Recensione Yesterday
Quando nostalgia e romanticismo non basta
Il 24 settembre imploderà nelle sale italiane la Beatles-mania, perché sotto il mirino dello spettatore arriverà “Yesterday”, una romantica commedia inglese che gioca sulle corde del “what if” come semplice pretesto per poter cercare di giocare con il suo pubblico.
Jack Malik (Himesh Patel) è un cantautore inglese che non riesce a riscuotere il ben che minimo successo, persino i suoi genitori non lo sostengono. L’unica persona che crede in lui è la sua manager Ellie (Lily James), con la quale è amico fin dalla più tenera età. Dopo l’ennesimo concerto fallito nel pub locale, demoralizzato, Jack comunica a Ellie che ha intenzione di mollare questa sequela di insuccessi per tornare a insegnare, la ragazza cercherà di spingere la sua fede verso un vero e proprio miracolo e neanche a dirlo sarà proprio questo a dare il via alla storia. Infatti, durante i 12 secondi di black-out mondiale, mentre Jack sta per tornare a casa, si trova coinvolto in un incidente che lo priverà delle coscienza. Quando si risveglierà in ospedale una serie di indizi gli faranno capire che nessuno ha idea di chi siano i Beatles.
Jack si trova così davanti a un dubbio morale: riscrivere o no le canzoni di Ringo, Paul, John e George? Del resto il successo è dietro l’angolo, perché non approfittarne?
La sapiente regia di Danny Boyle riesce perfettamente a mascherare la banalità che si nasconde dietro la sceneggiatura romantica di Richard Curtis. Prendendosi gioco dello spettatore che gode delle battute del film e delle iconiche canzoni, senza rendersi conto di quanto possa essere prevedibile la trama storia. L’intera pellicola riesce a far leva sui sentimenti basilari della platea confezionando il perfetto connubio tra nostalgia e contemporaneità. La presenza di Ed Sheeran, negli ironici panni di se stesso, contribuisce a rendere familiare una musica che resterà senza tempo come quella dei Beatles.
Yesterday si comporta come una semplice commedia romantica già vista, con dei protagonisti da un background non ben delineato e da un futuro palese fin dal primo istante. Si conoscono da tutta la vita, finiranno sicuramente insieme; un pensiero che si scontra con la ricerca di fama e di successo che viene prontamente abbandonata dal protagonista per cercare di rimediare ai propri errori. Per fortuna la storia è dotata di un brillante cast che riesce a far in modo che il pubblico possa divertirsi con ciò che sta venendo. Lily James, in particolare, perfetta nei panni della ragazzina della porta accanto, riuscirebbe a rendere tollerabile qualsiasi script non pienamente originale, come in questo caso. Il suo volto fresco, il suo sorriso e la sua credibile spontaneità permettono una completa empatia nei confronti del suo personaggio.
Verso la conclusione della storia, il mascheramento viene disfatto e ci rende conto di cosa realmente si è visto: un mondo che, senza i Beatles, la coca-cola, le sigarette e Harry Potter, può andare avanti lo stesso senza nessun problema. Nella quale non viene neanche spiegata la ragione per cui è avvenuto il fatto o del perché siano spariti altri simboli della cultura pop in modo molto casuale.
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Redazione