Sinister 2
di
Luca Pinchiroli
Nel 2012 il primo Sinister debuttò nelle sale portando una ventata di novità nel mondo del cinema horror.
Ellison Oswalt, scrittore di cronaca nera, si trasferisce con la sua ignara famiglia in una casa dove un anno prima era avvenuto un terribile delitto a loro insaputa, sperando di trovare testimonianze e soprattutto ispirazione per risollevare una carriera in lento e inesorabile declino. Mentre indaga sulla morte della famiglia che aveva precedentemente occupato la casa si trova a far fronte alla minaccia di Bughuul, un demone babilonese. La creatura demoniaca ha la peculiarità di non uccidere le persone ma di manipolare le menti deboli dei bambini, portandoli ad uccidere le proprie famiglie per poi sparire, lasciando come unica testimonianza del misfatto una pellicola in video 8 con impressi gli efferati omicidi.
Oswalt chiede aiuto al vicesceriffo locale ma quando riusciranno a far luce sull'intera vicenda sarà troppo tardi per salvare Oswalt e la sua famiglia.
Il secondo capitolo della saga prende inizio qualche tempo dopo i terribili avvenimenti del primo film, con l'ormai ex vicesceriffo che ha intrapreso la carriera di investigatore privato dopo essere stato cacciato dalle forze dell'ordine a causa degli avvenimenti del primo film che lo indicavano come sospettato principale. Ormai ossessionato da Bughuul, ripercorre le tracce delle famiglie sterminate fino ad arrivare a quella che risulta essere una casa disabitata. Recatosi sul posto per dar fuoco alla villa, la troverà purtroppo abitata da Courtney (Shannyn Sossamon), in fuga con i due figli gemelli, Zack e Dylan da Clint, marito violento.
Con la presenza alla sceneggiatura di Scott Derrickson e Robert Cargill (rispettivamente regista e sceneggiatore del primo episodio) l'intento é quello di garantire un filo logico che leghi i due capitoli: ma sarà veramente cosi?
Come il capitolo precedente, Sinister 2 si muove su due livelli, affiancando alla minaccia sovrannaturale i problemi della realtà. Se nel primo film il dramma interiore vissuto da Oswalt era il problema di scelta fra la carriera e la famiglia, qui ci troviamo ad affrontare il tema della violenza domestica. Le similitudini strutturali però si fermano qui, lasciando il campo ad una pellicola che fatica a riproporre le atmosfere del primo capitolo, scivolando pian piano col passare dei minuti nel canonico film horror.
Sinister 2 prende le distanze dal primo capitolo decidendo di focalizzarsi sui bambini e i loro filmati piuttosto che sul demone Bughuul (scelta discutibile ma probabilmente una creatura sovrannaturale mascherata risulta un pò troppo retrò e anacronistica nel mondo dell'horror moderno), che circuiscono uno dei due gemelli costringendolo a guardare ogni sera i filmati girati da loro, che diventano il vero punto cruciale di questo seguito.
La differente realizzazione dei filmati (che passano da dei video 8 a dei girati in 16 mm), che nel primo film erano funzionali ad instillare l'orrore nello spettatore semplicemente suggerendo gli efferati delitti commessi dai bambini senza mostrare l'effettiva messa in atto qui ci mostrano per filo e per segno quanto messo in atto dai seguaci di Bughuul senza lasciare nulla all'immaginazione ma anzi mostrandoci forse più di quanto sia necessario, scivolando spesso nel gore puro e semplice piuttosto che riproporre l'ansia e l'angoscia delle pellicole del primo episodio.
Anche la realizzazione dei filmati ad opera dei bambini finisce per risultare posticcia ed artefatta, togliendo veridicità all'orrore delle riprese. La scelta di utilizzare una macchina da presa vecchio stampo toglie credibilità a quanto vediamo accadere sul grande schermo. Per quanto sia apprezzabile la volontà di staccarsi dall'uso di tecnologie moderne che sembrano imperare nelle pellicole horror degli ultimi anni il risultato é poco plausibile e va a minare la veridicità del risultato finale: di certo per un bambino non deve essere facile correre per dei campi di grano rincorrendo degli adulti impugnando in una mano una camera da presa e nell'altra una falce…
Particolare se non additittura discutibile inoltre la scelta di non approfondire la figura di Bughuul che sembra fatto apposta per diventare la star del franchise per concentrarsi sui bambini, pur mancando di approfondire le vere ragioni che li portano a sterminare le famiglie per potersi unire al demone portando la pellicola soprattutto nella seconda parte a diventare un semplice susseguirsi di visioni di snuff movie proposti senza troppe domande o approfondimenti per spiegare le vere cause di quanto sta succedendo.
Probabilmente un racconto da parte dei bambini dannati sulle ragioni che li hanno spinti a seguire Bughuul sterminando le loro famiglie sarebbe stato apprezzabile, se non altro per dare un senso alle visioni dei filmati amatoriali che scorrono apparentemente senza altra motivazione sullo schermo oltre al tentativo di reclutamento di un nuovo bambino.
Sinister 2 risulta comunque un film piacevole alla visione ma che, come spesso capita per i sequel, soffre di un confronto decisamente impari con il primo capitolo, mancando nel riproporre le emozioni e i brividi del precedente film, rifugiandosi (troppo?) spesso nel “salto sulla sedia” per suggestionare e spaventare gli spettatori.
