Speciale Cannibal Holocaust 4K – Tra horror & snuff movie
Unboxing completo, visione e ascolto di uno dei più disturbanti film horror di tutti i tempi
Cannibal Holocaust è un controverso e iconico film horror italiano diretto da Ruggero Deodato nel 1980, sin dall'esordio 43 anni fa una delle opere più controverse della storia del cinema. Messa in scena di riferimento assoluto quanto a cinema di genere, la trama ruota attorno ad alcuni reporter avventuratisi nella giungla amazzonica per filmare tribù indigene.
Trascorsi due mesi di totale silenzio senza alcuna notizia, viene organizzata una missione di soccorso da parte di un antropologo e guide locali. Le ricerche condurranno al ritrovamento del materiale girato dalla troupe, alla scoperta di raccapriccianti eventi criminosi commessi dagli operatori stessi e dai nativi.
Il primo "found footage" della storia
Il film affronta temi scottanti come la ricerca del sensazionalismo a tutti i costi dei media che arrivano a fabbricare fattacci, la brutalità della civiltà moderna e la natura stessa della violenza umana su altri esseri viventi. Una delle caratteristiche più distintive di Cannibal Holocaust è la rappresentazione grafica e iperrealistica della violenza inclusi omicidi, torture e scene di cannibalismo, che hanno generato una forte polemica e spinto numerosi Paesi a censurare totalmente il film di Deodato.
Oltre la semplice violenza visiva, il film è noto per un crudissimo stile pseudo-documentaristico, utilizzando per la prima volta una combinazione di immagini in quella che anni dopo è stata riconosciuta come tecnica del “found footage”, ovvero finti materiali ritrovati. Il regista usò principalmente il 35mm, passando al 16mm per il girato della troupe scomparsa, danneggiandolo lui stesso per renderlo ancor più veritiero.
Gore e snuff movie
La produzione ha vissuto numerose traversie, tristemente nota per le riprese dell'uccisione di animali vivi, scene di sesso, sequenze di repertorio di vere esecuzioni capitali tramite fucilazione, spingendo Cannibal Holocaust all'interno di uno scenario da film snuff. Non di meno vennero usati effetti make-up che facevano sembrare vere anche le uccisioni dei protagonisti del reportage tra smembramenti, evirazioni, decapitazioni, cannibalismo in aggiunta a impalamenti e rivoltanti riti tribali.
Lo stesso Deodato, durante il processo che lo vedeva accusato assieme ad altri della produzione, fu costretto a portare in aula gli attori per dimostrare che erano ancora vivi. Interpreti che per dare un fondo di maggior credibilità ai fatti avevano sottoscritto un accordo che li obbligava a restare nell'ombra per almeno 12 mesi dopo la fine delle riprese.
Condannato & riabilitato, stroncato & osannato
A proposito di tempo occorsero ben 4 anni prima che il film venisse definitivamente riabilitato, mentre solo recentemente si è potuto operare un completo restauro e ripristino dell'opera, in memoria del regista scomparso nel 2022. Nonostante la sentenza giudiziaria italiana imponesse la distruzione di parte del materiale più grafico, in particolare quello contenente scene di nudo, il negativo venne nascosto e preservato sotto falsa identità, arrivando integro come fosse passato attraverso un'incredibile macchina del tempo.
Lodato per la sfida alle convenzioni e l'audacia rappresentativa, il film è stato pesantemente stroncato dalla maggior parte della critica, definito “rivoltante, capace di provocare unicamente disgusto, materiale di bassa macelleria”. In nazioni come il Giappone ebbe un clamoroso successo e all'estero guadagnò la colossale cifra di 200 milioni di dollari.
Dopo il ritiro in Italia, all'epoca il film fu bandito in Australia, Stati Uniti, Norvegia, Finlandia, Islanda, Nuova Zelanda (dove ancora oggi resta illegale anche nella versione censurata) e Singapore. Solo nel 2005 fu riabilitato in Australia, severamente vietato ai minori di 18 anni con indicazione di “Elevata violenza, atti sessuali e crudeltà sugli animali". Opera di culto assoluto per gli appassionati del genere più profondamente gore, è disponibile per la prima volta in UHD/4K partendo da master nativo di pari risoluzione, all'interno di quella che è senza ordine di smentita l'edizione definitiva.
