Recensione Un Viaggio a Quattro Zampe
Un viaggio a quattro zampe, storia perfetta per piccoli e grandi
Una cagnolina trovatella, di razza mista simile a Pitbull, viene adottata da un ragazzo che si batte per la salvaguardia degli animali. È lui il “buono” della storia di Un viaggio a quattro zampe, in uscita il 14 marzo nelle sale italiane, distribuita da WarnerBros e già campione di incassi in USA. Gli ingredienti ci sono tutti: il buono appunto, Lucas, il cattivo, ovvero il costruttore senza scrupoli che vuole sfrattare una colonia di gattini indifesi (e che hanno adottato la cagnolina rimasta orfana) per costruire ancora, ed ha come alleato un accalappiacani senza cuore, l'amore immenso tra cucciola e padrone, la madre del ragazzo reduce dalla guerra, la ragazza amica che lo aiuta in tutto.
Ed è proprio un'operazione ben riuscita: leggerezza, temi sociali, fiaba avventurosa piena di buoni sentimenti, lealtà, ed anche politically correct, con una coppia omosessuale che salva i cani da una tragedia.
La storia di Bella, che da sola affronta 400 miglia per ritrovare il suo padrone Lucas, studente in medicina assai impegnato in servizi sociali, è davvero ricca di colpi di scena, incontri e disavventure che coinvolgono il pubblico senza sforzo. Il regista Charles Martin Smith (L'incredibile storia di Winter il delfino ) ha scelto un cast di non star assolute ma azzeccato ( Dallas Howard, Ashley Judd e Alexandra Shipp ) portando sullo schermo la storia scritta da Bruce W. Cameron.
Una storia molto “americana” , ma che diventa universale poiché tocca i sentimenti più puri, quelli dell'amore incondizionato tra uomini e animali, lasciando anche molti spunti di riflessione da affrontare in famiglia e insegnamenti sul rispetto per la natura, la diversità e la solidarietà
Alta qualità delle immagini, degli effetti speciali, che permettono anche ai più grandi di godere di un prodotto per i più piccoli, entrando però nel vivo della storia e lasciandosi trascinare fino alla commozione.