Ellison Oswalt, scrittore di cronaca nera, si trasferisce con la sua ignara famiglia in una casa dove un anno prima era avvenuto un terribile delitto a loro insaputa, sperando di trovare testimonianze e soprattutto ispirazione per risollevare una carriera in lento e inesorabile declino. Mentre indaga sulla morte della famiglia che aveva precedentemente occupato la casa si trova a far fronte alla minaccia di Bughuul, un demone babilonese. La creatura demoniaca ha la peculiarità di non uccidere le persone ma di manipolare le menti deboli dei bambini, portandoli ad uccidere le proprie famiglie per poi sparire, lasciando come unica testimonianza del misfatto una pellicola in video 8 con impressi gli efferati omicidi.
Oswalt chiede aiuto al vicesceriffo locale ma quando riusciranno a far luce sull'intera vicenda sarà troppo tardi per salvare Oswalt e la sua famiglia.
Il secondo capitolo della saga prende inizio qualche tempo dopo i terribili avvenimenti del primo film, con l'ormai ex vicesceriffo che ha intrapreso la carriera di investigatore privato dopo essere stato cacciato dalle forze dell'ordine a causa degli avvenimenti del primo film che lo indicavano come sospettato principale. Ormai ossessionato da Bughuul, ripercorre le tracce delle famiglie sterminate fino ad arrivare a quella che risulta essere una casa disabitata. Recatosi sul posto per dar fuoco alla villa, la troverà purtroppo abitata da Courtney (Shannyn Sossamon), in fuga con i due figli gemelli, Zack e Dylan da Clint, marito violento.
Con la presenza alla sceneggiatura di Scott Derrickson e Robert Cargill (rispettivamente regista e sceneggiatore del primo episodio) l'intento é quello di garantire un filo logico che leghi i due capitoli: ma sarà veramente cosi?
Bughuul lascia… o raddoppia?
Come il capitolo precedente, Sinister 2 si muove su due livelli, affiancando alla minaccia sovrannaturale i problemi della realtà. Se nel primo film il dramma interiore vissuto da Oswalt era il problema di scelta fra la carriera e la famiglia, qui ci troviamo ad affrontare il tema della violenza domestica. Le similitudini strutturali però si fermano qui, lasciando il campo ad una pellicola che fatica a riproporre le atmosfere del primo capitolo, scivolando pian piano col passare dei minuti nel canonico film horror.
Sinister 2 prende le distanze dal primo capitolo decidendo di focalizzarsi sui bambini e i loro filmati piuttosto che sul demone Bughuul (scelta discutibile ma probabilmente una creatura sovrannaturale mascherata risulta un pò troppo retrò e anacronistica nel mondo dell'horror moderno), che circuiscono uno dei due gemelli costringendolo a guardare ogni sera i filmati girati da loro, che diventano il vero punto cruciale di questo seguito.
Tecnologia? No grazie!
La differente realizzazione dei filmati (che passano da dei video 8 a dei girati in 16 mm), che nel primo film erano funzionali ad instillare l'orrore nello spettatore semplicemente suggerendo gli efferati delitti commessi dai bambini senza mostrare l'effettiva messa in atto qui ci mostrano per filo e per segno quanto messo in atto dai seguaci di Bughuul senza lasciare nulla all'immaginazione ma anzi mostrandoci forse più di quanto sia necessario, scivolando spesso nel gore puro e semplice piuttosto che riproporre l'ansia e l'angoscia delle pellicole del primo episodio.
Anche la realizzazione dei filmati ad opera dei bambini finisce per risultare posticcia ed artefatta, togliendo veridicità all'orrore delle riprese. La scelta di utilizzare una macchina da presa vecchio stampo toglie credibilità a quanto vediamo accadere sul grande schermo. Per quanto sia apprezzabile la volontà di staccarsi dall'uso di tecnologie moderne che sembrano imperare nelle pellicole horror degli ultimi anni il risultato é poco plausibile e va a minare la veridicità del risultato finale: di certo per un bambino non deve essere facile correre per dei campi di grano rincorrendo degli adulti impugnando in una mano una camera da presa e nell'altra una falce…
Children of the damned
Particolare se non additittura discutibile inoltre la scelta di non approfondire la figura di Bughuul che sembra fatto apposta per diventare la star del franchise per concentrarsi sui bambini, pur mancando di approfondire le vere ragioni che li portano a sterminare le famiglie per potersi unire al demone portando la pellicola soprattutto nella seconda parte a diventare un semplice susseguirsi di visioni di snuff movie proposti senza troppe domande o approfondimenti per spiegare le vere cause di quanto sta succedendo.
Probabilmente un racconto da parte dei bambini dannati sulle ragioni che li hanno spinti a seguire Bughuul sterminando le loro famiglie sarebbe stato apprezzabile, se non altro per dare un senso alle visioni dei filmati amatoriali che scorrono apparentemente senza altra motivazione sullo schermo oltre al tentativo di reclutamento di un nuovo bambino.
Sinister 2 risulta comunque un film piacevole alla visione ma che, come spesso capita per i sequel, soffre di un confronto decisamente impari con il primo capitolo, mancando nel riproporre le emozioni e i brividi del precedente film, rifugiandosi (troppo?) spesso nel “salto sulla sedia” per suggestionare e spaventare gli spettatori.