Cannibal Holocaust 4K - Come si vede
Il girato 35 e 16mm, di imprecisata sensibilità ASA, è stato quasi interamente ripristinato al suo originale fulgore. Formato 1.85:1 (3840 x 2160/24p), codifica HEVC su BD-100 triplo strato. Per la prima volta è possibile assistere al film nella misura più prossima alle proiezioni dell'epoca, se non addirittura migliore considerando lo stato in cui versava parte delle sale italiane nel 1980, e la probabilità che un film del genere sia transitato perlopiù in cinema di seconda visione e periferia.
Sembra sia stata mantenuta l'originale grana, così come tornano a splendere colori e luci anche in virtù del Dolby Vision e l'inferiore compressione dinamica. Permangono sul materiale 35mm alcuni fotogrammi non perfettamente integri, ma è facile immaginare il pessimo stato in cui versavano i negativi, per cui resta il plauso per l'importante lavoro di recupero. Il Blu-ray con il film in versione Full HD è un BD-25 singolo strato. Include i trailer, commento del regista e scena alternativa eliminata “The Last Road To Hell”.
Cannibal Holocaust 4K - Come si sente
DTS-HD Master Audio 2.0 (16 bit) italiano e inglese (lingua in cui fu recitato il film) anche qui con un ottimo ripristino della colonna sonora, resa ulteriormente iconica dalle composizioni di Riz Ortolani, di cui in questa edizione è presente il CD con l'intero set di brani. L'ascolto di entrambe le tracce almeno attraverso soundbar o meglio ancora impianto Home Theater con annesso subwoofer favorirebbe ulteriormente dialoghi e musiche, mentre gli effetti restano inevitabilmente “indietro”, anche se con risalto per parte degli elementi sonori.
La più completa edizione mai realizzata
Ricordando che quella di Plaion Pictures è la migliore edizione 4K sul mercato, è stata concepita in sole 1.000 copie, numerate, ed è probabile che una volta esaurite partirà la speculazione e il costo potrebbe lievitare anche di molto. Anche perché non sono poi molte le pubblicazioni UHD all'estero, comunque non così ricche e complete come questa. A riprova la presenza di 3x cartoline con altrettante riproduzioni artistiche del film e libretto di approfondimenti a cura di Nocturno editore.
Su Blu-ray a parte il vero “oro” di questa edizione, con una quantità industriale di supplementi. The cannibal files: intervista a Ruggero Deodato (61'); Inferno verde: Eli Roth e i cannibali italiani (60'); Killing People: intervista a Ruggero Deodato ed Eli Roth (23'), forse il materiale più divertente e appassionato, con la registrazione del colloquio tra i due registi a casa di Deodato, il giorno prima che The Green Inferno venisse proiettato alla Festa del Cinema di Roma.
Backstage Cannibal Holocaust con reportage dietro le quinte (18'); Da Caravaggio ai cannibali: intervista all'operatore Roberto Forges Davanzati (14'); Il mio holocaust: intervista allo scenografo Massimo Antonello Geleng (29'); Nella giungla: documentario sulla realizzazione di Cannibal Holocaust con Luca Barbareschi, Sergio D’Ofizzi, Ruggero Deodato, Roberto Forges Davanzati, Riz Ortolan (60'), materiale già pubblicato nell'edizione DVD Alan Young.
The Lost Reel: con Ruggero Deodato, Antonello Geleng, Manlio Gomarasca, Umberto Lenzi (18'), featurette del 2013; Wild Jungle: il Cannibal Holocaust mai visto, altro preziosissimo materiale di assoluto clamore, ovvero il girato 16 mm che doveva essere distrutto secondo sentenza del tribunale italiano, ma fu salvato e infine trascritto in digitale e visionabile per la prima volta (37'); La versione di Alan: intervista all’attore Carl Gabriel Yorke (19'); The Last Road To Hell: pochi istanti di ulteriori scene cruente di repertorio eliminate dal montaggio.