Red Sparrow: L'arte dell'inganno

Nome in codice: Diva è stato uno dei casi letterari degli ultimi anni. Scritto da Jason Matthews (ex agente della CIA in pensione), il romanzo raccontava una valida, intricata e appassionante spy story. Un intreccio tutto sommato classico, ma condito di diversi elementi originali.

La trasposizione cinematografica, intitolata Red Sparrow, è stata affidata ad un regista talentuoso di nome Francis Lawrence, ma soprattutto ad un attrice protagonista che in maniera sempre più convincete si sta affermando in quel di Hollywood, e parliamo ovviamente di Jennifer Lawrence. Le spie convincono anche sul grande schermo? Scopriamolo!

Una spia che annoia?

Dominika Egorova (Jennifer Lawrence) è una giovane ragazza russa che vive a Mosca con la madre malata. Prima ballerina del Bolshi, vive la sua vita inseguendo il suo sogno. Tutto cambia dopo la rottura di una gamba, che la costringe al ritiro forzato. Qui entra in gioco la zio di Dominika che la inviterà a prendere parte al progetto governativo Sparrow, una scuola che forma spie in grado di usare la seduzione e l’inganno, trasformandole in vere e proprie “vedove nere”. Durante una missione però, Dominika conoscerà una spia della CIA di nome Nathaniel Nash (Joel Edgerton), che andrà gradualmente a scombinare i suoi piani.

Sebbene tragga spunto ad un famoso e piacevole romanzo, Red Sparrow si ispira in tutto e per tutto a spy movie come La Talpa o Nikita, condito però da una fortissima tinta erotica; di fatto, il cuore centrale della vicenda non è solamente quello della Guerra Fredda, o del costante dualismo tra URSS e Stati Uniti - o se preferite CIA e KGB. Red Sparrow è un film che mette in luce la potenza della donna, delle sue spiccate doti di seduttrice, ma anche e soprattutto di quella forza che molto spesso ci si dimentica di riconoscere.

Per riuscire a trasmettere al meglio questo messaggio, il regista nato a Vienna ha deciso di utilizzare una vera e propria icona dell’attuale mondo femminile di Hollywood: Jennifer Lawrence. L’attrice, salita alla ribalta per Hunger Games, si è calata perfettamente nel personaggio, regalandoci un’interpretazione lontana da qualsiasi forma di timidezza (è presente anche una scena di nudo integrale), portando sullo schermo una donna tutt'altro che stereotipata, ma soprattutto ferma e decisa, nonostante in più di una occasione filtrino le normali fragilità umane.

Tutto questo, purtroppo, si incastra all'interno di una spy story che - nonostante la sua atipicità quasi erotica - non riesce a regalare momenti molto esaltanti, scorrendo con relativa semplicità verso un finale non proprio scontato ma nemmeno così sorprendente. In oltre due ore di film abbiamo dei veri e propri alti e bassi, tra cui una fase centrale piuttosto lenta, contrapposta ad una scena d’azione stupenda che ha ricordato quella vista ne La Promessa dell’Assassino di David Cronenberg.

Altro elemento che non ho totalmente condiviso è stato quello di non utilizzare praticamente nessuna parola russa, ma peggio ancora, un cast molto lontano da quello dell’est Europa. Sebbene gli accenti in lingua inglese siano tutto sommato ben fatti, al posto dei comunque bravissimi Jeremy Irons, Mary-Louise Parker o Charlotte Rampling, avrei gradito attori più vicini alla lingua su cui si basa gran parte della pellicola.

Ma detto questo, e al netto di alcuni evidenti peccati, Red Sparrow rimane uno spy movie piacevolissimo da vedere, nonostante una lunghezza abbastanza importante. Probabilmente non sarà ricordato negli annali della categoria, ma nonostante questo agli amanti del genere potrebbe piacere. Un plauso infine al regista, che non solo ha dipinto e diretto magistralmente alcuni momenti del film, ma ha saputo andare fino in fondo ad alcuni concetti - traslati poi in immagini - che rendono perfettamente lo spirito di quello che il messaggio che il film tenta di trasmettere.

In sostanza: bravissima la Lawrence come spia, ma la missione che le è stata assegnata era piuttosto insipida. Promosso ma con riserva.