I Cavalieri dello Zodiaco: La Leggenda del Grande Tempio
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Per la prima volta nella storia, almeno in Italia, i famosi Saint Seiya - da noi conosciuti con il nome de I Cavalieri dello Zodiaco - sbarcano sul grande schermo. L'occasione é quella di un duplice anniversario, ovvero i trent'anni passati dall'uscita originale della serie e i quaranta di attività di Masami Kurumada, da sempre responsabile della serie.
Toei Animation ha quindi deciso di portare su schermo questa nuova versione dei Cavalieri che pur attingendo a piene mani dalla serie classica e da altri spin off come Saint Seiya Omega, offre una visione differente e molto particolare di questo universo.
vimager1, 2, 3
Lo diciamo subito e a chiarissime lettere: I cavalieri dello Zodiaco: La Leggenda del Grande Tempio é un film controverso e che ha diviso e continuerà a dividere i fan della serie. L'opera realizzata da Toei Animation punta infatti a proporre al pubblico - non solo i fan storici quindi, ma anche tutte le nuove leve - una versione totalmente riveduta dei Cavalieri.
Sebbene la storia sia quella conosciuta da tutti, ovvero la corsa attraverso le dodici case, a cambiare sono i contenuti e le caratteristiche degli interpreti di questa grande avventura. La prima grande differenza rispetto al passato, la si nota soprattutto nella rappresentazione che é stata scelta per la realizzazione delle armature e del character design e di un universo che perde le tipiche caratteristiche elleniche a favore di un fantasy più generico. Quest'ultimo si lega in maniera indissolubile al carattere, rinnovato, dei Cavalieri. Avremo quindi un Pegasus più simpatico e avvezzo alla battuta, ma che nel momento della battaglia torna quello determinato e incline al sacrificio che abbiamo imparato a conoscere in tempi passati. La stessa Lady Isabel viene rappresentata come un personaggio che ancora non ha ben chiaro il suo ruolo all'interno dell'universo di Saint Seiya, risultando meno distaccata e aulica rispetto a come siamo stati abituati a conoscerla.
A far storcere maggiormente il naso ai grandi fan dell'originale sono state probabilmente le scelte fatte con Phoenix e Scorpio. Nel primo caso, molti hanno lamentato una presenza insufficiente del personaggio nei novanta minuti della pellicola, una scelta che qui ci sentiamo di supportare data l'importanza che da sempre l'eroe ricopre. Per quanto riguarda il Cavaliere della casa dello Scorpione ha fatto scandalo la scelta di volerlo trasformare in una donna a tutti gli effetti. Posto che già in passato si erano viste versioni femminili dello stesso, e che anche nel fumetto originale la presenza “femminile” all'interno del personaggio era presente e tangibile, non abbiamo trovato particolarmente fastidiosa questa decisione.
Il personaggio non viene né svilito, né tantomeno perde di credibilità, anzi, risulta comunque convincente nell'economia che si instaura dietro un reboot. Una scelta che sicuramente strizza l'occhio ad un nuovo pubblico femminile che sempre maggiormente si sta affezionando a questo tipo di opere e che ha convinto i creatori della saga a "reinventare" i personaggio di sana pianta. Insomma, niente di così scandaloso.
Parlando di difetti, invece, dobbiamo segnalare una mancanza di profondità per quanto riguarda il carattere di questi nuovi cavalieri. Il film dovendo racchiudere all'interno dei suoi novanta minuti un sacco di elementi presi dalla prima serie ufficiale, punta soprattutto su una fortissima dose di combattimenti, sacrificando ovviamente la psicologia che sta dietro a questi nuovi protagonisti. Scelta in parte comprensibile visto il poco minutaggio a disposizione dei realizzatore della pellicola.
Un punto sicuramente a favore dell'intrattenimento, ma a sfavore di coloro che mossi da spirito critico vogliono comunque provare a capire le scelte che stanno dietro a questa nuova rappresentazione degli eroi. Un possibile seguito, se ci sarà, potrà mettere una toppa su tutto questo.
Discutibile può essere anche la scelta di togliere spazio a diversi Cavalieri dall'armatura dorata che nella serie originale avevano un ruolo importante, soprattutto per far risaltare il carattere di alcuni cavalieri di bronzo come Andromeda. Senza fare spoiler, dobbiamo ammettere che alcune scelte ci hanno fatto storcere il naso, ma ci rendiamo anche conto che condensare oltre 70 puntate dell'anime in novanta minuti di film abbia portato a dei tagli e dei sacrifici sicuramente dolorosi.
Chiudiamo parlando della CGI che pur non toccando vette d'eccellenza, risulta comunque gradevole e funzionale alla scene che vengono realizzate. Ottima anche la scelta di utilizzare le stesse voci del cartone originale, che risultano ancora perfettamente aderenti ai personaggi nonostante gli anni passati.
Insomma, prendendo I Cavalieri dello Zodiaco: La Leggenda del Grande Tempio per quello che é (un reboot) riesce, pur non esente da critiche, a funzionare e intrattenere offrendo una visione differente dell'iconografia classica dei Cavalieri. Scelta che forse non riuscirà a convincere i fan più fondamentalisti, che non accettato rivisitazioni differenti dei propri eroi. La sufficienza é comunque raggiunta.
