Signs – Uno dei migliori Shyamalan nel 4K italiano

Dopo "Il sesto senso" un altro UHD dedicato ai primi anni d'oro del grande regista

di Claudio Pofi

Hess vive in una fattoria con i figli Morgan, Bo e il fratello Merrill nella contea di Bucks, stato nordamericano della Pennsylvania. Una vecchia casa colonica con fienile, ampi campi di mais e già nel corso delle prime battute qualcosa di misterioso si respira nell'atmosfera.

Hess vive con un'ansia che lo consuma, il vento sibila in modo strano, i cani latrano al nulla. I cerchi nel grano non sembrano opera umana, aggiungendo un ulteriore livello di inquietudine.

Signs - I primi anni d'oro di M. Night Shyamalan

Signs è il lavoro di un regista che ancora una volta dimostrava la notevole capacità di evocare apprensione dal nulla. Film realizzato nella prima fase di splendido fulgore artistico all'interno del quale il geniale cineasta di origini indiane firmava autoriali opere di genere. Evitando spiegazioni laboriose e climax forzati si concentrava sulla paura celata nel vento, negli alberi, nelle reazioni degli animali domestici, nella riluttanza di una bambina a bere l'acqua, in due parole: nei segni

Tra questi le gigantesche forme geometriche nei campi di mais e grano la cui origine fu spiegata a inizio anni '90 quando qualcuno dimostrò che si potevano realizzare con facilità. Il film di Shyamalan li trasforma in complici e preludio a qualcosa, stuzzicando la fantasia dello spettatore.


Signs e il roboante silenzio della paura

In un'epoca in cui Hollywood confondeva il volume alto delle colonne sonore con l'azione, Shyamalan realizzava film silenziosamente e meravigliosamente disturbanti. Erano anni in cui l'azione incessante era stile artistico, con questo regista che prendeva per mano persuadendo a cogliere con attenzione i minimi dettagli. Ne Il Sesto Senso del 1999 aveva realizzato una storia di fantasmi che prima della fine sembra solo un dramma personale nonostante ci fosse qualcosa, un indizio nascosto che faceva percepire che non tutto era come sembrava.

In Unbreakable del 2000 accese il palcoscenico cinematografico sul duello psicologico tra due uomini, uno potente quanto ignaro della sua natura diversa, l'altro con una natura diametralmente opposta e incredibilmente fragile. Successivo fu proprio Signs del 2002, cui seguirono i notevolissimi Lady in the Water del 2006 subito prima di E venne il giorno del 2008, prima di sbattere contro il flop commerciale con L'ultimo dominatore dell'aria.

Signs e il terrore dell'ignoto

In Signs il grande Shyamalan mise nuovamente in atto ciò che anche Hitchcock amava: suonare il pubblico come un pianoforte. C'è la minima trama possibile e il massimo tempo e profondità per i personaggi, tutto circondato da un presagio strepitosamente minaccioso. La possibilità di un'oscura invasione extraterrestre è il catalizzatore della paura, che sulla famiglia protagonista ha un diverso effetto in quanto già segnata dalla vita stessa.

Che gli alieni siano o meno presenti piuttosto che il corso degli eventi sia la dimostrazione di una folle allucinazione mass-mediatica poco importa. L'obiettivo del regista è evocare pura emozione attraverso l'uso di recitazione e regia abili oltre misura, con il supporto della colonna sonora a rendere l'atmosfera ancora più spaventosa. È il modo in cui Shyamalan fa ascoltare intensamente quando non c'è nulla da sentire, trasformando il silenzio in un frastuono, la non azione interprete raramente così disturbante.

A distanza di 23 anni Signs resta un'opera che continua a risuonare tempo dopo la visione lasciando un'impronta indelebile, brillante esempio di come il cinema di genere sia capace di esplorare e far riflettere attraverso una firma autoriale.

Signs 4K - Come si vede

Girato analogico (Panavision Panaflex Lightweight, Panavision Panaflex Millennium, Panavision Panaflex Platinum) su negativo 35mm a doppia sensibilità 100T e 500T ASA, formato originale 1.85:1 (3840 x 2160/23.97p), codifica HEVC su BD-66 doppio strato. Anche se solo HDR-10 la palette cromatica e l'inferiore compressione dinamica delle luci lasciano la sensazione di avvicinare all'originale cinematografia del grande Tak Fujimoto (Il sesto senso, Il silenzio degli innocenti tra i tanti), con robustezza colorimetrica e solidità nei neri ove concesso dall'illuminazione. 

Si aggiungono diverse sequenze con un sensibile carico superiore di blu rispetto al precedente Blu-ray 2K, ulteriore dettaglio specie in secondo piano nei passaggi in ombra. Mentre si rischia di venire eccessivamente catturati dal CGI per la superiore risoluzione, resta come per Il sesto senso una diversa gestione della grana: anche se presente ha diversa struttura, facendosi notare in misura saltuaria e forse non così bilanciata come avrebbe potuto essere. Cionondimeno ci si potrebbe trovare di fronte a una maggiore fedeltà rispetto al negativo scansionato per questa prima edizione UHD.

Signs 4K - Come si sente

Per l'audio italiano ritroviamo la stessa traccia del passato con un buon DTS 5.1 lossy ma full rate (1509 kbps) che regala più di una piacevole scarica di adrenalina, facendo sussultare sulla poltrona quando i silenzi sono interrotti anche da elementi a basso livello d'impatto sonoro ma notevole intensità emotiva.

Più che dignitoso anche il fronte posteriore, tra echi e qualche transizione che funziona solo ed esclusivamente in presenza di un vero impianto Home Theater, così come il subwoofer contribuisce alla colonna sonora a partire dall'accompagnamento musicale del maestro James Newton Howard, con alle spalle composizioni da sballo per opere come Io sono leggenda, E venne il giorno, Il cavaliere oscuro.

Di tutt'altro livello l'originale inglese, che ha abbandonato la traccia LPCM 5.1 del Blu-ray 2K per un ottimo DTS-HD Master Audio 5.1 (24 bit), con maggiore corposità di elementi da ogni canale, superiore dinamica e più in generale un palcoscenico sonoro di tutto rispetto. 

Ulteriormente favoriti i dialoghi, le musiche e la ricchezza anche del più flebile elemento sonoro, inducendo ulteriore nervosismo percepito nel corso della narrazione. Oltre la semplice soundbar + subwoofer è possibile gustarsi tutto il piacere di musiche, parlato ed effetti all'interno di una storia che alterna sequenze in interni ed esterni, percependo il sostegno pressoché costante da ogni singolo canale.

Signs 4K - Gli extra

Nessuno sul disco UHD, la controparte FHD su disco BD-50 ripropone gli stessi interessanti materiali del passato e il medesimo progetto di authoring Walt Disney Studios HE (trailer all'epoca novità con il sequel di Narnia al cinema, National Treasure – Book of Secrets e Il petroliere per l'Home Video).

Sono quindi presenti 5 scene eliminate dal montaggio finale (8'), Storyboard con visione multi-angolo (2 scene) con versione finale oppure in animazione e opzione mix audio 5.1 finale – solo colonna sonora – solo effetti sonori. Ci sono poi il primo cortometraggio sugli alieni del regista (2') e l'esaustivo making of con immagini dietro le quinte della lavorazione della durata di circa un'ora. Sottotitoli in italiano.