedenza (Gabby Gabby) sarà infatti quasi un sparring partner, all’interno di una narrazione che andrà sicuramente a colpire e a far emozionare (e forse addirittura commuovere) i fan che sono cresciuti con questa grande squadra di giocattoli.

A soffrire maggiormente in questo Pantheon di giocatolli, sono proprio quei soggetti che hanno fatto la storia del franchise insieme a Woody e Buzz, che in questo contesto si trovano con uno screen time davvero risicato.

Il tutto ovviamente accompagnato da un comparto tecnico di assoluto livello, che dimostra ancora una volta come Pixar sia senza alcun dubbio il benchmark tecnico per qualsiasi studio di animazione digitale. In particolare, vogliamo soffermarci sul negozio di Antiquariato all’interno del quale si svolge gran parte della vicenda. Un ambiente ricreato con una cura nei dettagli e una qualità (oltre ad essere pieno di citazioni) da lasciare basito lo spettatore. Probabilmente l'ambiente più ricco e complesso mai creato da Pixar.

Toy Story 4 è quindi un film necessario per la saga? No, assolutamente no, ma è probabilmente uno dei più emozionanti e divertenti. Un film che riesce a bilanciare la commedia, i sentimenti e la crescita dei personaggi e che toccherà il cuore di tutti fans diventati adulti all'ombra di uno dei franchise artisticamente e sentimentalmente più riusciti di sempre.