Toei Animation ha quindi deciso di portare su schermo questa nuova versione dei Cavalieri che pur attingendo a piene mani dalla serie classica e da altri spin off come Saint Seiya Omega, offre una visione differente e molto particolare di questo universo.
Nuovi Cavalieri all'orizzonte
vimager1, 2, 3
Lo diciamo subito e a chiarissime lettere: I cavalieri dello Zodiaco: La Leggenda del Grande Tempio é un film controverso e che ha diviso e continuerà a dividere i fan della serie. L'opera realizzata da Toei Animation punta infatti a proporre al pubblico - non solo i fan storici quindi, ma anche tutte le nuove leve - una versione totalmente riveduta dei Cavalieri.
Sebbene la storia sia quella conosciuta da tutti, ovvero la corsa attraverso le dodici case, a cambiare sono i contenuti e le caratteristiche degli interpreti di questa grande avventura. La prima grande differenza rispetto al passato, la si nota soprattutto nella rappresentazione che é stata scelta per la realizzazione delle armature e del character design e di un universo che perde le tipiche caratteristiche elleniche a favore di un fantasy più generico. Quest'ultimo si lega in maniera indissolubile al carattere, rinnovato, dei Cavalieri. Avremo quindi un Pegasus più simpatico e avvezzo alla battuta, ma che nel momento della battaglia torna quello determinato e incline al sacrificio che abbiamo imparato a conoscere in tempi passati. La stessa Lady Isabel viene rappresentata come un personaggio che ancora non ha ben chiaro il suo ruolo all'interno dell'universo di Saint Seiya, risultando meno distaccata e aulica rispetto a come siamo stati abituati a conoscerla.
A far storcere maggiormente il naso ai grandi fan dell'originale sono state probabilmente le scelte fatte con Phoenix e Scorpio. Nel primo caso, molti hanno lamentato una presenza insufficiente del personaggio nei novanta minuti della pellicola, una scelta che qui ci sentiamo di supportare data l'importanza che da sempre l'eroe ricopre. Per quanto riguarda il Cavaliere della casa dello Scorpione ha fatto scandalo la scelta di volerlo trasformare in una donna a tutti gli effetti. Posto che già in passato si erano viste versioni femminili dello stesso, e che anche nel fumetto originale la presenza “femminile” all'interno del personaggio era presente e tangibile, non abbiamo trovato particolarmente fastidiosa questa decisione.
Il personaggio non viene né svilito, né tantomeno perde di credibilità, anzi, risulta comunque convincente nell'economia che si instaura dietro un reboot. Una scelta che sicuramente strizza l'occhio ad un nuovo pubblico femminile che sempre maggiormente si sta affezionando a questo tipo di opere e che ha convinto i creatori della saga a "reinventare" i personaggio di sana pianta. Insomma, niente di così scandaloso.
Parlando di difetti, invece, dobbiamo segnalare una mancanza di profondità per quanto riguarda il carattere di questi nuovi cavalieri. Il film dovendo racchiudere all'interno dei suoi novanta minuti un sacco di elementi presi dalla prima serie ufficiale, punta soprattutto su una fortissima dose di combattimenti, sacrificando ovviamente la psicologia che sta dietro a questi nuovi protagonisti. Scelta in parte comprensibile visto il poco minutaggio a disposizione dei realizzatore della pellicola.
Un punto sicuramente a favore dell'intrattenimento, ma a sfavore di coloro che mossi da spirito critico vogliono comunque provare a capire le scelte che stanno dietro a questa nuova rappresentazione degli eroi. Un possibile seguito, se ci sarà, potrà mettere una toppa su tutto questo.
Discutibile può essere anche la scelta di togliere spazio a diversi Cavalieri dall'armatura dorata che nella serie originale avevano un ruolo importante, soprattutto per far risaltare il carattere di alcuni cavalieri di bronzo come Andromeda. Senza fare spoiler, dobbiamo ammettere che alcune scelte ci hanno fatto storcere il naso, ma ci rendiamo anche conto che condensare oltre 70 puntate dell'anime in novanta minuti di film abbia portato a dei tagli e dei sacrifici sicuramente dolorosi.
Chiudiamo parlando della CGI che pur non toccando vette d'eccellenza, risulta comunque gradevole e funzionale alla scene che vengono realizzate. Ottima anche la scelta di utilizzare le stesse voci del cartone originale, che risultano ancora perfettamente aderenti ai personaggi nonostante gli anni passati.
Insomma, prendendo I Cavalieri dello Zodiaco: La Leggenda del Grande Tempio per quello che é (un reboot) riesce, pur non esente da critiche, a funzionare e intrattenere offrendo una visione differente dell'iconografia classica dei Cavalieri. Scelta che forse non riuscirà a convincere i fan più fondamentalisti, che non accettato rivisitazioni differenti dei propri eroi. La sufficienza é comunque raggiunta.